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L'estremo saluto al M.llo Bianco

bianco e simone.jpg(foto: Il M.llo Bianco felice insieme al figlio Simone, il giorno del giuramento) Questa mattina nella chiesa di Sant’Antonio a Terranova da Sibari si sono svolte le esequie del Maresciallo Vincenzo Bianco, della cui improvvisa scomparsa, dovuta a complicazioni cardio-circolatorie, avevamo già dato notizia ieri.

Una marea di persone ha partecipato alla cerimonia funebre, persone che hanno avuto il piacere di conoscere un uomo profondamente onesto, ligio al proprio dovere, perfettamente calato nelle realtà sociali, a volte difficili, in cui ha operato, sempre pronto e disponibile a blandire, consigliare con partecipazione, ma anche con fermezza quando necessario, da vero e autentico uomo di legge perfettamente compreso nel ruolo che gli era stato affidato.

Lo si poteva paragonare tranquillamente ad “un carabiniere d’altri tempi” quando gli uomini in divisa e la fiamma sul berretto, circolavano a piedi per le strade, per i vicoli, erano conosciuti anche per nome e suscitavano fiducia, simpatia e spirito collaborativo. La forza del maresciallo Bianco stava in queste caratteristiche peculiari, che riusciva poi, con sagacia, intelligenza e straordinario intuito a sfruttare nelle indagini, anche le più complesse, e nelle diuturne mansioni del suo ufficio.

feretro.jpg(foto: colleghi portano a spalla il feretro per il rito funebre)   Un picchetto d’onore dei carabinieri in armi, ha segnato i tempi del rito funebre. I tanti altri militari presenti erano tutti visibilmente accomunati dallo stesso cordoglio senza distinzione di grado. Ha partecipato anche il generale Vincenzo Paticchio, comandante della Legione Carabinieri Calabria con numerosi ufficiali inferiori e superiori tra cui il maggiore Giorgio Feola venuto da Ferrara a rendere omaggio al compagno di tante indagini quando era al comando della tenenza di Cassano Ionio. Presenza importante è stata quella di tutti i pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Castrovillari a significare l'alto livello di collaborazione tra la procura e l'Arma dei Carabinieri, nonchè la stima specifica per lo scomparso.

generale e ufficiali.jpg(foto:il Generale Paticchio, il magg. Feola ed altri colleghi rendono omaggio al passaggio del feretro)  La cerimonia religiosa è stata officiata dal Cappellano Militare del Comando Legione Carabinieri don Vincenzo Ruggiero e alla fine del rito hanno pronunciato l’estremo saluto al M.llo Bianco il magg. Feola (della cui allocuzione riportiamo alcuni stralci in coda alla presente nota) e il sindaco di Trebisacce avv. Franco Mundo.

Particolarmente toccanti le parole della figlia dello scomparso Deborah, che pur nell’evidente commozione, è riuscita dall’ambone a trasmettere a tutti i presenti, l’affetto infinito che la legava al padre.

Una nota stonata è stata l’assenza di una qualsivoglia rappresentanza del comune di Cassano all’Ionio, nel quale lo scomparso ha per molti anni espletato brillantemente le sue funzioni di sottufficiale dell’Arma. Tra l’altro l’amministrazione comunale del tempo, lo aveva gratificato concedendogli la cittadinanza onoraria. Anche se ora a reggere le sorti del comune vi è una commissione prefettizia, avrebbe potuto portare il saluto e l’affetto dei cassanesi anche un semplice funzionario o, perché no, uno dei commissari prefettizi.

Non è il momento di polemizzare, ma certamente questa grave assenza è stata notata da tutti i presenti.

A controbilanciare questa grave défaillance, erano presenti però molti semplici cittadini di Sibari e di Cassano che hanno voluto tributare l’estremo saluto all’amico scomparso e stringersi attorno ai suoi cari congiunti per essere partecipi del loro dolore.

Antonio Michele Cavallaro

Stralci del saluto pronunciato dal Magg. Feola

Caro Vincenzo,

oggi è la prima volta che ti chiamo per nome. Non l'ho mai fatto in tutti questi anni che ci conosciamo, nei sei anni in cui abbiamo lavorato assieme non l'ho mai fatto, per rispetto, perché vedevo in te una persona più grande.

Vincenzo, ricordo come fosse ieri tutti i giorni trascorsi assieme negli anni che ho avuto il piacere di averti quale mio stretto collaboratore alla tenenza di cassano Ionio.

Da subito ho capito di che pasta eri fatto …. ho condiviso con te momenti esaltanti e meno belli, ho condiviso con te numerose cene dopo le nostre brillanti operazioni di servizio, ho condiviso con te sei anni della mia carriera.

…. era un piacere lavorare con te; ti ricordi Vincenzo quando tutti i militari della tenenza ci vedevano insieme e dicevano: “oggi faranno danni”.

Sì, insieme tu ed io abbiamo sempre fatto danni, ma danni a fin di bene, perché tu, come del resto tutti noi, eri un gran lavoratore, instancabile.

Abbiamo tralasciato spesso i nostri affetti, la famiglia per il lavoro, ma come puoi vedere per l’ennesima volta, anche oggi,  la nostra seconda famiglia, l'Arma dei Carabinieri è qui con te.

Tante sono state le soddisfazioni nella tua carriera e da quando Simone é entrato a far parte della nostra seconda famiglia tu Vincenzo eri al settimo cielo. Anche recentemente mi dicevi che ora che Simone era sistemato avresti potuto anche andare in pensione, sapendo che pure Debora si sarebbe sistemata terminando gli studi.

Dopo il mio trasferimento da Cassano e la successiva promozione a capitano tu Vincenzo continuavi chiamarmi tenente perché nella tua testa dura era difficile cambiare il grado. Quando hai imparato a chiamarmi capitano sono stato promosso maggiore e nuovamente é iniziata la battaglia, ed ogni volta che mi chiamavi o ci vedevamo ero costretto a riprenderti scherzosamente perché mi degradavi simpaticamente sempre.

Simone hai un compito molto difficile da oggi, ma ti conosco da bambino, ti ho visto crescere, ti ho visto diventare uomo, e sono sicuro delle tue capacità.

Da oggi il capofamiglia sei tu. Da oggi devi stare vicino alla tua mamma e a tua sorella. Non è semplice Simone, ti mancherà una colonna portante della famiglia.

Chi ti parla esattamente un anno fa ha perso il papà ed a distanza di 5 mesi anche la mamma, ma, credimi, l'affetto dei tuoi cari, degli amici, dei colleghi ti aiuterà a superare questo iniziale momento di sbandamento.

Simone, Debora, signora Maria Teresa guardatevi attorno, guardate quante persone ci sono oggi a salutare Vincenzo, da questo potete capire quanto Vincenzo fosse stimato e benvoluto.

La presenza del signor generale Paticchio, comandante della Legione Carabinieri Calabria, fa capire l'importanza che la nostra famiglia dei Carabinieri riserva ai proprio membri.

Ho avuto l'onore ed il piacere di lavorare con il generale Paticchio, posso dire ad alta voce che la sua e la nostra presenza oggi non è solo di facciata, ma perché crediamo ancora fermamente in quei valori etico-militari che ci hanno insegnato e che tramandiamo ai nostri carabinieri.

Grazie Vincenzo per tutto quello che hai fatto per noi, per la cittadinanza e per la famiglia; Debora e Simone sentitevi onorati di aver avuto un siffatto papà.

Ciao Vincenzo, guidaci da lassù, dacci la forza di andare avanti dopo questo difficile momento.

Vincenzo questo non è un addio ma un arrivederci.

il tuo amico

Giorgio Feola

Noi di infosibari.it ,unitamente ai tanti sibariti  cassanesi e trebisaccesi che hanno conosciuto ed apprezzato il Maresciallo Bianco, ci stringiamo attorno alla signora Maria Teresa ed ai figli Debora e Simone per partecipare al loro dolore e per stringerli in un forte e fraterno abbraccio.

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