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In Calabria l’Expo Universale della Democrazia Italiana

Barcone dirigibil.jpgSi è tenuta in Calabria, pur nell’incredibile silenzio stampa, la prima Expo Universale della Democrazia italiana, promossa ed organizzata dal prof. Cacasenno, personaggio notissimo al pubblico dei Talk Show.

La scelta della location, ci ha spiegato al telefono il professore, offrendosi di farci da guida, è scaturita dall’originario approdo, proprio in Calabria (Magna Grecia), di tale sistema politico.“Un sistema stupido,”, ha aggiunto, “vista la maggioranza di cretini presente in ogni agglomerato umano, ma,”, ha poi precisato rifacendosi alla nota frase pronunciata da Churchill, “non ne hanno pensati di migliori.”.

Giunti sul luogo dell’Expo, perfettamente servita da un ampio piazzale, abbiamo potuto parcheggiare, efficacemente assistiti da un nugolo di rapaci parcheggiatori abusivi armati fino ai denti, e definiti dal nostro dotto anfitrione, proprio mentre ci sfilavano i portafogli: “Espressione della democratica libertà d’impresa italiana”.

Il padiglione, realizzato, sempre abusivamente, e con verismo impressionante, a forma di disumano piatto di spaghetti sormontato da un mandolino (che faceva anche da colonna sonora all’evento), era dipinto con i colori nazionali: verde il piatto di base, bianchi gli spaghetti ed in rosso 'a pummarola n’coppa.

All’interno, illuminate dai riflettori, erano allineate tutte le installazioni dei 365 partiti politici: “Vedete,”, ha illustrato il professore, “abbiamo un partito dedicato ad ogni giorno dell’anno, come per i santi. Ciascuno con il suo candidato Premier.”.

Infatti, davanti ad ogni stand, le figure dei relativi Premier erano riprodotte in somigliante cartapesta, con, incollati sul basamento, i sintetici curriculum: fannullone, scansafatiche, perdigiorno, furbo di tre cotte, rubagalline, latitante, sbruffone ed altre variopinte qualità operative.

Alcuni partiti, per dimostrare una reale applicazione della democratica spending review, invece di usare un costoso fantoccio del candidato Premier, avevano preferito usare il pupazzone originale; nel caso particolare di Forza Italia in quanto già incartapecorito e mummificato di suo, e che è stato solo necessario far restaurare da un'equipe di specialisti egittologi.

Il centro dell’immenso salone, a forma e sostanza di smisurata pizza margherita (sbocconcellata dagli affamati addetti, tutti assunti precari in nero), era dedicato alla Ricerca nel settore dell’Onore Democratico Italo Europeo (con foto di Junker mentre pronuncia il riconoscimento).

Infatti, in esso (scala uno a uno), era mostrato il prototipo, in fase sperimentale, di un gigantesco barcone, capace di ospitare 15.600 migranti, con pilotaggio automatico, cioè senza scafista, e che, novità nella novità, incredibilmente, una volta approdato sulla battigia, era in grado di evolversi in aeromobile gonfiando su di sé un dirigibile.

I passeggeri, era spiegato in una tabella, durante il trasvolo della penisola, venivano dotati di comodi paracadute in grado di distribuirli, sempre in modo automatizzato, sulle assolate piantagioni di pomodori, zucchine ed altri ortaggi, dove avrebbero potuto iniziare subito la raccolta, grazie alle convincenti frustate sul groppone distribuite dall’apposito personale di terra.

Il presidente Trump, era scritto in nota, molto colpito dal dispositivo di lancio, si era offerto di fornire gratis dei paracadute marca "Attaksplattered" (*) con cui imbracare i migranti provenienti da certi paesi.

Il vantaggio del prototipo, era anche spiegato per esaltare la natura democratico ambientalista della nazione, consisteva dall’essere composto tutto con materiale biodegradabile, per cui, una volta compiuta la missione, poteva inabissarsi, sempre da solo, nelle puzzolenti acque di un qualsiasi corso d’acqua.

Usciti dalla suggestiva esposizione, il prof. Cacasenno, mentre ci riaccompagnava in Hotel col suo autista (la nostra auto era scomparsa), ci ha anche anticipato una sua proposta di ulteriore democratizzazione del sistema: “Dato l’enorme successo di Primarie e di Premier, penserei di proporre anche lo svolgimento di Secondarie per la nomina di Secondier. Un po’ come,”, ha citato slanciandosi nelle alte sfere della cultura storica, “nell’antica Roma, dove, erano ben due i Consoli al governo votati dal popolo.”.

“Two cialtron is megl che uan”, ha commentato sottovoce il maccheronico autista mentre ci apriva la portiera dell’auto.

*(impiastricciato di Attak)

Maurizio Silenzi Viselli