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Trebisacce. 1° Maggio, Etno-Musica con Emilio Spataro

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EMILIO SPATARO.jpg1° MAGGIO: TREBISACCE CELEBRA LA FESTA DEL LAVORO CON UN CONCERTO DEDICATO ALL’ACCOGLIENZA E ALL’INTEGRAZIONE.

1° Maggio – Festa del Lavoro e dei Lavoratori: l’Amministrazione Comunale di Trebisacce dedica questa giornata a tutti coloro che vivono le difficoltà e le complesse dinamiche del mondo del lavoro.

Particolare attenzione a coloro i quali, appartenendo alle fasce sociali più deboli, cadono nelle rete del lavoro nero, fenomeno che, come le cronache testimoniano, colpisce tanti italiani ma anche chi in Italia arriva cercando la speranza di un futuro migliore, forti del desiderio di lavorare e di guadagnarsi la speranza di una vita degna di questo nome.

Il Comune di Trebisacce celebra questo importante appuntamento con concerto che coniuga la tradizione musicale del nostro territorio con note suadenti, forti di contaminazioni mediterranee.

Emilio Spataro, cantautore ironico e pungente, porta a Trebisacce il suo Etnie Festival – Musica Etno Antropologica, in cui generi e sonorità si fondano nel nome della passione per la musica.

L’appuntamento è per mercoledì 1 maggio, alle ore 20.00, in piazza Anfiteatro del Mare, sul Lungomare Bandiera Blu di Trebisacce, per celebrare insieme uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, cioè il diritto al lavoro, e i principi ineluttabili della nostra cultura mediterranea, quali l’Accoglienza e l’Integrazione.

Anche quest’anno – ha dichiarato il sindaco Franco Mundoil Comune di Trebisacce ha scelto di celebrare un importante appuntamento, e di farlo ponendo l’accento oltre che sul mondo del lavoro, anche sul tema dell’Accoglienza e dell’Integrazione, argomenti oggi strettamente connessi con il contesto lavorativo. Dobbiamo operare per essere sempre presidi di legalità, anche e soprattutto quando in ballo ci sono diritti fondamentali come il diritto al lavoro. Questo appuntamento diviene dunque occasione per riflettere insieme, discutere, confrontarsi senza escludere nessuno, soprattutto le fasce sociali più deboli”.