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MARINA DI SIBARI IV PARTE - LE OCCASIONI MANCATE.

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articolo 21Ha riscosso molta attenzione la nostra nota di qualche giorno addietro sull'annoso problema del Villaggio di Marina di Sibari. Alcuni amici ci hanno fornito una ricostruzione oggettiva dei fatti accaduti che riproponiamo di seguito.

𝐋𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐢𝐛𝐚𝐫𝐢 è 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚 𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐚 che vede come artefice, insieme al padre nobile al quale si vorrebbe per gratitudine intitolare una piazza, l'attuale Sindaco di Cassano.

Una storia ancora una volta di persecuzioni rispetto a chi non la pensava come loro, una storia di sequestri e di lacerazioni nella comunità, oltre all'infausto dissesto finanziario subito, per la visione megalomane e spendacciona di chi amministrava.

Quella storia si ripete puntuale ancora oggi ed a farla rivivere è uno dei figli, partoriti da quella triste esperienza: 𝐜𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐝𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐥'𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 a farci riassaporare quei momenti che, come lo smemorato di Collegno, 𝐜𝐚𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ cercando d'apparire come il verginello nato ieri.

All’epoca, attraverso le grandi intuizioni del regime, Marina di Sibari per lungo è stata considerata alla pari di "un nemico da abbattere" per il semplice motivo che gli animatori di quelle esperienze imprenditoriali erano simpatizzanti della parte avversa a quella socialista.

𝐌𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐚𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐥'𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 𝐝𝐚𝐢 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞, 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐯𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐞𝐯𝐚 𝐚𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢.

Una storia con denunce a firma anche dell'attuale Sindaco che, con la stessa cattiveria di oggi, mandò a processo persone per bene, ovviamente poi assolte in pieno. Si arrivò addirittura alla revoca di una concessione, salvo poi riconcederla raddoppiata nel silenzio di tutti, “per fortuna.”

Chi ha memoria e non s'è trasferito a Collegno, ci ricorda che chi era a capo delle rivolte popolari quando mancava l'acqua a Lauropoli aizzava la gente, sostenendo che la portata dell'acqua era poca perché dirottata sul nuovo Villaggio.

Se si facesse una disamina storica dei fatti, qualcuno dovrebbe arrossire per la profonda vergogna!

Si pensi che in quegli anni si portò l'acqua a 200 metri nella vicina Millepini/Bruscate, 𝐦𝐚 𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐞, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢, 𝐟𝐮 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐥'𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚, 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐝𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐮𝐧 𝐯𝐢𝐥𝐥𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐭𝐞𝐧𝐞𝐯𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨.

La storia attuale la conosciamo, una storia di tante promesse, tante bugie ed altrettanti disservizi per gli utenti del villaggio.

𝐄 𝐧𝐞𝐥 𝐟𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 𝐚𝐝 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐫𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐮𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐢𝐧𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢.

Oggi, dopo le responsabilitá sopradescritte e dopo che 𝐢𝐧 𝐃𝐈𝐄𝐂𝐈 𝐀𝐍𝐍𝐈 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐦𝐦𝐞𝐧𝐨 𝟏𝟎𝟎 𝐦 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐢𝐝𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐧𝐨𝐧𝐨stante 𝐥𝐞 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐯𝐮𝐭𝐞 -, 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞𝐬𝐜𝐞 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐚𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞.

La solita logica: uno spende e qualcun’altro prima o poi paga.

Dunque, oggi si spende tantissimo per feste e festicciole e si elemosina dal Presidente della Regione per ottenere un finanziamento.

𝐈𝐞𝐫𝐢, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚, 𝐬𝐢 𝐠𝐫𝐢𝐝𝐚𝐯𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨 𝐞 𝐬𝐢 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐜𝐚𝐭𝐞.

La solita doppia morale da strapazzo. Ed a pagarne il prezzo sono stati sempre e solo i villeggianti di ieri e di oggi.

È la mancanza di visione che oggi offre a questo territorio a vocazione turistica: 𝐮𝐧 𝐯𝐢𝐥𝐥𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐞 𝐢𝐦𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚𝐭𝐞, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐫𝐨𝐯𝐢𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨𝐬𝐚. 𝐓𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐭𝐚𝐫𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐫𝐢𝐝𝐚𝐫𝐞 nel mentre per anni è stato svenduto un territorio in cambio di denari o assunzioni. In questo contesto, chi ha creato questa situazione anche solo facendo l'ignavo, oggi non può continuare ad illuderci di poterla risolvere. Chi ha contribuito a creare questa situazione, non può presentarsi come la soluzione.

Ufficio comunicazioni ArticoloVENTUNO