Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Cassano. Festa di San Sebastiano protettore dei Vigili Urbani

ANNO2018.jpgE’ in calendario per sabato 20 gennaio, alle ore 11:00, promossa e organizzata dal Sindacato Italiano Lavoratori Polizia Locale – Segreteria regionale della Calabria, con il patrocinio dell’amministrazione comunale della Città di Cassano All’Ionio, la celebrazione della la Festa in onore di San Sebastiano, il pretoriano vissuto attorno al 300 d.C. , molto impegnato nell’assistenza e aiuto ai poveri e bisognosi, Patrono del Corpo dei Vigili Urbani. Anche a livello locale, da anni la ricorrenza prevede, in particolare, la celebrazione della Santa Messa da parte di monsignor Francesco Savino, vescovo della diocesi, nella Basilica Minore della Madonna del Lauro. Alla cerimonia, saranno presenti, tra gli altri, i componenti la Commissione Straordinaria che da oltre un mese, dopo lo scioglimento anzitempo degli organi elettivi, gestiscono le sorti dell’ente locale, Mario Muccio, Roberto Pacchiarotti e Rita Guida, il comandante della Polizia Locale, Giuseppe Santagada e i componenti del Corpo di Polizia Municipale, autorità civili e militari. L’istruttore Pasquale Malagrinò, in qualità di responsabile aziendale e territoriale del SILPOL, è stato l’organizzatore dell’evento.

Secondo la leggenda, San Sebastiano, nato a Milano e trasferitosi successivamente a Roma, visse ai tempi dell'impero guidato da Diocleziano. Divenuto alto ufficiale dell'esercito imperiale, fu il comandante della prestigiosa prima corte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell'Imperatore. Quando l’imperatore Diocleziano, che aveva in profondo odio i fedeli a Cristo, scoprì che Sebastiano era cristiano, per avere dato sepoltura ai santi Claudio, Nicostrato, Castoro e Simproniano, detti i “Quattro Coronati”, lo condannò a morte mediante il supplizio delle frecce. Si narra che dopo questo martirio i carnefici lo abbandonarono perché lo credettero morto, ma non lo era. Fu amorevolmente curato e riuscì a guarire. Cercando il martirio, sarebbe ritornato da Diocleziano per rimproverarlo e questi avrebbe ordinato di flagellarlo a morte, per poi gettarne il corpo nella Cloaca Maxima. Il corpo esanime del santo venne recuperato da mani pietose e sepolto nelle catacombe oggi dette "di San Sebastiano". San Sebastiano sarebbe stato martirizzato sui gradini di Elagabalo, sito in cui, successivamente venne costruita, in suo onore, un luogo di culto. Il Santo, ancora oggi rimane un riferimento importante di coerenza e di legalità cui ispirarsi –

 Mimmo Petroni