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Vangelo di Domenica 24 Febbraio 2019

amate i nemici.jpgDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,27-38. - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.
Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».

COMMENTO DI DON MICHELE MUNNO

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – C

24 febbraio 2018

Dopo la chiamata di Simon Pietro e dei primi discepoli, dopo aver ascoltato domenica scorsa le “beatitudini” e i “guai”, il Vangelo, che ascoltiamo in questa VII domenica del tempo ordinario, ci porta alla “differenza” che deve caratterizzare coloro che hanno lasciato tutto per seguire Gesù e sono beati perché pongono la propria fiducia esclusivamente in Lui solo.

Se già domenica scorsa le parole di Gesù potevano sembrarci paradossali, irragionevoli, eccessive, questa domenica Egli ci mette proprio “spalle a muro”.
Come a chiederci: Se pensi di essere seriamente un cristiano … Se pensate di essere seriamente una comunità cristiana alla mia sequela … allora verificatevi a partire da quanto oggi vi dico.

La pagina del Vangelo è preceduta da una pagina dell’Antico Testamento, tratta dal Primo libro di Samuele e presenta il racconto di Davide che perdona e risparmia la vita al suo nemico, il re Saul, che voleva ucciderlo.

Nel cuore di Saul, infatti, si era accesa una grandissima invidia nei confronti di Davide, amato e stimato quasi più dello stesso Re per la sua affabilità e per le sue valorose imprese militari.

Il re Saul tenta di uccidere Davide, ma questi scappa. Mentre Saul va alla ricerca di Davide, per ucciderlo, a questi si presenta la situazione propizia per vendicarsi e uccidere Saul. Ma Davide si comporta da uomo veramente giusto e risparmia la vita al suo nemico.

Chissà come ci saremmo comportati noi nei panni di Davide!

L’episodio della vicenda di Davide – la sua capacità di perdonare il nemico – precede e prepara la pagina del Vangelo in cui sentiamo Gesù descrivere la propria identità e contemporaneamente l’identità dei discepoli e delle comunità di discepoli alla sua sequela.

Gesù non solo ha proclamato tale “differenza” per i suoi discepoli, ma per primo l’ha vissuta.

È Gesù, infatti, Colui che ama i nemici, che fa del bene a coloro che lo odiano, che benedice coloro che lo maledicono, che prega per coloro che lo trattano male!

È Gesù Colui che offre l’altra guancia a coloro che lo percuotono, che non rifiuta la tunica a chi gli strappa il mantello!

È Gesù Colui che dà a chiunque gli chiede e che non richiede indietro ciò che gli è stato preso!

È Gesù Colui che è passato facendo del bene a tutti!
Perché Gesù ha fatto tutto questo? Perché Egli è il figlio dell’Altissimo, il Figlio Misericordioso come il Padre, che non giudica, non condanna, che perdona e che dà con abbondanza.

A coloro che lo seguono, a coloro che camminano dietro di Lui Gesù non consegna un insieme di regole morali o di comandamenti esteriori!

A coloro che lo seguono Gesù consegna se stesso dicendo: “imparate da me”!

Noi dobbiamo continuamente rispecchiarci nel Volto di Gesù, nei tratti che oggi ci vengono consegnati: il Suo Volto dev’essere il nostro volto di uomini e donne “differenti” perché camminano dietro Gesù.

Forse ci sembreranno difficili e impegnative le Sue richieste, ma se teniamo lo sguardo fisso in Lui, se camminiamo mettendo i nostri piedi nei solchi tracciati da Lui e da tanti uomini e donne che prima di noi Lo hanno seguito, allora non ci risulterà così difficile!

Ecco la sfida che ci attende! Domenica scorsa il cristiano ci veniva presentato come un uomo di profonda fede. Oggi ci viene detto che il cristiano è un contemplativo, che si lascia illuminare e trasfigurare il volto e la vita da Colui verso cui tende il proprio sguardo e dirige il proprio cuore!

Donaci, Signore Gesù, di tenere fisso il nostro sguardo verso Te solo e faremo esperienza della misura piena, colmata e traboccante che ci viene riversata nel grembo, faremo esperienza di quella beatitudine, di quella felicità, che riempie davvero la vita. Amen.

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