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Laghi di Sibari. Intervista al pres. della Lega Navale di Sibari

ferruccio Lione.jpegIntervista all’arch. Ferruccio Lione, Presidente della LEGA NAVALE ITALIANA - Sezione Laghi di Sibari (CS), sugli ultimi provvedimenti della Regione Calabria in favore del canale degli Stombi che collega le darsene interne del villaggio Laghi di Sibari con il mare, ed a favore degli spostamenti per le attività di manutenzione alle imbarcazioni in relazione alle misure restrittive di prevenzione COVID19. In coda alcune considerazioni dell’Operatore Turistico Antonio M. Cavallaro.

  1. 1)Buongiorno Presidente, ritiene soddisfacente lo stanziamento di 300mila Euro da parte della Regione, in 3 anni, per garantire la navigabilità del canale degli Stombi?

R: E’ questo per la Lega Navale dei Laghi di Sibari un impegno mantenuto da parte dell’Assessore Regionale Gianluca Gallo, assunto subito dopo l’approvazione della L.R. 3 agosto 2018 n.32 che risolveva finalmente a livello normativo, con parziale contributo annesso, l’annoso problema della navigabilità del canale e quello gestionale, costituito da un atavico conflitto di competenza istituzionale, attribuendone così l’esclusivo onere al Comune di Cassano Ionio.

Il promotore di tale legge è stato inizialmente il medesimo On. Gallo, al tempo consigliere regionale, e successivamente affiancato dal suo collega On. Bevacqua. Ovviamente, poiché il contributo disposto nella legge era insufficiente per far fronte ai reali costi necessari per la manutenzione e per garantire l’officiosità idraulica del canale Stombi, al fine di assicurare la navigabilità dello stesso. L’On. Gallo si impegnò con tutti e, per quanto mi riguarda, anche con la Sezione della Lega Navale dei Laghi di Sibari, che oggi mi onoro di rappresentare. Pertanto, sento il dovere e piacere di ringraziare lui in particolare, la Presidente Santelli e l’intero Consiglio Regionale che hanno ritenuto di aderire a tale esigenza per un finanziamento più adeguato ai lavori di manutenzione per il triennio 2020-2022.

  1. 2)Non pensa che sarebbe opportuno, cominciare a pensare, da subito, alla risoluzione definitiva del problema per non avere in eterno la preoccupazione dell’accesso al mare dei natanti allocati nei Laghi di Sibari?

R: Il problema canale Stombi non può risolversi definitivamente con il contributo disposto per le manutenzioni del canale dalla L.R. 32/18, anche se oggi rifinanziato, poiché siamo tutti convinti che sarà necessario, dopo 40 anni dalla sua realizzazione, provvedere ad ulteriori lavori straordinari di rifacimento, soprattutto dei due moli foranei posti all’imboccatura del canale, sito dove si verifica, appunto, l’arrivo e l’accumulo dei sedimenti marini che ostruiscono l’accesso alle imbarcazioni. Tale problematica è stata evidenziata anche nel suo ultimo comunicato dal Sindaco di Cassano Ionio, Papasso.

Pertanto, la Regione Calabria, poiché, come ha già dimostrato, ha contezza di possedere fra le sue eccellenze turistiche presenti nel proprio territorio un villaggio-laguna che è modello di residenzialità specialistica destinata al diporto nautico e che fu progettato da un Architetto friulano di fama internazionale, l’Arch. Gino Valle, allora dovrà dimostrare di tenerci concretamente! Così aveva già fatto nel 2014, approvando il Master Plan della Portualità della Calabria che classificava i Laghi di Sibari quale porto strategico per lo sviluppo del diporto nautico della Calabria, cioè un presidio di importanza strategica per lo sviluppo turistico dell’intero territorio calabrese.

Questo sito evoca le antiche origini di civiltà della Magna Grecia, Ellenistica e Latina, di popoli evoluti e di navigatori. Infatti questa località è adiacente al sito archeologico della storica città, di diverse stratificazioni storiche, di Sybaris, Thurii e Copia, dove in particolare quella ellenistica di Thurii fu progettata dal celebre Architetto Urbanista Ippodamo da Mileto. Questo patrimonio storico rappresenta e dovrà essere sempre la nostra matrice culturale.

La Lega Navale, insieme all’AssoLaghi, saremo compatti con il Comune ad avanzare la candidatura alla Regione, attraverso i suoi nuovi referenti, di un progetto di ripristino funzionale generale del “Porto canale Stombi”, perché è chiaro che attraverso questa infrastruttura portuale passa la rinascita dei Laghi di Sibari, eccellenza del diporto nautico e residenziale della Calabria.    

  1. 3)Se si deve pensare al rilancio delle attività specificatamente nautiche all’interno del bacino, non sarebbe opportuno prevedere il coinvolgimento di professionisti e di organizzazioni con comprovata esperienza nel settore degli sport nautici e del turismo in generale?

R: All’interno dei Laghi di Sibari la Lega Navale Italiana è presente dal 1993, cioè da 27 anni, e sin dall’inizio ha sempre organizzato attività veliche e di pesca sportiva. Poi, nell’ultimo decennio, a causa del costante insabbiamento del canale Stombi, non ha potuto continuare a farlo, limitandosi, così, alla sola attività sociale ed all’attività gratuita di consulenza tecnica all’AssoLaghi ed al Comune per le procedure e problematiche amministrative per il ripristino della funzionalità del canale. Tale periodo ha segnato la partenza faticosa, tra finanziamenti e procedure tecnico-amministrative, oltre che giudiziarie, della risoluzione di ciò che aveva causato il forte degrado, che ci ha visto molto impegnati insieme agli altri soggetti istituzionali competenti. Sin da prima della mia recente nomina di Presidente della Sezione LNI dei Laghi di Sibari sono costantemente impegnato a garantire sempre la consulenza della LNI alle istituzioni che lavorano in favore dei Laghi di Sibari, soprattutto verso l’apertura e mantenimento costante della navigabilità del canale.

Inoltre, abbiamo sottoscritto protocolli d’intesa con istituzioni scolastiche nautiche, con l’AssoLaghi, l’Assonautica, il Circolo Nautico Sibari e con la Società Nazionale Salvamento per organizzare le attività veliche e annesse che potranno essere effettuate dall’apertura definitiva del canale. Siamo anche in attesa della concessione demaniale marittima da parte del Comune, per poter svolgere tali attività veliche e le discipline acquatiche per i giovani, nei mesi primaverili ed estivi.

Ho in corso, in particolare, intese con Agenzie Turistiche per offrire loro servizi utili per l’approccio alla vela e per uscite in mare a vela.

Ovviamente, stiamo formando anche i nostri istruttori di vela che dovranno assicurare il supporto adeguato, insieme ad altri specialisti che potranno offrirci il loro competente contributo.

  1. 4) Un tempo vi erano delle aree ludiche all’interno del centro nautico-residenziale molto frequentate (campi da tennis, calcetto, dancing, discoteca ecc) ritiene che bisognerebbe ricreare o recuperare degli spazi per queste attività?

R: Sin dall’inizio della sua realizzazione e per un ventennio il villaggio ha goduto di tanti servizi, tutti efficienti e ben gestiti. Oggi è rimasto un cinema all’aperto e tutti i locali di svago sono tutti chiusi.

A questo mi riferivo quando consideravo che l’attività ricettiva generale dovrà essere coadiuvata dal recupero e ripristino funzionale di quelle strutture di servizi che già esistono. Dovranno essere implementate e rese adeguate alle normative di sicurezza attuali. Molti di questi servizi potrebbero essere modificati, a seguito delle esigenze delle misure antiCovid19. Si potrebbe, per esempio, oggi in tempi da Coronavirus, proporre un Drive In al posto del Cinema, ma è solo un esempio. E’ stato effettuato uno studio di fattibilità da parte di imprenditori stranieri per la realizzazione di grandi campi da golf, in quanto siamo in territori di latifondo, con grande disponibilità anche di terreni salmastri inutilizzati e con presenza di fonti idriche nel sottosuolo e da fiumi.

  1. 5)Quale ruolo potrebbe avere la Lega Navale in alcune delle emergenze ambientali e sociali di questo territorio?

R: E’ semplice, il ruolo della Lega Navale Italiana non sarebbe diverso dal solito, se non ampliare la sfera di azione e di iniziative nelle attività sportive e di diporto, nella diffusione e difesa della cultura marinara.

Abbiamo, inoltre, avviato rapporti di collaborazione con il WWF Calabria Citra, per studiare lo stato ambientale della laguna interna del villaggio. Darsene interne di realizzazione artificiale, ma che consiste in una grande laguna di circa 40 ettari che presenta oggi una naturalizzazione con un suo particolare ecosistema che ha diritto ad essere curato e protetto, aspetto purtroppo sempre trascurato. Inoltre, abbiamo maturato l’interesse a monitorare e studiare il fiume Crati che sfocia in adiacenza al villaggio, con la finalità di difendere la qualità delle acque del nostro mare prospicente.

lega navale.jpg

    1. 6) Per concludere, ritiene soddisfacente quanto la presidente Jole Santelli ha inserito nella sua ultima ordinanza riguardante gli spostamenti degli appassionati di nautica per raggiungere i luoghi di ormeggio delle loro imbarcazioni per lavori di manutenzione e rimessaggio?

Non posso non esprimere vivo compiacimento per l’inserimento, al “Punto 2”, nell’Ordinanza n.37 del 29 Aprile 2020 del Presidente della Regione, On. Jole Santelli, dell’argomento sugli “spostamenti per raggiungere le imbarcazioni da sottoporre a manutenzione”, che anche questa Lega Navale Italiana Laghi di Sibari, insieme a tutti i colleghi Presidenti delle Sezioni e delle Delegazioni LNI della Calabria, ha segnalato all’Assessore Gallo che a sua volta ha inteso proporre alla Presidente Santelli.

L’esigenza deriva, fondamentalmente, dalla specifica responsabilità che ogni comandante/armatore ha per il mantenimento in sicurezza della propria imbarcazione, ai sensi del Codice della Navigazione. Consideri, ad esempio, che un eventuale affondamento dell’imbarcazione all’ormeggio causerebbe, peraltro, grave danno ambientale, punibile penalmente.

Anche se siamo preoccupati per un’eventuale impugnativa dell’atto regionale da parte del Governo, a nome della Sezione della Lega Navale Italiana Laghi di Sibari, condividendo anche il pensiero degli altri colleghi Presidenti di LNI della Calabria, esprimo il ringraziamento all’Assessore Gallo ed alla Presidente Santelli per la misura risolutiva adottata in favore della nautica calabrese.

Avremmo altre domande sul futuro dei Laghi di Sibari sulle quali certamente anche la Lega Navale avrebbe da dire la propria opinione, ma riteniamo doverle porle a chi da decenni gestisce alcuni importanti servizi, cioè L’Assolaghi, all’Ente Comune, ad alcune società che detengono vaste proprietà immobiliari e servizi cantieristici e di rimessaggio e, non per ultimi, agli imprenditori dell’accoglienza alberghiera, della ristorazione e del commercio.

Facciamo un rapido compendio delle domande in cerca di risposta, chissà che non riusciremo ad avere qualche opinione in merito

  1. Per la ripresa del centro nautico, non sarebbe opportuno affrontare il discorso riguardante anche la manutenzione delle darsene private e degli immobili in stato di fatiscenza che certo non fanno bella mostra di se nel centro nautico, rendendo obbligatori gli interventi da parte dei proprietari?
  2. Non credete che sia sentita da tutti (cittadini di Cassano e utenti) l’esigenza di un generale ripristino delle caratteristiche architettoniche originarie che negli anni dal 1980 al 2000 ca. resero famoso il centro nautico-residenziale del Laghi di Sibari?
  3. Non pensate che il Comune, un tempo molto attento a vigilare sulla realizzazione della lottizzazione, abbia ora la maturità anche istituzionale per costringere i condomini a ripristinare le condizioni originarie, poiché si sono lasciati andare nelle manutenzioni ed hanno causato degrado, oggi purtroppo evidente e che offende lo spirito con cui il progetto è stato realizzato?
  4. Non sarebbe opportuno prevedere il completamento dell’urbanizzazione, attirando l’interesse di imprenditori immobiliari per la realizzazione di un piccolo ma efficiente centro commerciale?
  5. Non ritenete che L’attuale offerta turistica dei Laghi di Sibari manchi di strutture ricettive di tipo alberghiero o quelle esistenti siano insufficienti per una eventuale promozione a livello nazionale ed internazionale del centro residenziale come località di vacanza?

Ringraziamo il presidente della Sezione di Sibari della Lega Navale, arch. Ferruccio Lione per averci dedicato un po’ del suo tempo ed infine riportiamo alcune considerazioni generali dettate dalla quarantennale esperienza personale nel settore della promozione territoriale e turistica del T.O. Antonio M. Cavallaro.

tonino cavallro.jpgUn sito turistico non può sopravvivere a lungo o comunque non in modo ottimale, se non si integra col tessuto socio economico dell’area in cui è stato realizzato, il villaggio “Laghi di Sibari” può diventare un “polo di attrazione commerciale” e partecipare alle esigenze lavorative della popolazione di Cassano-Sibari potendo serenamente pensare e credere che potrebbe diventare molto attivo, sia in termini di residenzialità turistica che di abitanti stabili. Di conseguenza, tutte le attività sarebbero all’altezza del compito di offrire sia servizi adeguati che relativi posti di lavoro.

Il fenomeno di villaggi turistici divenuti poi centri abitati stabili è avvenuto in più luoghi. E’ il caso di Port Grimaud al sud della Francia che ha attirato particolarmente il gradimento di anziani e di giovani coppie, per abitarci l’intero anno. Il modello dei Laghi di Sibari è quello, addirittura molto più grande, dove il clima ideale temperato e la limitata piovosità sono le caratteristiche preziose che tutti cercano, ma che non sono state ancora scoperte da chi le apprezza molto, come i nordeuropei.

Il modello urbanistico del villaggio dei Laghi di Sibari non è comune e tipico del Meridione, ma viene da un’idea che trae ispirazione dalla laguna veneta, con forte vocazione per la nautica, un modello molto evoluto. E’ mia convinzione che proprio questa caratteristica non è stata compresa a fondo dall’imprenditoria locale, ma sono sicuro che con adeguati accorgimenti e con la giusta promozione si possano attirare imprenditori probabilmente stranieri ai quali far conoscere ed apprezzare le peculiarità e la specificità delle caratteristiche urbanistiche che contengono ed offrono un’alta qualità dell’abitare e della vita, un vero modello abitativo ecosostenibile per il futuro del nostro territorio.

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