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L'arte del leccaculo, oggetto di un libro

lecchino.jpgE' uscito recentissimamente un interessante libro edito da "La nave di Teseo" dal titolo "Breve trattato sul lecchino". Un titolo che è tutto un programma su un'arte in cui noi italiani siamo particolarmente versati.  L'autore Antimo Cesaro è stato intervistato dal "Fatto Quotidiano" e ne è uscita un interessante disamina di sapore elegantemente satirico in cui é stato messo in risalto come, dal tempo della Roma antica, il "lingere culum" sia diventato quasi un'occupazione quotidiana, "trasversale da sempre, attraversa tutti i regimi" ed "è un campanello d'allarme per la democrazia, significa che il popolo vuole seguire un capo, sceglie la servitù volontaria", altro che libertà tanto cercata e osannata da sempre.

A me viene in mente una frase appresa durante i miei soggiorni in Germania ed in Svizzera dove il lecchino viene definito in modo particolarmente significativo: "braune Zunge" ovvero "lingua marrone", non credo sia necessario spiegare ulteriormente a cosa si voglia alludere.

 L'autore Antimo Cesaro é un ex-deputato di SC (Scelta Civica),  "insegna Scienza e filosofia politica e Teoria del linguaggio politico presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. È stato membro del Consiglio Nazionale dei Beni antimo cesaro.jpegCulturali, deputato e sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Autore di numerosi saggi sul pensiero politico e la filosofia delle scienze sociali, tra le sue ultime pubblicazioni i lavori monografici Lingua gladio et pecunia (2011), La politica come scienza (2013), Arcana tabula (2016) e Il sovrano demiurgo (2018), nonché le edizioni critiche del cinquecentesco Discorso sul liocorno di Ambroise Paré (2014) e della Città del Sole di Tommaso Campanella (2018)"

Nella presentazione del libro leggiamo: “Il lecchino è sintesi sublime di disposizione e arte, di natura e cultura, di attitudine e abilità, di genio e capacità organizzativa. Quest’essere straordinario deve dimostrare di possedere e coltivare una virtù fondamentale: la pazienza. Egli sa di dover leccare oggi per incassare domani. A furia di ingoiare rospi, sorridere a comando, applaudire e leccare scarpe e altro, con modestia, senza fiatare, il lecchino assumerà via via posizioni di sempre maggiore rilievo nell’ambito di un ministero, di un’università, di un movimento politico, di un ordine professionale. Proprio al raggiungimento del culmine della carriera si consuma il dramma esistenziale del nostro Campione: si renderà conto di non avere più a disposizione scarpe o natiche per le quali valga veramente la pena adoperarsi.” Attraverso la storia e la letteratura – da Aristotele a Dante, da Machiavelli a Musil – Antimo Cesaro descrive il ritratto impietoso di una creatura immortale: il lecchino."

A questo punto credo di avervi incuriosito e vi invito a leggere questo breve trattatello, chissà che alla fine non ci si renda conto di far parte anche noi, magari inavvertitamente (sic),  della categoria.

Antonio Michele Cavallaro

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