Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Il presidente Macron e la sua prof

Stampa

brigitte-trogneux.jpgLa Francia ha votato per il suo presidente ed ha scelto il più giovane Emmanuel Macron (39 anni) e, diciamolo pure, il meno conosciuto, anche se aveva già ricoperto ruoli importanti nella recente politica francese, infatti è stato ministro dell’economia dal 2014 al 2016. Quel che mi ha sorpreso moltissimo è stata la sua capacità, in poco meno di un anno, di focalizzare su di sé l’elettorato francese e di riuscire a vincere contro un avversario, la signora Marine Le Pen, che pensavo avrebbe ottenuto un risultato molto più lusinghiero, alla luce dei fatti recentemente accaduti in Francia, mi riferisco agli attentati, alle manifestazioni per il lavoro ecc, che facevano pensare ad un grosso ritorno di fiamma della destra. Invece così non è stato.

La destra e la sinistra francesi, pur stando ideologicamente agli estremi, quando si tratta di difendere la propria identità nazionale non fanno sconti a nessuno, i principi sanciti dal sangue della Rivoluzione, sono sempre presenti e validi ancora oggi: Liberté, Egalité, Fraternité, e poi tutto il resto.

E così il giovane socialista Emmanuel Macron, fonda il suo partito che chiama E.M., si potrebbe pensare alle sue iniziali, ma no, significa En Merche (in cammino), ma sull’atto costitutivo dell’aprile del 2016 si legge anche: Association pour le renouvellement de la vie politique – (Associazione per il rinnovo della vita politica). E quando si presenta agli elettori dopo la squillante vittoria, lo fa, non più a “Place de la Bastille”, come da sempre ha fatto la sinistra francese, ma al Louvre, e le migliaia di suoi fans che sbandieravano il vessillo dell’Europa, hanno ascoltato dapprima le note dell’Inno alla gioia di Beethoven e poi quelle della Marsigliese. Sono segnali da non sottovalutare come non è da sottovalutare il fatto che questo “ragazzino” abbia fermamente voluto sposare la sua professoressa di filosofia Brigitte Trogneux (nella foto col marito), molto più anziana.

Dappertutto e soprattutto in Italia, si è ridacchiato sul fatto che la prima signora di Francia abbia vent’anni più del presidente, molti sono stati indotti a pensare che il giovanotto sia certamente un tipo facilmente influenzabile se ha deciso di sposare una vecchia e di non cambiarla subito magari con una giovane. Personalmente ritengo che se un diciassettenne dopo 2 anni, sfidando convenzioni sociali e familiari, è talmente testardo da riuscire a impalmare la sua prof , deve avere un caratterino particolarmente tosto, quello di uno che se ne fotte dei pregiudizi e delle chiacchiere della gente e persegue il suo scopo senza tentennamenti o ripensamenti, beh uno così l’avrei votato ad occhi chiusi anch’io.

Intanto l’Europa ha un nuovo difensore che non mancherà di dire la sua sui problemi gravi che l’assillano.

Sull’emigrazione il pensiero di Macron è chiaro: “sostiene la politica delle porte aperte verso gli immigrati e i rifugiati perseguiti da Angela Merkel in Germania e promuove la tolleranza nei confronti degli immigrati e dei musulmani. Macron ha espresso fiducia nella capacità della Francia di assorbire più immigrati e accoglie con favore il loro arrivo in Europa, affermando che l'afflusso avrà un impatto economico positivo” e che “il Frontex (Agenzia europea delle frontiere e della guardia costiera) "non sia un programma sufficientemente ambizioso" e ha chiesto maggiori investimenti nelle guardie costiere e di frontiera perché chiunque entri in Europa, a Lampedusa o altrove è una preoccupazione per tutti i paesi europei"

Anche per debellare il terrorismo ha enunciato alcune idee innovative riguardanti la gestione delle informazioni finora crittografate dal governo, mentre per quanto riguarda la politica in materia di asilo, ritiene che "il periodo di revisione dovrebbe essere notevolmente abbreviato" e che "tutti coloro i cui reclami falliscono devono essere deportati immediatamente".

A me sembra che questo giovane abbia le idee molto chiare, altro che certi giovinastri nostrani “rottamatori” da barzelletta.

Antonio Michele Cavallaro