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Un appello che non può passare inascoltato

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infermieri.jpgE' la prima volta che vedo queste persone stare ferme. Ci voleva una foto. Ma certamente, appena dopo lo scatto, si sono rimesse in movimento. Di solito non pubblico e non condivido pensieri che riguardano associazioni di nessun tipo, solo perché sono convinto che uno stato che, in nome della legge, prende e pretende dai suoi cittadini, dovrebbe dare e garantire diritti a chi ha sotto la sua tutela, e non delegare ai singoli, alle associazioni, ai volontari, ciò che politici e uomini di governo, dovrebbero fare, senza badare a bilanci e a strategie di governo e di potere. Ma sono oramai quasi due anni che vivo con le persone raffigurate nella fotografia (e ce ne sono anche altre che nella foto non hanno trovato posto), anzi è meglio dire che da quasi due anni, queste persone mi tengono vivo. Tengono vivo me e tengone vive tante altre persone. Quindi, oggi mi sembra giusto pubblicare una foto di "famiglia". E' inutile qualificare le persone della foto, dire che sono professionisti straordinari, grandi medici, ecc., basta sapere che ognuno di loro, giornalmente si batte contro malattie che solo a nominarle mettono i brividi. Ma tutti i giorni devono combattere con una sanità che funziona... Non lo so se la sanità funziona. E non so se il governo centrale e i governi periferici, abbiano delle colpe, ma so con certezza che questi "angeli del sangue", ogni giorno lavorano e stanno sempre in movimento, e una volta all'anno, si trasformano anche in fiorai, perché, per il lavoro che fanno ci vogliono soldi, da tutti promessi, ma che non arrivano mai, e quindi sono costretti a vendere Stelle di Natale (le prime 500 furono vendute nel 1989, per un'intuizione della presidente dell'AIL di Reggio Calabria, lo scrivo solo per dire che anche in Calabria le idee fioriscono e anche bene). Stella di Natale.

Per chi è fuori dal problema, ha un suono anche poetico. Meno poeticamente quel nome di un fiore, risuona nell'orecchio di chi la malattia ce l'ha e di chi la malattia deve combatterla e batterla. L'8 dicembre sta per finire, e di proposito ho aspettato fino ad ora, perché anche dopo questo giorno, la lotta deve continuare. Ammalati, medici, infermieri, chiunque lavori in questo settore, sono sempre in trincea, non solo a Natale. Quindi contattate l'Ail di Cosenza, o qualsiasi altra AIL e fate quello va fatto. Io ne ho bisogno, i miei compagni di viaggio ne hanno bisogno, il medico che mi cura ne ha bisogno, ne ha bisogno l'infermiere che mi preleva il sangue e mi inserisce l'ago per la flebo. La stella non può fiorire solo a Natale.

(foto: i medici, gli infermieri ed il personale AIL dell’Ematologia di Cosenza vi invitano a sostenere l’Ail Cosenza Fas per tutti i servizi a favore dei pazienti ematologici e per la ricerca contro leucemia, linfomi e mielomi. Il 6, 7 e l’8 i volontari saranno in piazza per offrire la stella di Natale AIL

Alfredo Bruni