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Stragi del mare. Un'epopea che si rinnova nei secoli

naufragio-10513.jpgChi non ha dato l'ordine alla Guardia costiera di intervenire per far partire i soccorsi? Se così è il protocollo o la prassi? Un comportamento frutto comunque dell'insensibilità, sintomo di scarsa empatia e intelligenza emotiva.

Quello degli sbarchi è un fatto così primordiale e naturale. Andare per altri lidi e terre a cercar miglior sorte, fa pensare piuttosto a situazioni disperate e di abbandono dei propri luoghi. Il risultato delle inique decisioni geopolitiche figlie di un sistema capitalista desueto e da cambiare. Chi può cambiare il maldestro modello socio economico odierno? Saranno i geni che, lo hanno e lo fomentano, quelli che hanno interessi economici e strategici? O eroi persi e risucchiati da un mondo sempre più vacuo? Non servono tanti eroi per il cambiamento! La storia lo insegna. Ne basta UNO che comprenda i modi e i tempi per farlo. La scintilla del cambiamento è fioca e solitaria, ma può divampare in un fuoco maestoso. In un mondo globalizzato, il riflusso delle onde riporta a riva immagini di un mondo antichissimo. I tempi delle spedizioni marinare affrontate tra l'altro con miseri natanti. Ahinoi, oggigiorno viste e riviste. Allora, ciò fa pensare a come sia contraddittoriamente vera e amara la realtà di un mondo falso, cinico e almeno bipolare. E se fossimo noi, i vostri e i nostri figli, ad aver bisogno di passare il mare in cerca di miglior fortuna? Come ci sentiremmo di fronte a tale indifferenza? Passare il mare o attraversare le frontiere, non è la stessa cosa? Nei ruggenti anni Venti non abbiamo attraversato l'Oceano per andare nelle Americhe? Negli anni Cinquanta non abbiamo attraversato le frontiere per andare in Svizzera, in Germania e in Belgio? I tedeschi o gli svizzeri ci hanno chiamato zingari - cingle, ma non ci hanno lasciato morire di fame! Il problema non è solo italiano, è anche nazionale o regionale, almeno europeo, piuttosto sarebbe bene fare sempre qualcosa su qualsiasi spiaggia arrivi un barcone carico di umanità e di vite appena nate. Bisogna fare la differenza non l'indifferenza in barba a tanti lacci e regolismi inutili, che se visti dopo le tragedie con gli occhiali giusti, sono terribilmente STUPIDI. Una cosa è certa verrà presto il tempo che nemmeno i fucili, i cannoni e le bombe potranno fermare le masse.

Salvatore Cataldi

Specializzato in Economia

per la Cooperazione

dei Paesi in via di Sviluppo - PECOS