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Lavorare Gratis e Banda degli Onesti in carcere

Lavorare gratis.jpgLa proposta del sociologo Domenico De Masi di risolvere il problema della disoccupazione lavorando gratis sta incontrando sempre più larghi consensi. Non solo ma il dibattito si è allargato su più ampie e convincenti deduzioni.

Qualcuno degli ormai innumerevoli filosofi in circolazione ha fatto notare, con fine sagacia, che la definizione di “normalità”, nella pubblica amministrazione ed in buona parte del tessuto sociale, è caratterizzata da comportamenti illegali. Si è quindi immaginato di poter rinchiudere la residua e sparuta banda degli onesti nelle carceri, una volta liberati i normali malfattori.

In questo efficace quadro organizzativo, suggeriscono altri pensatori quotidianamente interpellati nei vari Talk Show, si potrebbero recintare, con reti elettrificate e filo spinato, ampi spazi nel contesto degli istituti penitenziari, da adibire allo svolgimento, per tutti i disoccupati, del risolutivo “lavoro gratuito” (superando la obsoleta definizione di “lavori forzati”).

Il PD ha subito colto la palla al balzo per dichiararsi pronto a presentare una proposta di legge Costituzionale, questa volta molto più semplice e grammaticalmente corretta, composta da un solo articolo: “Il Codice Penale è abolito.”.

Anche la Lega si è dichiarata favorevole alla proposta, esprimendo la soddisfazione per l’attuazione di una reale “sicurezza sociale”: «Finalmente,», ha dichiarato un portavoce, «i cittadini onesti saranno al sicuro dietro le possenti mura del carcere, ed i normali malfattori potranno tranquillamente rapinarsi tra di loro.».

Anche il Codice Civile, ha precisato il direttivo di Forza Italia, andrà rivisto, magari con legge ordinaria, nei punti in cui tratta del diritto societario. Più precisamente, è stato chiarito, trasportando, quella che nel Codice Penale veniva definita “Associazione a delinquere”, nella normalità del sistema societario (si suggerisce nell’ambito delle Società a Responsabilità Limitata).

Qualcuno, troppo puntigliosamente, ha fatto notare che sorgerebbe il problema della disoccupazione di tutta la Magistratura. Ma questo, è stato prontamente risposto, sarebbe già di fatto risolto con il loro gratuito impegno lavorativo nei lager.

Maurizio Silenzi Viselli

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