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Jolanda - Poesia di Michele Miani

giovane donna - Gandolfi.jpg

(Dipinto: Giovane donna di Gaetano Gandolfi 1734-1802)

Jolanda era una donna giovane,

Era Bella ed era formosa,

Era provocante ed era spiritosa,

Era malandrina ed era sfrontata di viso

Nel parlare limpido e chiaro.

Aveva due gambe lunghe

Terminavano con caviglie

Piccole strette ai piedi.

Il suo profumo era dei fiori

Raccolti a fasci per le campagne.

La voce era un suono arcano

L’avevo udito soave tante volte,

Cantava canzoni d’amore e odio

Con il falcetto stretto nelle mani

Di donna dura anche nell’amare.

Nel cammino  simile a gazzella

In una savana libera assolata.

Le sembianze di una statua del Canova

Chi si girava per guardarla

Gli andava dietro con gli occhi.

Stregava se solo ti guardava.

Mi fece mettere il capo sul petto

La mano sopra una mammella turgida.

La testa mia s’avvampò,

Girava veloce come una trottola.

Il cuore ballava con ritmo stretto

I picchi alti vicini sonori cantavano,

Si sentivano i colpi a distanza

Impazziti all’istante.

Lei rideva soave,  gli occhi intriganti.

Sentivo i battiti del suo cuore

Che erano cavalli furiosi.

A momenti sembravano armoniosi,

Per una melodia con voce celestiale.

M’abbandonai all’onda dell’armonia

Mentre lei mi stringeva forte

Con le braccia chiuse sul mio corpo,

Il capo mi ronzava colpito, stonato,

Stremato da un improvviso tempestoso uragano.

Camminavo verso un cielo azzurro,

Un sole caldo giallo, tra mille uccelli

Dai cinguettii canori più strani.

Estasiato guardavo il suo viso

Sorrideva dolce era incantato,

Stava distante, gli occhi suoi neri

Erano fissi persi nei miei.

Non mi dite nulla

Il suo ricordo chiaro, è vivo ancora.

Michele  Miani