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Successo del libro di Alario a Catanzaro

alario a CZ.jpgLo scorso sabato a Catanzaro è stata organizzata la presentazione del libro del nostro prof. Leonardo Alario “La Calabria di Cesare Malpica” edito dall’editrice “Il Coscile” del caro amico Mimmo Sancineti, coadiuvato dalla consorte sig.a Isabella Laudadio. La serata culturale ha avuto un notevole successo con la presenza di noti intellettuali della città del damasco. Tra gli altri vale la pena ricordare il dott. Cesare Mulé e la dott.ssa Anna Rotundo, Franco e Rosa Buonaiuto e i relatori brillantissimi, Avv.Gianni Bruni, studioso delle vicende storiche di Catanzaro e della famiglia Malpica, e lo storico Antonio Iannicelli, ricercatore attento e studioso di vaglia che ha organizzato la manifestazione con il patrocinio del Comune di Catanzaro presente attivamente nell’organizzazione con il vice-sindaco e assessore alla cultura dott. Ivan Cardamone. alario.jpgParticolarmente gradita dall’autore e dall’editore è stata la presenza dell’Arcivescovo di Catanzaro mons. Vincenzo Bertolone, già vescovo della nostra diocesi che ha indirizzato al prof. Alario e a tutti i presenti un breve saluto che siamo in grado di offrire ai nostri fedeli webnauti.

Una manifestazione culturale che, grazie al prof. Alario (nella foto), ha portato il nome del nostro comune ad essere pronunciato col rispetto che merita.

Con la speranza di poter avere, quanto prima, anche le relazioni dei due storici Bruni e Iannicelli per poterle rendere pubbliche ai tanti estimatori del prof. Alario, di seguito, e in esclusiva, pubblichiamo la breve allocuzione di Mons. Bertolone:

“Conosco Leonardo Alario da quando io ero vescovo a Cassano ed egli dirigeva il locale Museo diocesano. Mi è ben nota la sua professionalità, il rigore scientifico e l’impegno di ricercatore scrupoloso.

Inviandomi il suo ultimo lavoro “La Calabria di Cesare Malpica”, ovvero il resoconto dei due viaggi (1845 e 1846) dello studioso, egli mi fornisce l’occasione di tornare con il ricordo alla mia precedente diocesi, quella di Cassano all’Jonio, appunto.  

Nel viaggio del 1846 Malpica descrive il territorio della Magna Grecia definendo Cassano “città degli Studi [] col suo antico  e stimato Seminario che in ogni tempo fiorì per professori ed allievi” (p. 124). Leonardo Alario puntualmente sottolinea come il viaggiatore Malpica, con immediatezza conoscitiva esamini e registri abitudini e costumi delle genti calabresi. E lo fa con “sguardo di uomo innamorato della terra degli avi. Caratteristica la descrizione della giornata di domenica a Cassano con “la grande campana del Duomo che suona a festa [] un Duomo […] che non manca di maestà (p.128).

Non dimentica neppure la chiesetta di Santa Maria della Catena, ove “vi si giunge per vie romite ed amene” e neppure sfuggono alle sue osservazioni le povere fanciulle della città “nude e senza un tozzo di pane crescevano nella miseria e forse nel vizio”, salvate dalla perdizione dall’arcidiacono La Terza, che diede loro un tetto ed un’educazione (p. 132).

Il mio coinvolgimento mnestico ed emotivo prosegue quando constato che è Catanzaro la città sulla quale più a lungo indugia il ricercatore, perché essa è la città dei suoi avi. Descrivendola minuziosamente ne fa quasi un inno d’amore (p. 81).  Proseguendo il cammino ci tiene a dare risalto a Luigi Grimaldi, esponente di spicco dell’intellighentsia cittadina. Per concludere poi con un’infinità di notizie sul Duomo, sul convento dei Cappuccini e tanti altri siti.

Sono davvero grato a Leonardo Alario per questo suo bel libro che ha valorizzato l’opera del Malpica di attenzione quanto devoto ritratto della terra Calabra, ricca di interessanti spunti, note, citazioni, comparazioni con altri autori, anch’essi visitatori di questa e di altre regioni nelle diverse epoche, come era quasi d’obbligo fare per gli artisti e gli studiosi d’ogni parte d’Europa: un viaggio in Italia. Goethe docet.”

Michele Sanpietro

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