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25 Marzo. Commemoriamo 4 grandi della Musica Classica

arturo-toscanini.jpgLa data del 25 Marzo è importante per chi ama la musica classica. In questo giorno nacquero: uno dei più grandi direttori d’orchestra, Arturo Toscanini; il compositore ungherese Béla Bartók e la soprano Magda Olivero; morì invece a Parigi il compositore francese Claude-Debussy.

 

Vediamone la biografia artistica.

Il 25 marzo del 1867 nasceva a Parma il direttore d'orchestra Arturo Toscanini (1867-1957). Iniziò la sua carriera musicale come violoncellista, e in questa veste partecipò nel 1887 alla prima esecuzione dell’Otello di Verdi. Debuttò come direttore d’orchestra in Brasile, sostituendo all’ultimo momento il direttore titolare in una rappresentazione di Aida. Da allora la sua carriera fu folgorante: fu primo interprete di opere di Puccini e di altri compositori italiani tra la fine dell’Ottocento e i primi vent’anni del Novecento. Genio della musica, stimato come uno dei più valenti direttori d'orchestra di sempre e uno dei più rigorosi interpreti di Verdi, Beethoven e Wagner, divenne simbolo della cultura italiana nel mondo. La consacrazione avvenne al Teatro Regio di Torino nel 1895 con il Crepuscolo degli Dei di Wagner e fu presente nei più prestigiosi teatri del mondo: dalla Scala di Milano (nel 1893 e dal 1921 al 1929) al Metropolitan di New York (1908-1915). Le sue idee socialiste lo portarono a scontrarsi con i regimi fascista e nazista, costringendolo a lasciare l'Europa per gli USA. Qui, dal 1937 al 1954, fu chiamato a dirigere la NBC Symphony Orchestra, compagine creata appositamente per lui. Rientrato in Italia nel 1946 per dirigere il massimo teatro milanese ricostruito dopo i bombardamenti, tre anni dopo rifiutò la carica di senatore a vita riconosciutagli dal presidente Luigi Einaudi. Scomparve nella sua residenza newyorchese il 16 gennaio 1957.

 

Bartok_Bela.jpgIl 25 marzo del 1881 nasceva il compositore ungherese Béla Bartók (1881-1945). Fu uno dei pionieri dell'etnomusicologia e una delle figure più originali e intense della musica del Novecento. La sua opera coniuga lo spirito più autentico della musica contadina magiara con un sapiente magistero del contrappunto, guidato da una sensibilità moderna d’intensa espressione e di grande umanità. Costretto alla via dell’esilio dal totalitarismo filo-nazista giunto al potere nella sua patria, si rifugiò negli Stati Uniti dove morì nel 1945. Vi invitiamo all'ascolto del Concerto per pianoforte No 3 in MI maggiore, Sz 119 eseguito da András Schiff

 

Il 25 marzo del 1910 nasceva a Saluzzo (Cuneo) il soprano Magda Olivero (1910-2014). Debutta a Torino nel 1932 in Gianni Schicchi di G.Puccini ed il successo è tale che dopo solo un anno è già alla Scala di Milano come protagonista dell'opera Marcella di U. Giordano accanto al tenore Tito Schipa. Nel 1941 sposa l'industriale italo-tedesco Aldo Magda_Olivero.jpgBusch e per nove anni abbandona le scene per dedicarsi interamente alla famiglia: l'assenza dai teatri dura ben dieci anni. Magda Olivero riprende a cantare nel 1951 nell'opera Adriana Lecouvrer di Francesco Cilea, titolo che rimarrà uno dei suoi cavalli di battaglia. A convincerla a tornare sulle scene è proprio il maestro Cilea che vedeva in lei l'unica cantante capace di impersonare alla perfezione il personaggio di Adriana. Le “lusinghe” del celebre compositore convincono definitivamente il soprano a tornare sulle scene, anche mossa dall’amara consapevolezza che uno dei motivi del suo abbandono, il desiderio di diventare madre, non avrebbe mai potuto realizzarsi. Da quel momento la carriera di Magda Olivero fu in continua ascesa. Nel 1967, all’età di 57 anni, avviene il suo debutto negli Stati Uniti (Dallas) in Medea di Luigi Cherubini. A New York approda per la prima volta nel 1971 (Philharmonic Hall) interpretando alcune arie di Puccini e Cilea e cimentandosi, nelle seconda parte del concerto, ne La voce umana di F.Poulenc. Nel 1975 (all’età di 65 anni), Magda Olivero debutta finalmente al Metropolitan Opera House di New York nel ruolo di Tosca, conquistando la critica e il pubblico statunitense. Un caso più unico che raro! La cantante si produrrà negli USA ancora per i successivi cinque anni, con crescente successo. Il ritiro dal palcoscenico avviene nel 1981 a Verona con La voce umana di Poulenc, ma la sua carriera non s'interrompe: le sue esibizioni in pubblico continuano fino all'inizio degli anni '90. Nel 1993 (a 83 anni) incide una selezione di Adriana Lecouvreur. Nell'aprile 2009 a 99 anni compiuti, nella grande sala di Palazzo Cusani di Milano, Magda Olivero intona Paolo, datemi pace dalla Francesca da Rimini di Zandonai, sbalordendo il pubblico presente. E’ morta a Milano l’8 settembre del 2014 all’età di 104 anni. 

 

Claude-Debussy.jpgIl 25 marzo del 1918 moriva a Parigi all'età di 55 anni, mentre infuriava la Prima Guerra Mondiale, Claude-Debussy (1862-1918), uno dei più importanti compositori francesi. Studiò al Conservatorio di Parigi e nel 1884 vinse il Prix de Rome con la scena lirica L'enfant prodigue. A Parigi frequentò assiduamente il salotto di Mallarmé e gli ambienti simbolisti ed impressionisti della capitale francese. Si interessò alla musica di Wagner al Boris di Musorgskij oltre al gamelan giavanese ascoltato all'Esposizione Universale di Parigi del 1889. Negli anni dal 1887 al 1893 Debussy precisò il proprio stile con una serie di composizioni da camera vocali e strumentali che vanno dai Cinq poèmes di Charles Baudelaire al Quartetto per archi. Nel 1893 ottenne l'autorizzazione a musicare il Pelléas et Mélisande di Maurice Maeterlinck la cui composizione lo impegnerà per nove anni fino alla controversa prima esecuzione avvenuta all'Opéra-Comique nel 1902. Nel periodo tra il 1894 e il 1905 vedranno la luce capolavori come Prélude à l'après-midi d'un faune, Nocturnes, La mer e Chansons de Bilitis. Tra le composizioni di Debussy dopo il 1905 spiccano i grandi cicli per pianoforte: Images, i due libri dei Préludes e gli Études. Dal 1980 fino all'introduzione dell'euro nel 2002, il suo volto ha effigiato la banconota da 20 franchi. Propongo l'ascolto di uno dei brani di Debussy da me preferiti: la Rapsodia per clarinetto e orchestra

a cura di Luigi Maffeo

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