Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Cultura Musicale. Commemoriamo Ponchielli e Toscanini

Stampa

amilcare-ponchielli.jpgIl 16 gennaio 1886 moriva a Milano di broncopolmonite a soli 51 anni il compositore italiano Amilcare Ponchielli (1834-1886). Nel 1876 debuttò alla Scala la sua opera più famosa, La Gioconda, su libretto di Arrigo Boito (firmato con lo pseudonimo Tobia Gorrio). L'opera è tutt'ora in repertorio nei cartelloni dei maggiori teatri del mondo. Insegnò composizione presso il conservatorio di Milano ed ebbe tra i suoi allievi Giacomo Puccini e Pietro Mascagni. La sua produzione si colloca in un momento difficile del melodramma italiano, nel mutato clima morale che segnò la fine degli anni risorgimentali. Ponchielli partecipò alla sfida avviata in Italia dal confronto con l'opera europea proponendo un genere di melodramma basato sul canto, secondo il modello italiano, ma al contempo capace di metabolizzare gli influssi della musica francese e tedesca, sia operistica che strumentale. La sua cantabilità appassionata e la sua ricca tavolozza orchestrale hanno contribuito in misura decisiva allo sviluppo del melodramma romantico, gettando le basi per la successiva "Giovane Scuola" di Puccini, Mascagni, Leoncavallo, Giordano e Cilea. Ignorato per quasi vent'anni, fino al successo dell'ultima versione de I promessi sposi, poi assurto all'improvviso al rango di primo compositore d'Italia, Ponchielli fu altrettanto rapidamente relegato ai margini della storia della musica dopo l'avvento dell'opera verista. Unica opera a restare in repertorio fu, appunto, La Gioconda. Il lavoro successivo, Il figliuol prodigo (1880) è, sul piano stilistico e strutturale, il più meditato prodotto dal compositore cremonese. Ecco l’elenco delle sue opere: Il sindaco babbeo (Milano Conservatorio marzo 1851, composta in collaborazione con altri studenti, perduta), I promessi sposi (Cremona Teatro Concordia 30 agosto 1856; ultima versione Milano Teatro Dal Verme 4 dicembre 1872), Bertrando dal Bormio (1858 incompleta), La Savoiarda (Cremona Teatro Concordia 19 gennaio 1861, seconda versione intitolata Lina Milano Teatro Dal Verme 17 novembre 1877), Roderico re dei Goti (Piacenza Teatro Municipale 26 dicembre 1863), La vergine di Kermo (Cremona Teatro Concordia 16 febbraio 1870, scritta in collaborazione con altri dieci compositori), Il parlatore eterno (Lecco Teatro Sociale 18 ottobre 1873), I Lituani (Milano Teatro alla Scala 7 marzo 1874; seconda versione Milano Teatro alla Scala 6 marzo 1875), La Gioconda (Milano Teatro alla Scala 8 aprile 1876, ultima versione Milano Teatro alla Scala 12 febbraio 1880), Il figliuol prodigo (Milano, Teatro alla Scala 26 dicembre 1880) e Marion Delorme (Milano Teatro alla Scala 17 marzo 1885; seconda versione Brescia Teatro Grande 9 agosto 1885). 

Invitiamo all'ascolto de: "La Danza delle ore" dalla Gioconda. cliccare quì

 

Arturo-Toscanini.jpgIl 16 gennaio del 1957 moriva a New York all'età di 89 anni il grande direttore d'orchestra Arturo Toscanini (1867-1957). Studiò violoncello e composizione al conservatorio di Parma. Nel 1880 divenne violoncellista del Teatro Regio. Nel 1886 (appena un'anno dopo il diploma) si unì come violoncellista e secondo maestro del coro a una compagnia operistica iniziando a soli 19 anni, e quasi per caso, una sfolgorante carriera direttoriale che rasentò le connotazioni del mito. Sue doti peculiari furono: la memoria prodigiosa, la capacità e la volontà al limite della caparbietà di trasmettere le sue intenzioni all'orchestra, la nitida visione delle architetture d'insieme, l'estrema cura del particolare, il senso elettrizzante del ritmo e delle tensioni musicali e l'assoluta fedeltà alle prescrizioni degli autori che segnò una svolta nelle abitudini dei direttori del tempo. Al suo nome sono legate prime esecuzioni di molte opere importanti come Pagliacci di R. Leoncavallo, La Bohéme, La fanciulla del west e Turandot di G. Puccini.