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Il prof. Pietro Garofalo, un uomo da ricordare.

pietro garof.jpegIn questi giorni di forzata clausura, ho avuto il tempo per tirare fuori carte e documenti che in fretta e furia avevo conservato in enormi scatoloni, quando vendetti la casa dei miei genitori. In uno di quei contenitori è saltato fuori, tra una cartella e un quaderno il pieghevole che vado a presentarvi. Si tratta di una vera e propria "orazione funebre" pubblicata per ricordare la figura di un uomo di notevole statura culturale, morale e politica di cui Cassano sembra essersi dimenticata. Parlo del prof. Pietro GAROFALO. In coda troverete e potrete leggere quel che scrisse al momento della sua scomparsa un personaggio spesso contraddittorio, talvolta fastidioso e pungente come un insetto molesto, ma ricco di intelligenza brillante, di creatività e di un non comune coraggio, mi riferisco ad Alcide Ferraro. Qualcuno lo ha definito addirittura "genio del male", ma solo dopo la sua scomparsa, perchè quando era in vita pochi  si sono permessi di definirlo così, anche se, devo ammetterlo, non tutte le sue azioni furono ispirate da sentimenti positivi e nobili.

Il prof. Pietro Garofalo, aveva insegnato lettere, per qualche anno, presso il costituendo Istituto Magistrale di Cassano, incarico che lasciò quando l'allora ministro Giacomo Mancini lo volle a Roma quale suo segretario particolare. Il Ferraro l'ebbe come suo professore proprio nei primi anni di frequenza in quell'istituto, fu quell'esperienza studentesca che, probabilmente, ispirò la delicata "orazione" che leggerete subito dopo questa mia breve introduzione. Io ero un imberbe studentello ginnasiale quando conobbi il prof. Garofalo, allorchè mi diede qualche lezione privata di greco e di latino e confesso, fu l'unico che mi fece entrare in zucca quel poco che ancora oggi ricordo, tra l'altro il voto più alto che io abbia mai ricevuto in tutta la mia carriera scolastica fu un "otto" proprio in una versione dal greco, nel periodo che potetti approfittare del suo sapere. Ma bando ai ricordi, vi lascio alla lettura dell'epitaffio di Ferraro, con la speranza che prima o poi qualcuno di questa cittadina ricordi la figura del prof. Garofalo per come certamente ha meritato in vita.

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Antonio Michele Cavallaro