Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

“Alla Donna”

fig. 008 - Luca Giordano -  Venere dormiente e satiro - 136 - 190 - firmato Jordanus F 1663 - Napoli, museo Capodimonte.jpgL'amico poeta Luigi Visciglia, del quale pubblichiamo di tanto in tanto sue composizioni, ci ha inviato un suo breve pensiero poetico sulla donna. "Niente di nuovo" direte voi; e quale poeta, dal più grande al più piccolo, non ha dedicato qualche verso alla donna? Magari a quella con cui vive da anni o a quella conosciuta quasi per caso, ambedue, però, "col caldo ventre più dolce del miele".  Ecco Luigi ha posto l'accento su alcune parti del corpo femminile (scusate questa frase poco delicata) particolarmente attraenti per il maschio in generale, che sia fallocrate o gentile e premuroso. Per rappresentare anche visivamente l'immagine che ci ispira i versi di Luigi abbiamo pensato ad un bel dipinto di cui trattiamo in un altro articolo del nostro caro amico dott. Achille Della Ragione da Napoli, "La Venere Dormiente" di Luca Giordano che si trova al Museo di Capodimonte. Buona lettura e .... rifatevi gli occhi e la mente. 

 

La Donna!

Essenza di onoratezza o vituperio dell’uomo,

d’oro o di spine gli cinge la testa.

Gioia e letizia semini al tuo passaggio,

con profumo e sorrisi rallegri il viandante,

e se una ventata ti svolazza in alto la gonnella,

sguardi fugaci osservano e sospirano.

Soave, fresca e vivace

è la tua vellutata pelle.

Petali di rosa

sono le tue labbra.

Stelline lucenti

sono i tuoi occhi.

Affusolate, slanciate, levigate

come colonne le tue marmoree gambe,

sorrette da due esili caviglie.

La testa adornata da soffici crini,

a cavalier del balconato seno.

Più dolce del miele

è il tuo caldo ventre,

dove i sensi e le membra con diletto si uniscono

ed il cor con beatitudine sogna

e l’anima esulta.

Grazie!

Sono felice, “Donna”.

    

Luigi Visciglia