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Osservazioni di un giovane cassanese sulla sanità pubblica

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ospedale DI CASSANORiceviamo e volentieri pubblichiamo la nota che segue.

LA CALABRIA E IL TITOLO V

Ho sempre pensato che l’essenza dell’agire di un politico fosse il battersi per i più deboli. Pur non essendo un sanitario ho compreso da subito, in questa pandemia, che risulta fondamentale vaccinare per il covid le categorie a rischio.

Ho gioito quando il ministero della salute ha elaborato il documento in cui si dava indicazione a vaccinare preventivamente le categorie più deboli. Questa gioia purtroppo é svanita ieri sera quando cercando di capire maggiormente stavo guardando la trasmissione “Titolo V”.

Da quest’ultima é emerso che nella mia regione non si recepisce quanto viene indicato dal ministero. I nostri deboli non sono i veri deboli. Voglio pensare che dietro le categorie a rischio farlocche individuate dalla mia regione non ci sia l’intento di gestire la vaccinazione sempre a favore dei più forti lasciando indietro chi non può essere forte. 

Io sono un giovane studente e quindi senza possibilità di incidere in merito, ma voglio esprimere il mio punto di vista, il mio rammarico in modo tale che possa giungere al decisore politico illuminato. La sanità deve occuparsi di chi soffre , di chi non riesce a curarsi e di chi é più a rischio di ammalarsi. La mia impressione é che quest’ultimi oltre a difendersi da queste malattie, e quindi anche il covid, debbano difendersi anche da una gestione deficitaria della cosa pubblica.

Speriamo in tempi migliori

Giuseppe Arcidiacono

(rappresentante partito liberalsocialista Cassano Allo Ionio)