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Sibari, Museo: Presentato il libro del prof Mollo

relatori mollo.jpg(foto: da sin. Liguori, Bonofiglio, La Marca, Mollo) "Guida archeologica della Calabria" antica, questo il titolo del libro del Prof. Fabrizio MOLLO, edito quest'anno da Rubbettino Editore,  che é stato presentato nella sala conferenze del Museo Archeologico della Sibaritide.  A condurre la manifestazione è stato il prof. Franco Liguori presidente della Sezione Calabria della Società Italiana Protezione Beni Culturali, organizzatore dell'evento e non nuovo a queste incombenze, che dopo aver illustrato l'opera con dovizia di brillanti osservazioni  ha dato, dapprima, la parola per un breve saluto alla padrona di casa direttrice del Museo dott.ssa Adele Bonofiglio ed ha introdotto poi il prof. Antonio La Marca docente UNICAL di archeologia e storia dell'arte greca e romana, per la sua presentazione ricca di particolari curiosità che vi proponiamo in coda alla seguente nota.  Ha concluso la serata l'atteso intervento dell'autore prof. Fabrizio Mollo, calabrese, professore associato presso l'Università di Messina, dove insegna Topografia antica e Archeologia delle province romane. All'interessante manifestazione culturale hanno partecipato alcune decine di appassionati di storia e archeologia calabresi che hanno alla fine interloquito piacevomente con i relatori e con l'autore. La Sybaris Tour ha fornito il supporto tecnico e organizzativo per la buona riuscita della serata, si ricorda che il volume si può acquistare presso la sede della Sybaris Tour in Viale Magna Grecia a Sibari, per info tel 098174520. (La redazione)

 

 La Marca.jpgLa Relazione del prof. La Marca

Buonasera a tutti e grazie agli organizzatori di questo incontro. Ringrazio la padrona di casa, la direttrice del Museo della Sibaritide, Adele Bonofiglio, mia carissima amica, e Franco Liguori, con il quale mi voglio congratulare pubblicamente per il suo impegno culturale e per le numerose e importanti iniziative che sta portando avanti da quando ha avuto la nomina a Presidente della Sezione Calabria della Società Italiana Protezione Beni Culturali (SIPBC Onlus).

Sono contento di essere qui stasera, per la presentazione di questo bellissimo lavoro di Fabrizio Mollo, un caro amico che stimo e apprezzo da sempre sia come uomo che come grande professionista.

A fine settembre, ero in Turchia per un Convegno, e ho ricevuto un messaggio WhatsApp da parte di Fabrizio con le testuali parole: ‘volevo chiederti se mi onoravi della presentazione del mio libro a Sibari, Museo Nazionale giorno 10 novembre. “L’onore è tutto mio, chiaramente è stata la mia risposta. E si caro, Fabrizio, l’onore è mio per essere stato invitato a presentare questo tuo ‘prezioso’ lavoro.

Per non rischiare di essere eccessivamente lungo o peggio trascurare magari aspetti importanti del libro ho pensato di preparare un testo scritto, anche per riuscire a focalizzare a pieno i tanti meriti scientifici e culturali da riconoscere a questa pubblicazione e al suo autore.

Ci sono vari modi, secondo me, per presentare un libro, ma tutti sono collegati da un sottile fil rouge: non essere noiosi! Pertanto cercherò di essere sintetico e per quanto possibile chiaro.

Guida archeologica della Calabria antica, l’ultima fatica di Fabrizio Mollo, è una pubblicazione preziosa, di rilevante interesse culturale e scientifico. Definire Guida, però, questo voluminoso testo è assolutamente riduttivo e minimalista, perché il libro che presentiamo qui stasera, secondo me, lo si potrebbe meglio catalogare come una ‘piccola enciclopedia della Calabria antica.

Il libro contribuisce a colmare un vuoto in maniera convincente e autorevole. L’ultima Guida archeologica della Calabria. Un itinerario tra memorie e realtà, curata da Maria Cecilia Parra, infatti, risale al 1998. Altre guide si limitavano a illustrare o un arco cronologico molto meno ampio (l’età greca o l’età romana), o avevano un orizzonte geografico limitato (ad esempio la provincia di Cosenza, di Reggio Calabria, la Locride, ecc.), quando addirittura non si è trattato che di sole poche pagine, sull’archeologia del territorio calabrese, inserite in un volume più articolato, come la Guida della Magna Grecia di Emanuele Greco del 2008.

Questa di Fabrizio Mollo è una Guida completa e del tutto nuova. Di certo nessun precedente volume d'itinerari ha dedicato alla Calabria una mole così corposa di pagine, oltre 700, e nessuna guida ha mostrato un’attenzione tanto capillare anche alle realtà archeologiche e museali a prima vista meno appariscenti o erroneamente ritenute meno importanti. Per la prima volta, infatti, vengono alla ribalta siti e territori di cui pochi conoscevano l’esistenza.

Fare una guida della Calabria non è cosa facile a causa dell’estrema eterogeneità del territorio. Scrive Manlio Rossi Doria, citato nelle prime pagine del volume: “non c’è la Calabria ma le Calabrie: ionia e tirrenica, montana e collinare, costiera ed interna, prospera e miserabile, intensiva al massimo ed al massimo estensiva, latifondista e polverizzata, sovrappopolata e disabitata…”.

Il prof. Mollo, prima di affrontare la progettazione e la stesura di questa Guida archeologica, si era già cimentato con successo nella stesura di guide archeologiche di singole realtà museali e di comprensori territoriali specifici e limitati (in particolare per la fascia tirrenica cosentina). Mi piace ricordare quanto pubblicato:

- "Da Blanda a Temesa. Itinerari archeologici lungo la costa tirrenica cosentina". Il Parco Archeologico di Cozzo Piano Grande di Serra d'Aiello, curata nel 2009 insieme a Rossella Agostino

- Il Parco di Laos. Guida all'area archeologica di Marcellina,

Il Museo dei Brettii e del Mare. Guida all’esposizione di Palazzo del Trono”, curate entrambe insieme a Gregorio Aversa, rispettivamente nel 2010 e nel 2013.

-        Il Museo di Blanda, nel 2015; Il Museo di Temesa, nel 2016.

In seguito alle ricerche portate avanti da Fabrizio Mollo e da Francesco La Torre, nel comprensorio del Tirreno cosentino, in questi ultimi anni, sono nati i musei di Blanda, Laos, Scalea, Cetraro, Serra d’Aiello, frutto anche di decennali battaglie culturali e politiche, che rappresentano oggi delle magnifiche realtà, che messi in sinergia, si integrano fra loro con le aree archeologiche e i parchi presenti nella zona. Si sta sviluppando, insomma, in quel comprensorio, quella idea di "Museo diffuso" che deve essere perseguita con tenacia anche per altre are aree geografiche, come potrebbe essere quella della Sibaritide.

In questo suo nuovo lavoro, invece, Fabrizio Mollo volge lo sguardo all'intero territorio della Calabria, una regione come è noto, denominata in antico prima Enotria, poi Brettìa e più avanti Bruttii, assumendo, solo nel VII secolo, l’odierno nome di Calabria.

Ma solo un profondo conoscitore della storia e dell’archeologia calabrese, che conosce bene il territorio, sia come archeologo da campo che come studioso e accademico, appassionato al suo lavoro e innamorato della sua terra, poteva osare, poteva realizzare da solo un’opera così complessa, in uno spazio a dir poco limitato, frutto di pregevole dono di sintesi pur nella completezza del quadro d’insieme.

Normalmente opere di questo spessore scientifico vengono realizzate da autori che hanno diverse competenze e con tempi molto più diluiti.

Dopo questa premessa passo ora ad illustrare i contenuti dell’opera.

Il volume sostanzialmente è diviso in due parti La Calabria in età antica e gli Itinerari archeologici.

La prima parte, alla quale sono dedicate 140 pagine, costituisce in primo luogo una preziosa introduzione alla storia e all’archeologia della Calabria, dalla prima comparsa dell’uomo fino all’alto Medioevo.

Notevole il lavoro di sintesi dell’excursus che riguarda la Storia degli studi e delle ricerche, una novità all'interno di in una guida. E’ un piacevole racconto dell’evoluzione degli studi sulla Calabria antica, nella prima fase interessati quasi esclusivamente alle ricerche sul terreno delle vestigia delle colonie magno-greche. Dall'inizio dell’19° secolo comincia l’interesse degli studi sulla preistoria. Solo di recente, potremmo dire dal secondo dopoguerra, le ricerche sono indirizzate anche allo studio dei Lucani e dei Brettii, e verso la scoperta delle città di età romana, allo studio del periodo tardo antico e altomedioevale.

In una estrema sintesi il lettore avrà un quadro esaustivo, del popolamento della regione nelle differenti epoche antiche incontrando in successione Enotri, Greci, Lucani, Brettii, Romani, Bizantini e Longobardi.

Coraggiose sono le prese di posizione che Fabrizio Mollo assume in alcune controversie scientifiche in atto (es. la colonizzazione greca) con posizioni originali e libere.

Molto utile anche il “quadro sinottico”: in sei pagine sono condensati i principali eventi che hanno interessato la Calabria dal Paleolitico inferiore al VI Concilio ecumenico del 680 d.C. che, di fatto, sancisce l’inizio del medioevo nella nostra Regione”.

      

Questa prima parte prepara il lettore ad affrontare, con più consapevolezza, la lettura della seconda parte del libro, che riguarda 13 Itinerari archeologici.

Gli itinerari sono organizzati seguendo uno schema fisso che prevede proprio all’inizio una cartina che permette di definire geograficamente i luoghi da visitare indicati con icone che ne evidenziano le caratteristiche (la presenza di un Museo, di un Parco archeologico, di area visitabile); ogni itinerario è contraddistinto da un colore diverso visibile nella parte inferiore delle pagine.

Nel testo, dopo una particolareggiata descrizione delle caratteristiche dell'orografia, dei bacini fluviali e una delimitazione dei confini geografici del territorio compreso nell'itinerario, si passa ad una trattazione cronologica delle storia dei luoghi, prima dell'illustrazione specifica dei Parchi, dei monumenti importanti e dei Musei. Una logica dell'itinerario, dunque, che partendo dalla visita dei siti archeologici si conclude nel museo o nell'antiquarium che espone i reperti rinvenuti nelle diverse aree oggetto di scavo.

Il viaggio che Fabrizio ci propone negli Itinerari, ai quali sono stati riservati ben 546 pagine, parte dall’alto Tirreno cosentino e, in senso antiorario, ripercorre tutti i territori della fascia costiera calabrese fino all’alto ionico cosentino.

La Sila e l’alta valle del Crati e Cosentia vengono trattati rispettivamente nel X e nell’XI itinerario. Il XIII e ultimo itinerario, invece è dedicato a Castrovillari e al Pollino, che in questi ultimi anni è stato interessato da una serie di ricerche e di studi convogliati in un volume pubblicato nel 2018 a cura di Carmelo Colelli e Antonio La Rocca: Il Pollino: barriera naturale e crocevia di culture.

A Sibari-Thuri-Copia, alla Sibaritide meridionale e all’alto ionio cosentino, sono stati destinate 122 distribuite nel IX e nel’XII itinerario.

Non avendo, ovviamente il tempo per trattare tutti gli itinerari, e anche per non togliere la curiosità ai lettori di andare a leggere l’itinerario nel quale ricade il proprio paese o il proprio territorio, mi limiterò a presentare brevemente l’itinerario che riguarda la Sibaritide e l’alto ionio cosentino.

Sulla cartina di questo territorio sono state evidenziate ben 26 località. L’itinerario inizia con la descrizione geografica, indispensabile per far cogliere a pieno al lettore lo scenario naturale che fa da sfondo al popolamento antropico di questo comprensorio a partire dal Paleolitico Superiore. Ma è col Neolitico che si ha una frequentazione strutturata, soprattutto relativa a tre grandi siti: due in grotta – i complessi della Grotta della Monaca di Sant’Angelo d’Esaro, e quello di Sant’Angelo a Cassano allo Ionio – ed uno all’aperto, il sito di Favella della Corte.

L’età del Bronzo nella Sibaritide è caratterizzata da insediamenti posizionati su alture, terrazzi o pianori sommitali, che avevano a valle le necropoli. Broglio di Trebisacce, oggetto di scavo sin dal 1979, è certamente il sito meglio studiato per questo periodo. L’età del Ferro, invece, è documentata soprattutto da contesti funerari. Si tratta di una fase di grande sviluppo insediativo: oltre 40 sono i siti segnalati nel territorio.

Ampio spazio viene riservatio dal prof. Mollo alla Sibaritide in età alto-arcaica con puntuali segnalazione dei santuari di frontiera (Timpone della Motta a Francavilla Marittima, rappresenta il principale e più importante complesso sacro di influenza greca inserito in un contesto indigeno), il territorio e l’insediamento protostorico ed arcaico di Amendolara, il sito indigeno e il Parco archeologico di Francavilla Marittima, il territorio di Cerchiara, di Trebisacce e di Torre Mordillo.

Alla sola Sibari-Thurii-Copia l’Autore riserva 30 pagine e 16 illustrazioni.

Non voglio anticipare nulla di questo saggio che il prof. Mollo dedica a questa mitica città. Posso solo suggerire in questo consesso che il testo che Fabrizio Mollo ha scritto per la Guida della Calabria Antica, potrebbe tranquillamente essere utilizzato, corredandolo chiaramente da alte altre illustrazioni, e cartine topografiche, per una nuova guida su Sibari.

Alla fine del volume, per ogni singolo itinerario, sono stati evidenziati una serie di notizie necessarie per essere facilmente informati sul piano eminentemente pratico di tutte le Aree e Musei Archeologici che è possibile visitare in Calabria.

La Guida della Calabria antica, corredata di un imponente apparato di oltre 350 illustrazioni, foto, carte tematiche e planimetrie (che permettono una visione sincronica delle diverse epoche), con una bibliografia di 50 pagine, riesce a fornire al lettore ogni volta le chiavi e gli strumenti per godere a pieno della visione delle aree visitate, dei parchi archeologici, dei singoli monumenti o dei tanti reperti esposti nei musei e nelle collezioni sparsi sul territorio calabrese.

Attraverso la lettura della Guida, magistralmente pensata da Fabrizio Mollo, si instaura un dialogo tra passato e presente, e si diventa protagonisti in prima fila di un viaggio nel tempo di cui riusciamo a cogliere per le diverse epoche le dinamiche storiche che hanno interessato la Calabria. Un territorio costellato da una varietà di insediamenti antichi calati in contesti paesaggistici particolarmente suggestivi che sono in grado di offrire ancora oggi al visitatore attento momenti di riflessione e di crescita culturale e sociale.

L’uscita in libreria di questa Guida rappresenta "un’operazione culturale di altissimo valore", nata dal fecondo incontro tra un grande archeologo e validissimo accademico calabrese, Fabrizio Mollo, e Florindo Rubbettino, un editore illuminato, anche lui calabrese, da anni impegnato nel perseguire un progetto di valorizzazione del patrimonio storico-culturale della nostra regione.

Come è riportato in copertina la Guida si rivolge agli archeologi, perché copre tutto il territorio calabrese e non trascura alcun sito neanche quelli minori, con una bibliografia dettagliata e approfondita aggiornatissima, serve agli studenti di ogni ordine e grado dalle scuole medie alle Università, serve ai turisti per avere sottomano tutto quanto serve per poter fare una visita completa, serve ai turisti. Ma io aggiungerei anche gli Amministratori locali, che grazie a questa utilissima pubblicazione possono riappropriarsi del patrimonio storico-archeologico che hanno la fortuna di avere a disposizione per poterlo valorizzare e trasformare in una vera risorsa.

E’ fondamentale però, in virtù di quanto detto sopra, cominciare a considerare il sito archeologico, le presenze minori, gli insediamenti di carattere rustico, e anche la ceramica presente sul piano di campagna come una risorsa del territorio, cogliendone la grande opportunità in termini di politiche strategiche.

Far diventare un’esigenza sociale lo studio del patrimonio storico-archeologico, è l’obiettivo primario che si dovrebbe prefiggere ogni Amministrazione locale, perché solo nello studio, nella conservazione, valorizzazione e integrazione ragionata e articolata delle risorse archeologiche, storiche e paesaggistiche, si può sperare in un decollo socio-culturale delle nostre realtà territoriali.

Dobbiamo dunque essere grati a Fabrizio Mollo che, con grande professionalità, ma direi con grande amore e trasporto per la sua terra è riuscito a regalarci una preziosa pubblicazione, che per un po’ di anni, certamente rappresenterà un punto di riferimento sicuro per tutti coloro i quali hanno interesse a conoscere e a valorizzare il proprio paese, il proprio territorio, la propria regione.

Come per le Guide pubblicate per il territorio del Tirreno cosentino, caro Fabrizio, ti sei dimostrato ancora una volta anche bravo divulgatore perché il volume, scritto con grande passione ed estrema chiarezza espositiva, con un linguaggio che rende questo saggio accessibile e godibile anche per i non addetti ai lavori.

Un’altra nota positiva, che vorrei far emergere questa sera, è che la guida è stata scritta da un calabrese doc, un esempio, una speranza, ma anche una bella realtà affinché finalmente dalla nostra terra cresca il seme per una nuova dirigenza, una classe di ricercatori capaci di poter studiare il nostro passato senza dipendere dagli altri.

Solo perché trattasi di un volume prezioso, vorrei segnalare, però, una piccola nota stonata che ho riscontrato nella lettura della Guida: alcune foto e alcune piantine planimetriche e topografiche andrebbero migliorate, o sostituite. Ma questa unica critica dovrà servire da sprone per l’editore e per l’autore affinché si cominci a preparare in tempi brevi un’altra edizione della Guida, che, da quanto mi risulta, sta andando a ruba forse perché, al di là del valore scientifico, nonostante la mole e le pagine a colori, il prezzo proposto è accessibile a tutti.

Vorrei a questo punto, dare un po’ di spazio anche alla Società Italiana Protezione Beni Culturali di cui è Presidente per la Calabria il prof. Franco Liguori.

E si perché il libro di Fabrizio Mollo è un bene culturale a pieno titolo e come tale dobbiamo anche saperlo spendere bene, e valorizzarlo nel migliore dei modi, perché rappresenta l’immagine di una Calabria positiva, laboriosa, intelligente, capace, che può riscattare anche negatività che altri purtroppo a volte arrecano alla nostra sfortunata terra.

Ho saputo che la Guida della Calabria antica verrà presentato giorno 15 c.m. anche alla Borsa Mediterranea del Turismo archeologico di Paestum. Sono contento di questo perché il libro di Fabrizio è uno di quei prodotti che danno lustro e qualificano la Calabria e i Calabresi.

L’anno scorso, purtroppo, a Paestum è capitato un caso veramente increscioso:

Scopri… la Calabria, !!!!!!!!!!!!!!!!!!! (Una pubblicazione della Regione Calabria scarsa di contenuti presentata alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si svolge ogni anno a Paestum. – nota della redazione di infosibari.it)

Forse mi sarei dovuto rivolgere all’amico Franco Liguori per denunziare quanto accaduto

Ma da oggi, caro Franco, ti prometto che su queste problematiche sarai costantemente informato per cercare di evitare di danneggiare l’immagine della Calabria…

Mi piace concludere questo mio intervento con le parole riprese dalla bella prefazione di Gioacchino Francesco La Torre che racchiude, in una mirabile sintesi, l’essenza stessa del libro: “Il volume di Fabrizio Mollo… costituisce il miglior approccio attualmente disponibile alla comprensione della Calabria antica: da leggere come un libro di storia e da tenere con sé andando in giro per la Calabria, come guida preziosa alla visita (Mollo come un novello Pausania). E’ un libro destinato innanzitutto ai Calabresi, che tutti dovrebbero leggere per riappropriarsi consapevolmente del loro passato e che dovrebbero gelosamente custodire nella biblioteca di casa, ma destinato anche ai tanti turisti e visitatori interessati che ogni anno scelgono la Calabria come meta di vacanza”.

Grazie Fabrizio per questo preziosissimo regalo e ad maiora semper!

Antonio La Marca

(Docente di Archeologia e storia dell’arte - Univ. della Calabria)

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