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L’uomo animico (poesia)

animico.jpgNon c’è armonia e pace

nel labirinto sociale.

Uragani filosofici spirano

inneggiando al materialismo

Nell’esaltazione del proprio io:

avidità, ricchezza, sottomissione morale,

impoverimento del simile, dominio,

generando sudditanza sociale.

L’ingorda anima galoppa

raggiungendo il nefasto potere,

seminando distruzione e morte.

Se il soffio del vento senza tempo

non muta le pudriche anime,

triste sarà l’avvenire dell’umana specie.

Violati i limiti prischiani,

innalzando templi senza fede,

alimentando il tritacarne umano.

Madre Natura!

Dalle viscere delle terra

plasmò, generò, partorì,

con un bagliore di luce,

annunciò:

“Ecce Homo Animico”.

Ostile al potere e alla ricchezza,

consapevolezza dell’animo, saggezza,

coscienza civile, uguaglianza, solidarietà.

La tirannia divide le coscienze,

regnando nel suo vivere,

schiavo della sua avidità

nel suo corpo che nasce e muore.

L’egotico potere!

Avverso all’uguaglianza umana,

ordina!

Estirpate “Ama il prossimo tuo…”,

lo schiavo nasce per servire.

Crocifiggitelo!

Sul Golgota sanguina la croce.

Il Nazareno!

Sì! Animico è il suo pensiero.

La polvere del tempo, il soffio del vento,

non disperderanno la sua impronta

di libera coscienza umana.

Luigi Visciglia

Animico: uomo non amante del potere e della ricchezza.

Egotico: uomo senza coscienza umana.

I limiti prischiani: limite religioso invalicabile.