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Rossano. Prima Mostra dell'artista Natalino Scino

micro mondi.jpgVenerdì 20 Dicembre, il mio caro amico Natalino Scino si è presentato al mondo (per chi non lo conosceva) come artista raffinato e sensibile con la prima Mostra delle sue opere. Poiché conosco Natalino da circa 10 anni e cioè da quando giovanissimo lo avevo interpellato in qualità di guida-accompagnatore nella sua città natale di Rossano, dove vive ancora, legato com'è al luogo che lo ha visto crescere e farsi uomo. Non si tratta di un giovane "qualunque", come se ne vedono tanti in giro oggi ciondolare aspettando la classica manna dal "cielo", lui no, da autodidatta ha studiato l'inglese e il russo, riuscendo a raggiungere un livello notevole di conoscenza delle due lingue, tant'è che talvolta ho avuto il piacere di averlo come guida per gruppi anglofoni e russi non solo in Rossano, ma anche in altre aree della Sibaritide. La sua crescita culturale e umana è stata esponenziale, ho avuto modo di seguire il suo continuo lavorìo per conoscere luoghi, fatti, storie da illustrare e raccontare con classe e professionalità agli innumerevoli gruppi di turisti che negli anni  sono stati affidati alla sua cura. Finalmente a Rossano qualcuno, tempo fa,  ha cominciato ad accorgersi del giovane volenteroso, garbato e sempre educatissimo, capendo che si trattava di una risorsa non comune ed è stato inserito nell'organizzazione che gestisce il Museo diocesano del Codex, dove continua a svolgere l'attività di guida con passione e competenza. Ma oltre alla sua attenzione per l'attività turistica, non abbandonava la passione per il disegno, la fotografia e la pittura, ed ecco che finalmente è uscito allo scoperto con la splendida mostra ottimamente organizzata presso la "biblioteca Minnicelli", una delle famiglie storiche e più sciino.jpgprestigiose di Rossano.

La signora Ombretta Gazzola e sua figlia Anna Minnicelli, vere e proprie "mecenati", si sono prodigate non poco per la perfetta riuscita della manifestazione. Come avrete capito apprezzo molto questo giovane e potrei essere considerato troppo di parte, così riporto le impressioni di una altro carissimo amico, poeta vero, che non conosceva Natalino e che mi sono preso la libertà di invitare all'evento. Si tratta di Alfredo Bruni, che ha raccontato l'avvenimento col suo solito e particolarissimo stile letterario. A Natalino non posso che augurare tutto il successo che merita. (Antonio M. Cavallaro)

 Fino a ieri non sapevo nemmeno chi fosse Natalino Sciino. Oggi, grazie a Antonio Michele Cavallaro  ho potuto conoscere l'artista e la sua opera, in occasione della sua prima personale, "Micro Mondi", organizzata presso la Biblioteca Minnicelli di Rossano e introdotta da Anna Minnicelli.
Poche cose. La mostra è stata illustrata e presentata da Ombretta Gazzola, direttrice della biblioteca, che con grande maestria ha messo in evidenza la bravura e le tematiche del giovane artista calabrese, il quale ha esposto una serie di piccoli dipinti, fotografie e schizzi, che ben rivelano il suo vissuto e il suo modo di vedere il mondo, che partendo dagli angoli più familiari della sua quotidianità, allargano lo sguardo su altri mondi molto lontani da Rossano, ma che, in definitiva, rappresentano sempre i micro-mondi che alimentano lo sguardo e il sentire di Natalino.


scino.jpgL'artista, senza staccarsi troppo dal reale, raffigura, anche quando non è del tutto evidente, particelle di un suo mondo sempre colorato, che egli scopre e abita come un gatto, animale molto caro a Natalino, che esplora il suo territorio e ne diventa padrone, ma allo stesso tempo si integra e si mimetizza nel luogo che, di volta in volta abita, creando senza distorcere la realtà, favole e racconti che vivono nel sentire unico dell'artista. E a questo punto, mi sembra utile notare che Scino, avvicinando semplici schizzi, dipinti e fotografie, tenta, e ci riesce, di mostrarci come uno squarcio di mondo, può diventare un universo e credo di non sbagliare, dicendo che egli quando fotografa, cerca di estrarre un'anima dal reale, e quando disegna e dipinge, cerca di penetrare nell'anima di ciò che la realtà gli ha mostrato.
E' il punto di frattura, tra un mondo che esiste e un mondo che solo alcuni possono vedere e percepire. In altre parole, l'artista che, prigioniero di un'azione che e' gia' stata, blocca la sua vita in un tempo che ormai non esiste più' e l'unico modo che ha per non essere soffocato dall'immagine (iconoclastia) e tornare al presente è l'ermeneutica, interpretare l'immagine, mettere in moto quello che si definisce atto iconico, darle un senso nel tempo presente, inventare insieme a lei la sua storia, in base alle proprie conoscenze pregresse, cosi' da riuscire a definirla e allontanarsi da essa con nuova conoscenza.
Ma la nuova conoscenza, è destino solo degli occhi di chi ha nella mente, se vogliamo sembrare più poetici, diciamo pure nel cuore, la dimensione dell'arte che diventa vita, sogno, realtà, che bisogna vivere, interpretare, colorare con nuovi segni, nuovi contenuti, nuove immaginazioni.

Alfredo Bruni

NB: LA MOSTRA E' VISITABILE FINO AL 3 GENNAIO 2020 DALLE 18,00 ALLE 20,00

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