Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Cultura musicale. Hector Berlioz e Gesualdo da Venosa

berlioz-.jpgNel giorno della festa della donna ricordiamo due musicisti molto diversi fra di loro, accomunati solo dal fatto che uno morì e l'altro nacque nello stesso giorno di epoche diverse: l'8 Marzo.

L’8 marzo del 1869 moriva il compositore francese Hector Berlioz (1803-1869). Figlio di un medico, verso i 12 anni manifestò una precoce inclinazione alla composizione riproducendo le idee musicali sul flauto e sulla chitarra dato che non imparò mai a suonare il pianoforte. Nel 1822 si stabilì a Parigi e nel 1826, abbandonati gli studi di medicina, entrò in conservatorio avendo come insegnanti J.F. Lesueur e A. Reicha. L’allora direttore del conservatorio, Luigi Cherubini, fu sempre mal disposto verso di lui mostrando una vera e propria avversione per la sua musica poco ligia agli accademismi. Più volte Berlioz aveva sostenuto l'esame preparatorio per l’ammissione al Prix de Rome senza esservi ammesso. Infine, dopo ben cinque tentativi, la sua perseveranza venne premiata e nel 1830 vinse il prestigioso concorso con la cantata Sardanapalo. Negli anni successivi intensificò l’attività di critico (che gli procurò non poche delusioni) e quella di compositore (che gli procurò altrettante non poche delusioni) guadagnandosi tuttavia la stima di Liszt, Wagner e Paganini. Nel 1839 ricevette la carica di conservatore della biblioteca del conservatorio. Nel 1842 iniziò una serie di tournées all’estero grazie alle quali la sua fama di compositore si diffuse in tutta Europa: autorevole e determinante fu in questo senso l’appoggio accordatogli da Liszt. La sua fine fu quella di un uomo stanco e solo, sostanzialmente incompreso dai contemporanei, la maggior parte dei quali nutrì nei suoi confronti, più che ammirazione, uno stupore irriverente che si riserva ai fenomeni stravaganti. Temperamento appassionato e visionario non immune da megalomania, facile agli entusiasmi ma anche propenso alle depressioni, Berlioz non riuscì mai a sentirsi in armonia col suo tempo, sempre alla ricerca del sorprendente e del non ancora osato. Il mondo della musica si divise nel considerarlo un genio oppure un pazzo. La grandezza della sua personalità artistica fu una scoperta solo delle generazioni successive. Già con la Symphonie fantastique (1830) le novità strumentali e formali vanno oltre il modello beethoveniano proiettandolo in una dimensione fantasmagorica, utopica ed intrisa di intenti descrittivi, nel senso di una musica capace di rappresentare direttamente idee, drammi e conflitti umani. Ma è soprattutto nel teatro musicale che Berlioz realizza il suo disegno di una totalità sonora, ad esempio in Les Troyens, grandiosa opera in due parti basata sull’Eneide dell’amato Virgilio, dove riesce ad esprimere pienamente quella ricchezza di contrasti, con un’ampiamento impressionante dei mezzi sonori che fanno di Berlioz, più di qualsiasi altro compositore a lui contemporaneo, un vero ed autentico anticipatore dei tempi. Da un’altra opera di Berlioz, il Benvenuto Cellini, ricavò poi uno dei suoi pezzi più celebri: Le carneval romain op. 9. Fu inoltre autore del primo trattato moderno di strumentazione (1843) ancora considerato fondamentale.

 

l’8 mvenosa.jpgarzo del 1566 nasceva a Venosa (Potenza) il compositore Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo da Venosa (1566-1613). È considerato uno dei principali innovatori del linguaggio musicale e il più importante madrigalista del suo tempo. Di sangue blu, apparteneva alla nobile famiglia napoletana dei Gesualdo, fu principe di Venosa, conte di Conza e signore di Gesualdo. Poco sappiamo della sua vita privata e si rese celebre per un terribile fatto di cronaca. Sposato* con la bellissima principessa Maria d’Avalos la sorprese mentre lo tradiva con il duca d’Andria Fabrizio Carafa e uccise i due amanti (1590). Lasciò Napoli non tanto per sfuggire alla giustizia quanto per evitare la vendetta dei parenti, e sposò poi in seconde nozze (1594) Eleonora d’Este. A Ferrara strinse amicizia col Tasso del quale mise in musica alcune liriche. Un'uomo che uccise una donna doveva nascere proprio l'8 marzo?

Qualcuno ipotizza che sia stato discendente del rumeno conte Vlad Dracula, a questo proposito per saperne di più consigliamo di visionare l'interessante articolo che trovate cliccando quì.

Vi invitiamo all'ascolto di uno dei suoi stupendi madrigali "Luci serene e chiare"

 

*Entrambi di stirpe reale, lei di ramo spagnolo e lui di rame napoletano, convolarono a nozze il 28 maggio del 1586 su dispensa del Papa Sisto V nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. Dopo l’omicidio Carlo fuggì da Napoli e si rifugiò nell'inaccessibile e inespugnabile castello-fortezza di Gesualdo. Il processo venne archiviato il giorno dopo la sua apertura... "per ordine del Viceré stante la notorietà della causa giusta dalla quale fu mosso don Carlo Gesualdo Principe di Venosa ad ammazzare sua moglie e il duca d'Andria".

a cura di Luigi Maffeo

Ultime Notizie

(Foto: Pasquale Tridico) Un’incertezza fissa accomuna il ponte sullo Stretto e l’Alta velocità ferroviaria per la Calabria, che ancora non ha...
Ieri sera intorno alle 21,40 circa un boato ha scosso la quiete di Marina di Sibari. Alcuni amici stavano cenando...
15 Aprile 2024, una data che sarà fissata nella mia memoria finché vivrò, un’altro giorno da ricordare fra quelli più...
Coldiretti Calabria giornata del Made in Italy: il cibo è ricchezza per la regione offre dinamismo ad altri settori produttivi E’...
Consorzi di bonifica, Baldino – Tavernise – Tridico (M5S): “Tfr negato ai lavoratori. Regione garantisca 6 milioni di euro per...

Please publish modules in offcanvas position.