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Trebisacce. Rientrato l'allarme inquinamento

spiaggia trebisacce.jpgLa notizia diffusasi pochi giorni fa a vertiginosa velocità, a seguito dei soliti controlli dell'ARPACAL e della successiva doverosa ordinanza di divieto di balneazione del sindaco, che il mare di Trebisacce fosse inquinato,  è rientrata in brevissimo tempo. Cosa è accaduto? L'ARPACAL (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Calabria) non spara a caso notizie del genere, quindi è chiaro che il mare in quel giorno presentava tracce di cacca, si, usiamo le parole comprensibili a tutti, ma per dovere riportiamo anche la definizione scientifica, in un tratto di mare c'erano "Enterococchi Intestinali” ed “Escherichia Coli”. Da dove é arrivata sulla bella spiaggia bandiera blu di Trebisacce? Se lo chiede anche l'amministrazione comunale nel comunicato diffuso ieri e che pubblichiamo in coda alla presente nota.

Certo da qualche parte la "merdaccia" di fantozziana memoria, è arrivata, bisogna capire da dove. Nel comunicato vi sono vaghe indicazioni riguardanti scarichi privati, ovviamente abusivi, se così è, le tracce non spariscono da un giorno all'altro, quindi non dovrebbe essere difficile scovare lo "smerdatore" di spiaggia dalla bandiera blu. Scusate il tono sarcastico, ma  viene naturale di fronte ad episodi e dichiarazioni del genere.

Ci pare (ma non ne siamo sicuri) che nessuno dei solerti divulgatori di notizie locali abbia mai parlato di quali siano le prerogative per ottenere la "Bandiera Blu" che sono basate sui "criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici".

Abbiamo recuperato dal web i criteri internazionali per le spiagge da Bandiera Blu, come noterete i punti indicati con la I fra parentesi sono criteri IMPERATIVI, cioé ci devono essere sono "Conditio sine qua non" (forse la citazione andrebbe al plurale, ma il nostro latino non è un granché, accontentatevi). Leggiamo e vediamo se questi criteri sono riscontrabili sulle spiaggie nostrane detentrici della Bandiera Blu.

Legenda: (I) = criteri imperativi (G) = criteri suggeriti

Una spiaggia può ottenere la Bandiera Blu se è ufficialmente designata come area di balneazione a livello nazionale (o internazionale) con almeno un punto di campionamento per le analisi delle acque di balneazione. Il nome e i confini della spiaggia seguono quelli ufficiali nazionali. La spiaggia deve avere i servizi necessari e gli standard in conformità ai criteri Bandiera Blu e rispondere a tutti i requisiti indicati con la lettera I (imperativi) e possibilmente al maggior numero dei requisiti indicati con la lettera G (guida). In ogni località Bandiera Blu, dovrà essere individuato un referente, per trattare le questioni concernenti il Programma. La spiaggia deve essere accessibile per un’ispezione non annunciata da parte della FEE.

EDUCAZIONE AMBIENTALE E INFORMAZIONE
spiaggia
    1. Informazioni sul Programma Bandiera Blu ed altri eco-label FEE devono essere affisse (I)
    2. Un minimo di 5 attività di educazione ambientale devono essere offerte ogni anno. Attività di educazione ambientale devono essere offerte e promosse ai bagnanti (I)
    3. Informazioni sulla qualità delle acque di balneazione devono essere affisse (I)
    4. Informazioni relative a ecosistemi locali, elementi naturali e siti culturali devono essere affisse (I)
    5. Mappa della spiaggia, con indicazione dei servizi, deve essere affissa (I)
    6. Codice di condotta relativo alla normativa vigente sull’uso della spiaggia e delle aree circostanti deve essere affisso (I)

QUALITA’ DELLE ACQUE
  1. La spiaggia deve rispettare pienamente i requisiti di campionamento e frequenza relativamente alla qualità delle acque di balneazione (I)
  2. La spiaggia deve rispettare pienamente gli standard ed i requisiti di analisi relativamente alla qualità delle acque di balneazione (I)
  3. Conformità alle Direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico. Nessuno scarico di acque reflue (urbane o industriali) deve interessare l’area della spiaggia (I)
  4. La spiaggia deve rispettare i requisiti di Bandiera Blu per i parametri microbiologici relativamente a Escherichia coli (Coliformi fecali) e agli Enterococchi intestinali (Streptococchi) (I)
  5. La spiaggia deve rispettare i requisiti di Bandiera Blu per parametri fisici e chimici (oli e materiale galleggiante) (I)

    GESTIONE AMBIENTALE
    spiaggia
  6. L’Autorità Locale / Operatore balneare dovrebbero istituire un Comitato di gestione della spiaggia (G)
  7. L’Autorità Locale / Operatore balneare devono rispettare tutte le normative relative alla ubicazione e al funzionamento della spiaggia (I)
  8. Le aree sensibili vicino ad una spiaggia Bandiera Blu devono essere gestite per garantire la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini (I)
  9. La spiaggia deve essere pulita (I)
  10. Vegetazione algale o detriti naturali devono essere lasciati sulla spiaggia (I)
  11. Sulla spiaggia devono essere disponibili cestini per i rifiuti in numero adeguato che devono essere regolarmente mantenuti in ordine (I)
  12. Sulla spiaggia devono essere disponibili contenitori distinti per la raccolta differenziata (I)
  13. Sulla spiaggia deve essere presente un adeguato numero di servizi igienici o spogliatoi (I)
  14. I servizi igienici o spogliatoi devono essere mantenuti puliti (I)
  15. I servizi igienici o spogliatoi devono avere lo smaltimento controllato delle acque reflue. Le acque di scarico devono essere allacciate al sistema fognario o recapitate in contenitori a tenuta stagna da svuotare in maniera appropriata (I)
  16. Sulla spiaggia deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione ad autoveicoli o motoveicoli e deve essere proibito ogni tipo di discarica (I)
  17. L’accesso in spiaggia di cani e di altri animali domestici deve essere strettamente controllato (I)
  18. Tutti gli edifici e le attrezzature della spiaggia devono essere mantenuti in buono stato (I)
  19. Gli habitat marini e lacustri (come la barriera corallina o le praterie di posidonia) presenti in prossimità della spiaggia devono essere monitorati (I)
  20. Mezzi di trasporto sostenibili devono essere promossi nell’area circostante la spiaggia (G)

    SERVIZI E SICUREZZA
  21. Un numero adeguato di personale di salvataggio e/o attrezzature di salvataggio deve essere disponibile sulla spiaggia (I)
  22. L’equipaggiamento di primo soccorso deve essere disponibile sulla spiaggia (I)
  23. Piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale devono essere predisposti (I)
  24. Deve essere prevista la gestione di diverse utenze e differenti usi della spiaggia in modo tale da prevenire conflitti e incidenti (I)
  25. Misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti devono essere attuate e deve essere garantito libero accesso al pubblico (I)
  26. Una fonte di acqua potabile deve essere disponibile sulla spiaggia (G)
  27. Almeno una spiaggia Bandiera Blu per ogni Comune deve avere accesso e servizi per disabili fisici (I)

Bene, dopo questa sana ed esauriente lettura ora sappiamo che i criteri non riguardano SOLO la qualità delle acque di balneazione, ma ce ne sono tanti altri e quasi tutti IMPERATIVI, cioè obbligatori insomma. A voi cari webnauti il compito del controllo.

Antonio Michele Cavallaro

 

 

trebisacce logoCOMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI TREBISACCE

NESSUN ELEMENTO INQUINANTE NELLE ACQUE BANDIERA BLU DI TREBISACCE

Revocato dopo neanche 48 ore il divieto di balneazione nello specchio d’acqua antistante il campo sportivo A. Lutri di Trebisacce.

Il divieto era stato disposto provvisoriamente dal sindaco Franco Mundo, a seguito dei risultati dei prelievi effettuati dall’Arpacal, nei quali era stata riscontrata la presenza di Enterococcus Faecalis

L’annullamento del provvedimento, disposto con ordinanza n.30 del 17/06/2019, è conseguenza diretta dei risultati di un secondo prelievo di verifica condotto dall’Arpacal giorno 14/06/2019, vale a dire dopo neanche 48 ore dal primo campionamento. Il Servizio tematico acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha infatti trasmesso in data 17 giungo 2019, al Comune di Trebisacce i risultati delle analisi di controllo effettuate venerdì scorso, 14 giugno.

Le analisi hanno rilevato l’assoluta assenza di "Enterococchi Intestinali” ed “Escherichia Coli”.

Soddisfatto il delegato all’ambiente Franz Apolito che, a nome di tutta l’amministrazione comunale ha dichiarato: “Consapevoli del buon lavoro svolto in questi anni per la tutela del mare e dell’ambiente di Trebisacce, siamo rammaricati e dispiaciuti per quanto accaduto. Ci conforta, tuttavia, il risultato delle analisi di verifica, che hanno confermato incontestabilmente che l’anomalia non è riconducibile al malfunzionamento di impianti comunali ma, piuttosto, a qualche attività momentanea circoscritta al solo punto di prelievo, che ha la natura di un evento episodico e casuale. Siamo già al lavoro, come disposto dal Sindaco, per individuare la causa, non escluso uno scarico abusivo privato e quindi attraverso la pulizia di scoli e canali e la verifica di tutti gli scarichi degli stabilimenti balneari e degli edifici che interessano la zona. Tale operazione peraltro, si inserisce nell’ambito delle attività ordinarie di controllo che vengono condotte durante tutto l’anno.

Sono rammaricato! – ha sottolineato il sindaco Franco Mundo - Eravamo certi che il problema non fosse ascrivibile a nostre negligenze, sia per le caratteristiche del batterio che per i prelievi effettuati nei punti attigui al depuratore che hanno dato esito negativo. Sin dal primo momento abbiamo manifestato dubbi e perplessità. Pur comprendo l’emotività di alcuni cittadini circa la presenza, ormai consueta, di bolle a mare, derivanti dalla proliferazione algale, che esclude ogni forma di inquinamento, stiamo lavorando per cercare di individuare la causa di quanto verificatosi. In ogni caso, sento il dovere di richiamare tutti al senso di comunità e responsabilità. Dobbiamo lavorare tutti insieme perché la città con le sue bellezze, le sue tradizioni, la sua cultura e soprattutto il suo mare ,venga sempre valorizzata, perché in termini turistici, economici , lavorativi e sociali è un patrimonio che tutti noi dobbiamo salvaguardare”.

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