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Commemoriamo due grandi della letteratura mondiale

Aleksandr_Puskin.jpgOggi vogliamo ricordare due eccellenti personalità della letteratura, che hanno magari amato molto la musica, ma che erano arsi dalla fiamma di un’altra arte, quella della drammaturgia. A poco meno di due 2 secoli di distanza l’uno dall’altro nascevano Puskin a Mosca e Corneille a Rouen. Non sono stati musicisti eppure alle loro opere si sono ispirati molti librettisti per le musiche di grandi compositori.

Il 6 giugno del 1799 nasceva a Mosca il poeta e drammaturgo russo Aleksandr Sergeevič Puškin (1799-1837). Da ricordare alcune opere teatrali del grande scrittore russo che hanno ispirato importanti opere musicali: Ruslan e Ljudmila poema di Aleksandr Puškin pubblicato nel 1820. Tra il 1837 e il 1842 Mikhail Glinka ne trasse un'omonima opera lirica; Boris Godunov (1825, pubblicato nel 1831), a cui s'ispira il libretto dell'opera omonima di Modest Musorgskij; Mozart e Salieri, messo in musica nel 1898 da Nikolaj Rimskij-Korsakov nell'opera omonima; Il convitato di pietra, messo in musica nel 1869 da Aleksandr Dargomyžskij nell'opera omonima; La dama di picche, opera lirica del 1890 musicata da Pëtr Il'ič Čajkovskij su libretto del fratello Modest Il'ič e Eugenio Onegin, opera lirica in tre atti di Pëtr Il'ič Čajkovskij, su libretto dello stesso compositore con l'aiuto del fratello Modest e di Konstantin Stepanovič Šilovskij. Morì nel 1837 a soli 37 anni. «Gli uomini giudicheranno le tue parole, le tue azioni; le tue intenzioni le vede solo Dio». A. Puškin, da Borìs Godunòv

Pierre Corneille 3.jpgIl 6 giugno del 1606 nasceva a Rouen lo scrittore e drammaturgo francese Pierre Corneille (1606-1684). Legato ad un teatro d’azione e di idee di rigorosa struttura narrativa e ideologica governata da principi di razionalità e verisimiglianza, nutrì diffidenza nei confronti dell’impiego teatrale della musica quale si veniva configurando nel melodramma italiano. Dalla polemica suscitata dalla rappresentazione dell’Orfeo di Luigi Rossi a Parigi nel 1647, che segnò l’ingresso ufficiale dell’opera italiana in Francia, Corneille assunse una posizione che rimarrà tipica degli umanisti francesi dei secoli XVII e XVIII, negando alla musica vere capacità rappresentative. In seguito, la collaborazione con Lully, Molière e Quinault lo portò ad accettare nel balletto Psyché (1671) un uso più esteso della musica, ma egli non modificò mai nella sostanza le sue idee. Tuttavia molti suoi testi teatrali, caratterizzati da un forte contenuto etico e politico, fornirono spunti per libretti d’opera francesi e italiani, in particolare Il Cid (1636) e Polyeucte (1643). Per quel che concerne Il Cid vanno ricordate l’omonima cantata di M.A. Charpentier (1681), l’opera Flavio di Handel (1723), Don Rodrigue di Bizet (1873) e Le Cid di Massenet (1885). Per quanto riguarda Polyeucte sono da ricordare l’omonima opera di Charles Gounod (1878), il Poliuto di Donizetti (1838) e l’Ouverture di Paul Dukas (1891).

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