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IL COMPAGNO VIRUS

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Uebersicht_Fangspiele.jpgQuando le dicevo io certe cose mi si rideva in faccia.

Tutti mi consideravano un idealista di sinistra, che la sinistra non esisteva più, che le categorie destra e sinistra non avevano più senso, per poi confondere con quest'ultima categorie e forze politiche che non vi avevano nulla a che fare; tutto è sinistra,niente è sinistra.

Oggi i fatti mi danno ragione, danno ragione a tutte quelle compagne e quei compagni, derisi, sbeffeggiati e inascoltati che sono rimasti in trincea dentro a ciò che è rimasto dei partiti politici e al di fuori di essi nella società, per denunciare le follie neoliberiste del partito unico perpetrate negli ultimi 25/30'anni, e dando torto al resto del mondo.

Il compagno Virus ci sta costringendo a fermare la forza centrifuga dell'individualismo egoista, del consumismo sfrenato al costo di indebitare le famiglie, dello sfruttamento indiavolato del pianeta, dello stupro a cui abbiamo sottoposto la natura e il nostro pianeta.

In pochi si sono arricchiti, l’1% della popolazione mondiale, per il resto illusioni, impoverimento, precarietà, indigenza, sfruttamento.

Abbiamo tollerato tutto, potere politico, religioso e imprenditoriale corrotto e noi stessi corruttori, siamo stati complici di tutto, abbiamo consentito il trionfo della diseguaglianza, dell'ingiustizia sociale, dell'intolleranza, della xenofobia.

Abbiamo sotterrato i valori di Uguaglianza, di Solidarietà, di Libertà, di Fratellanza e ci siamo prostrati ai piedi del totem del liberismo, dell'avidità, della guerra, delle mafie, di un capitalismo senza freni, illudendoci che il mercato avrebbe arricchito tutti e abbiamo mandato al macero decenni di lotte e di conquiste, decenni di lotte politiche operaie e studentesche di lacrime e sangue che sono partite dalla RESISTENZA, dalla nostra COSTITUZIONE, dal sacrificio di innumerevoli vite che si sono sacrificate per la nostra libertà e per la Democrazia, quella DEMOCRAZIA alla quale tanti di noi oggi vorrebbero rinunciare per tornare all'uomo della provvidenza e dei pieni poteri o tutt'al più a una democrazia illiberale in mano a ristrette oligarchie assolutiste; si la nostra coscienza sporca ci ha impedito di riconoscere le cause del nostro decadimento sociale, economico e culturale e abbiamo liberato i nostri istinti bestiali dell'odio, della fobia, della ricerca del nemico che abbiamo intravisto nei poveri, negli ultimi,nei diseredati, negli umili, nei migranti, nei diversi, accecati e rancorosi non ci siamo accorti che noi stessi siamo stati la causa dei nostri mali della nostra regressione e impoverimento materiale e spirituale, a causa nostra, del nostro disimpegno, della nostra sopravvenuta superficialità, del nostro effimero benessere tutto firma, agi, viaggi, menefreghismo, abbiamo perso di vista la vera essenza della vita e la nostra anima.

Il compagno virus ha fermato il mondo, ha reso palesi tutte le regressioni della nostra organizzazione sociale e le deviazioni amorali del nostro modo di vivere, noi persi nella nostra modernità perversa abbiamo incoraggiato la politica a fare questo.

Il nostro DIRITTO DI CITTADINANZA E LA NOSTRA CIVILTÀ DEL LAVORO SANCITI DALLA COSTITUZIONE, sono stati massacrati con il nostro consenso e mentre la nave affondava, noi abbiamo continuato a suonare e a ballare sul Titanic, compiaciuti della nostra mediocre pochezza.

Il compagno virus ci ha isolato nelle nostre case, fermato le nostre attività, ci ha costretto a fermarci, a pensare, a riflettere; nel frattempo il Pianeta ha ripreso a respirare nella sua personale TERAPIA INTENSIVA, dopo le urla di aiuto che ci ha lanciato invano.

O CAMBIAMO O MORIAMO, È GIUNTO IL TEMPO DELLA RISCOSSA, DI RIPENSARE LE NOSTRE VITE, DI RISCOPRIRE I VALORI CHE ABBIAMO PERSO, DI TORNARE A SPERARE CHE POSSIAMO ESSERE TUTTI PIÙ FELICI RINUNCIANDO AL SUPERFLUO E ALL'EGOISMO.

Un NUOVO UMANESIMO SARÀ LA NOSTRA SALVEZZA, METTERE AL CENTRO L'UOMO E I SUOI BISOGNI LA NOSTRA VIA D'USCITA, LA COESIONE E L'UNITÀ LE NOSTRE ARMI PER USCIRNE FUORI, L'AMORE LA NOSTRA ARMA PIÙ FORMIDABILE.

CI RIUSCIREMO?

SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDAR.

Giuseppe Carrozza