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Esondazione del Crati. Oliverio segue l'evolversi ...

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Esondazione-Crati.jpgAncora una volta il Crati ha colpito. Ormai non è una novità, puntualmente il fiume più importante della Calabria fa sentire la propria presenza invadendo aree archeologiche, terreni, colture, stalle e abitazioni. Questa volta è toccato alle campagne di Corigliano nelle località Thurio e Ministalla Non ci sono state vittime umane, ma parecchi animali, colti dalla massa d'acqua nei loro ricoveri, sono morti e vani sono stati i tentativi di salvataggio da parte dei proprietari. Cos'é accaduto?

Pare che a circa 200 metri dal ponte sul Crati della vecchia SS106, si sia aperta una falla nell'argine destro e l'acqua, ovviamente, ha inondato la zona circostante scendendo sempre più verso il mare fin a raggiungere anche le aree più occidentali, fino al ponte sulla SS 106bis.

Un po' più a valle rispetto al punto di rottura dell'argine si è formata in mezzo al fiume una specie di isolotto che durante le fasi di piena si ingrandisce a causa dei detriti trascinati ed ha formato una specie di tappo che non ha permesso il deflusso normale  dell'acqua. Da sempre il Crati ha creato queste situazioni nella nostra piana, nei secoli passati i grandi proprietari terrieri delle aree circostanti collaboravano per migliorare gli argini con fascinature (nell'allegato vi offriamo una mappa del 1750 nella quale sono indicati lavori di fascinatura e di deviazione dell'alveo per migliorare il flusso del fiume)  e altri sistemi a dire il vero non tanto validi, ma l'attività più importante era e sarebbe ancora oggi quella di dragare l'alveo di tanto in tanto in modo da eliminare tutti gli impedimenti che possono provocare la tracimazione. La pericolosità quest'isolotto è stata più volte segnalata a chi di dovere, ma nessuno è mai intervenuto. E' perfettamente inutile rinforzare gli argini con opere che alla lunga risultano velleitarie se non si ripulisce sistematicamente il letto del fiume. Immaginate se la tracimazione fosse avvenuta sull'argine sinistro, quello ricadente nel territorio di Cassano, i lavori per circa 20 milioni di Euro effettuati per salvaguardare l'area acheologica di Parco del Cavallo, avrebbero resistito alla furia delle acque? Visto l'allagamento recente degli scavi causati da una semplice pioggia, sarebbe difficile pensare che le difese recentemente approntate avrebbero retto.

Mi ha colpito una frase colta al volo su di un giornale on-line "Oliverio segue l'evolversi della situazione".   Ecco bravo, segui bene mi raccomando non perderti neanche una puntata!!!!   (A.M.Cavallaro)

Intanto sono giunti in redazione alcuni comunicati da organizzazioni di categoria e da politici di svariate posizioni, tra cui anche uno dell'ex-sindaco di Cassano Ionio, che pubblichiamo di seguito.

 

uci.jpgESONDAZIONE CRATI, GRAVI DANNI ALLE COLTURE

UCI SOLIDALE – CHIESTI INTERVENTI 

Corigliano Rossano, venerdì 28 novembre 2018

L’UCI regionale nell’esprimere vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita drammaticamente dall’esondazione del Crati, chiede l’immediata attivazione di un tavolo istituzionale regionale al fine di valutare ogni ipotesi di intervento immediato a supporto e a sostegno dei produttori agricoli e delle famiglie interessate.

E’ quanto afferma il coordinatore regionale UCI Gaetano Ferraro che ha attivato i canali istituzionali per fronte alla grave emergenza in atto.

«Dai dati in nostro possesso intere aree agricole sono state gravemente compromesse dalla valanga di fango e detriti, mettendo a serio rischio e pericolo le produzioni. A tal riguardo, l’UCI formalizzerà in queste ore ai vertici regionali la richiesta di un incontro allo scopo di accelerare le procedure mediante l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale per valutare ogni misura utile a tutela dei territori e delle produzioni colpite».  

Ufficio Stampa- UCI – SEDE REGIONALE

Sede regionale UCI

Via Gronchi 09

Corigliano Rossano

Info. 320.3295918

 

papassoESONDAZIONE DEL CRATI, UNA VICENDA CHE PUNTUALMENTE SI RIPETE!

La cronaca ci informa che, ancora una volta, il fiume Crati ha esondato provocando pesantissimi danni.

Questa volta è toccato alla contrada Thurio di Corigliano. Tantissimi danni alle cose, alle aziende agricole interessate, addirittura si è verificata la moria di animali. Meno male che non ci sono state vittime. A tutti coloro i quali hanno subito danni, affetto, vicinanza, solidarietà.

La vicenda mi riporta alla mente l’esondazione del 2008 che ha interessato la contrada Lattughelle. Tantissimi furono i danni alle aziende ed alle famiglie. Nonostante, le tante promesse degli amministratori del tempo, quelle aziende e quelle famiglie non sono state mai risarcite. Hanno subito una gravissima presa in giro!

La vicenda porta alla mente anche l’esondazione del 18 gennaio 2013, che inondò e sommerse gravemente il Parco Archeologico di Sibari. Lo stesso è stato recuperato, anche se, purtroppo, allagamenti ancora si verificano.

L’azione dell’amministrazione Papasso, a suo tempo, fu forte e determinata. Intervenne direttamente il governo con il bravissimo ministro, prof. Barca.

Furono eseguiti moderni interventi per il rifacimento dell’argine: l’intervento a cura della provincia di Cosenza per circa 320 ml a partire dal SS 106 verso monte, la somma spesa circa 1 mln di euro; l’intervento del Commissario Straordinario per la mitigazione del Rischio Idrogeologico per ml 2.000 circa a seguire dall’intervento della provincia, la somma impegnata circa 4 mln di euro.

Si può affermare con tranquillità che la contrada Lattughelle è stata quasi completamente protetta.

Nonostante avessimo chiesto al Commissario l’utilizzazione del ribasso d’asta per completare l’intervento, purtroppo, ad oggi nulla si è saputo.

Nonostante tutto ciò, come i fatti dimostrano, il Crati continua a provocare danni ed a far paura.

E’ necessario, pertanto, un radicale intervento di protezione degli argini e di ripristino della legalità nella golena del fiume.

Il Crati i danni non li provoca solamente di inverno. Anche d’estate i danni che il fiume provoca all’ecosistema sono pesanti e pericolosi per la salute pubblica.

Occorre procedere, con immediatezza, al suo disinquinamento per tutelare l’ecosistema, per tutelare, quindi, il mare e proteggere il turismo.

Da sindaco di Cassano, spesso sono intervenuto. Tantissime volte ho richiamato l’attenzione delle autorità preposte.

Purtroppo, Nulla da fare! gli appelli sono caduti nel vuoto.

L’estate scorsa abbiamo anche assistito ad una comparsata politica di destra che si è tenuta ai Laghi di Sibari. Taluni, nonostante abbiano detenuto le leve del comando regionale per una intera legislatura, nonostante abbiano ricevuto tanti consensi dalle popolazioni della piana, nulla, proprio nulla hanno fatto per il Crati, per la messa in sicurezza, per il suo disinquinamento.

La piana ha bisogno di fatti, non di chiacchiere! Basta con il carrierismo, più tutela degli interessi generali.

 Gianni Papasso

 

Pucci.jpgEsondazione Crati, Pucci: “Distrutto il lavoro di una vita”

“La terribile esondazione del fiume Crati verificatasi questa notte ha letteralmente distrutto il lavoro, l’impegno, i sacrifici di un’intera vita di centinaia di nostri concittadini, ai quali rivolgo la mia incondizionata solidarietà. Famiglie oggi private non solo delle loro abitazioni, ma anche delle rispettive proprietà agricole e del bestiame. Un danno irreparabile soprattutto in tempi di crisi del settore e che penalizza ulteriormente un comparto, quello agrumicolo, già in difficoltà”.

È quanto dichiara l’ex assessore comunale Giuseppe Pucci, sensibile ed attento uomo politico ed imprenditore di Corigliano Rossano, nel commentare la situazione odierna ed evidenziare alcuni aspetti in proposito.

“Quanto accaduto è il frutto dell’inerzia che si protrae da tempo a livello regionale, poiché non si è mai provveduto ad effettuare i preposti ed accurati interventi di messa in sicurezza del fiume Crati. Un problema, questo sfociato con l’esondazione verificatasi nelle ultime ore, che la precedente Amministrazione comunale di Corigliano – sottolinea Giuseppe Pucci – ha tentato di affrontare e risolvere in modo serio, con in testa l’allora Sindaco Pasqualina Straface e tutta la squadra di governo del quale mi onoro di aver fatto parte. Come esecutivo, infatti, abbiamo evitato in quegli anni una vera e propria strage, provvedendo alla sistemazione di alcuni massi per scongiurare il peggio nonché sollecitato chi di competenza e avviato un’azione di sensibilizzazione del fenomeno. Il paradosso è che oggi gli stessi ex amministratori si trovano ad affrontare un procedimento in sede giudiziaria per aver salvato vite umane e tentato di difendere al meglio il territorio! Adesso si piange sul latte versato, mentre era sotto gli occhi di tutti e da anni il problema del Crati ed i pericoli imminenti per i cittadini delle contrade Thurio e Ministalla, per i quali occorre attuare ora una serie di interventi in sostegno e ai quali rinnovo la mia vicinanza”.

Esondazione Crati, j’accuse di Reale (Lega) a Commissario e Oliverio

Reale.jpg“La calamità che ha colpito la comunità di Thurio durante la scorsa notte ci rende, purtroppo, ancora una volta consapevoli della inefficienza e sciatteria con la quale viene tenuto sotto controllo l’intero territorio di Corigliano Rossano. Non si può non evidenziare ancora una volta la totale assenza del controllo del territorio e, soprattutto, del controllo delle aree che dovrebbero essere controllate e curate dalla pubblica amministrazione”.

Esordisce così, nella sua vigorosa denuncia di utilità sociale, Marika Reale, dinamica dirigente della Lega di Corigliano, nel commentare quanto accaduto a seguito dell’esondazione del fiume Crati.

“Un plauso va sicuramente indirizzato all’ente Regione, grazie governatore! Grazie per tutto l’impegno profuso nella risoluzione dei problemi che attanagliano la nostra comunità, forse chiedere addirittura la risoluzione dei problemi in questa realtà amministrativo-politica è una vera utopia; sì, perché il nostro governatore, che si è arrogato fin dall’inizio anche la delega alla sanità, ha profuso miglioramenti su tutto il territorio regionale da un punto di vista di assistenza sanitaria alla collettività, questa collettività che viene magicamente trasformata in numeri elettorali ed irrorata di promesse evanescenti solo quando si approssima qualche campagna elettorale. Oggi – dichiara Reale – si è verificata una calamità che solo per l’intervento divino non si è trasformata in una vera e propria tragedia, grazie al cielo non si sono registrate vittime, ciò non toglie la gravità di quanto accaduto in quanto moltissimi cittadini hanno perso tutto ciò per cui hanno lavorato un’intera vita e ciò, per molti, equivale quasi alla morte. Fino a quando si dovrà continuare a parlare di tragedie che potevano essere evitate o che erano già annunciate senza che si sia fatto assolutamente nulla per evitarle? Perché non ci sono mai responsabili? Perché i cittadini hanno sempre e solo doveri nei confronti della pubblica amministrazione mentre i diritti diventano e vengono fatti passare quasi sempre come “favori” da elargire al momento giusto? La nostra comunità è stanca di essere rappresentata da politici ed amministratori che vivono in realtà parallele e che non hanno mai contatti con la vera realtà della collettività che dovrebbero invece rappresentare ed aiutare!”.

“Chiaro è anche il fatto che un così vasto territorio già difficile da amministrare e curare quando era la metà di oggi, deve essere amministrato da persone che non badano solo ed esclusivamente alle scartoffie burocratiche, a questo ci devono pensare la miriade di impiegati pubblici di cui l’abnorme entità Corigliano Rossano è costellata. È vero, siamo sotto l’egida commissariale, ma possibile che questo burocrate che siede sugli scranni della pubblica amministrazione – si chiede Reale – badi solo alle scartoffie, eppure la legge (L.225/1992) indica la figura del sindaco, nel nostro caso di chi ne fa le veci, cioè il commissario prefettizio, quale principale autorità territoriale della Protezione Civile, con il compito precipuo, fra l’altro, di tenere informati i cittadini su eventuali situazioni di pericolo che possano verificarsi sul territorio o su parte di esso. Quindi, se ci sono lavori da intraprendere, che non rivestono carattere di straordinarietà e che possono essere assolti a scopo preventivo, al fine di evitare tragedie quali quella appena verificatasi, perché non ha fatto nulla per impedire che ciò avvenisse, eppure non ci voleva uno scienziato a capire che un argine quale quello del fiume Crati andava tenuto sotto controllo come, ne diamo atto, hanno sempre fatto o tentato di fare le passate amministrazioni scongiurando altri tristi scenari come quello verificatosi oggi? La Lega in Calabria si impegna, così come si sta sempre prodigando, a prestare molta attenzione proprio sulla qualità di vita di tutti i calabresi. La Lega a Corigliano non abbasserà mai la guardia su tutto ciò che sarà possibile attuare affinché la popolazione non debba mai soffrire per la sciattaggine e l’incompetenza di chi la amministra”.

 

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