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Giuseppe Galasso é morto. Grave perdita per la cultura

Giuseppe Galasso.jpgUn grave lutto per la cultura italiana, all’età di 88 anni, Giuseppe Galasso (nella foto) ci ha lasciato, dopo una vita interamente dedicata allo studio. Ha scritto moltissimo anche sulla storia della Calabria, vale la pena ricordare una delle sue tante fatiche storico-letterarie, edita da Rubbettino “La Calabria Spagnola” e la ristampa anastatica del giornale di Vincenzo Padula “Il Bruzio” di cui è stato prefattore e curatore sempre per la stessa casa editrice.

Fu per circa un ventennio anche politico illuminato e nella sua carica di sottosegretario di Stato ai Beni culturali fu promulgatore di una delle prime e più importanti leggi a tutela dell’ambiente e del paesaggio. A questo proposito così si è espresso il WWF d’Italia: "Se oggi una parte del paesaggio del nostro Paese si è salvato da cemento e speculazione, lo dobbiamo proprio alla legge Galasso che dall’8 agosto del 1985 ha costituito il primo innovativo e allora più importante strumento di tutela ambientale del nostro ordinamento".

Vogliamo ricordarlo degnamente ai nostri lettori riproponendo il capitolo del libro “Quei napoletani da ricordare”, di Achille Della Ragione dal titolo: “Uno storico illuminato, scritto qualche anno fa.

“Giuseppe Galasso è in primis uno dei più autorevoli storici italiani ma non bisogna dimenticare la sua militanza politica, durata oltre 20 anni, il suo magistero di docente universitario e la sua appassionata attività di editorialista, collaboratore di autorevoli testate nazionali.

Nato a Napoli nel 1929, Galasso vince nel 1956-58 una borsa di studio messa a disposizione dall’Istituto Italiano per gli Studi Storici, di cui sarebbe divenuto successivamente segretario.

Laureato in lettere all’Università di Napoli Federico II, ottiene la libera docenza nel 1963 ed ha insegnato nelle università di Salerno, Cagliari e Napoli. Dal 1966 è ordinario di Storia Medievale e Moderna all’ateneo federiciano di cui è stato preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dal 1972 al 1979. Attualmente è docente di storia moderna all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Autore di numerose pubblicazioni sulla storia dell’Italia meridionale (ha diretto anche una Storia del Mezzogiorno d’Italia con Rosario Romeo) e sul Risorgimento, oltre che di saggi filosofici e studi su Benedetto Croce, del quale ha curato la riedizione delle opere per la casa editrice Adelphi, ha curato una Storia d’Europa per l’editore Laterza. Dal 1979 al 1993 ha diretto la rivista Prospettive Settanta ed attualmente fa parte del comitato direttivo della Rivista storica italiana e dirige la Storia d’Italia edita dalla Utet e la rivista L’Acropoli, edita dalla Rubbettino.

Dal 1980 è presidente della “Società Napoletana di storia patria” ed è stato presidente della “Biennale di Venezia” da dicembre 1978 al marzo 1983 e della “Società Europea di Cultura” dal 1982 al 1988. Dal 1977 è socio dell’”Accademia dei Lincei”.

Le principali pubblicazioni di Giuseppe Galasso sono:

Mezzogiorno medievale e moderno, Einaudi, Torino, 1965

Economia e società nella Calabria del ‘500, Università di Napoli, Napoli,1967

Croce, Gramsci ed altri storici, Il Saggiatore, Milano, 1969

Dal Comune medievale all’unità. Linee di storia meridionale, Laterza, Bari, 1969

Napoli spagnola dopo Masaniello. Politica, Cultura, Società, ESI, Napoli,1972

Potere e istituzioni in Italia. Dalla caduta dell’Impero romano ad oggi, Einaudi, Torino,1974

Da Mazzini a Salvemini. Il pensiero democratico nell’Italia moderna, Le Monnier, Firenze, 1975

Il Mezzogiorno nella storia d’Italia. Lineamenti di storia meridionale e due momenti di storia regionale, Le Monnier, Firenze 1977 

Passato e presente del meridionalismo. Vol. I: Genesi e sviluppo. Vol. II: Cronache discontinue degli anni Settanta, Guida, Napoli, 1978

L’Italia come problema storiografico, Utet, Torino,1979

L’Italia dimezzata. Dibattito sulla questione meridionale (con G. Chiaromonte), Laterza, Bari, 1980

La democrazia da Cattaneo a Rosselli, Le Monnier, Firenze, 1986

L’Italia democratica. Dai giacobini al Partito d’Azione, Le Monnier, Firenze, 1986

Storia del movimento cooperativo in Italia. La Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue.1886-1986, (per il periodo dal 1900 al 1925, con R. Zangheri e V. Castronovo), Einaudi, Torino, 1987 

La filosofia in soccorso “de’ governi”. La cultura napoletana del Settecento, Guida, Napoli, 1989

Croce e lo spirito del suo tempo, Il Saggiatore, Milano, 1990

Il Regno di Napoli. Il Mezzogiorno angioino e aragonese (1266-1494), Utet, Torino,1992

Italia nazione difficile. Contributo alla storia politica e culturale dell’Italia unita, Le Monnier, Firenze, 1994

Alla periferia dell’impero. Il Regno di Napoli nei secoli XVI-XVII, Utet, Torino, 1994 

Sicilia in Italia. Per la storia sociale e culturale della Sicilia nell’Italia unita, Edizioni del Prisma, Catania, 1994

Beni e mali culturali, Editoriale Scientifica, Napoli, 1996

Storia d’Europa, 3 voll., Laterza, Bari, 1996

Dalla “libertà d’Italia”alle preponderanze straniere, Editoriale Scientifica, Napoli, 1997

Seguendo il P.C.I.. Da Togliatti a D’Alema (1955-1996). Costantino Marco, Lungro, 1998

L’Italia moderna e l’unità nazionale (con L. Mascilli Migliorini), Utet, Torino, 1998

Storia d’Europa, Laterza, Bari, 2001 

Croce e lo spirito del suo tempo, Laterza, Bari, 2002

Nell’Europa dei secoli d’oro. Aspetti, momenti e problemi dalle alla < grande guerra>, Guida, Napoli, 2012

Lunga la sua carriera politica: tutti ricordano la “legge Galasso” (1985), che cercò di porre un argine alla selvaggia speculazione edilizia sulle coste italiane.

In rappresentanza del Partito Repubblicano Italiano, ha ricoperto a Napoli, dal 1970 al 1993, l’incarico di consigliere comunale e, dal 1970 al 1973, quello di assessore alla Pubblica Istruzione. Eletto sindaco nel 1975, rinunciò all’incarico per l’impossibilità di formare una giunta.

Sempre per il Partito Repubblicano Italiano, è stato eletto alla Camera dei Deputati nella IX legislatura dal 1983 al 1987 proseguendo il suo impegno politico anche nelle due legislature successive.

Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali nel primo e secondo governo Craxi (1983-1987), è stato artefice di alcuni decreti ministeriali che hanno imposto vincoli su diversi beni paesaggistici, facendosi promotore della legge 431/85, precedentemente ricordata, per la protezione del paesaggio. Nei governi De Mita-sesto governo Andreotti dal 1988 al 1991, è stato sottosegretario al Ministero per l’Intervento Straordinario nel Mezzogiorno. 

All’attività accademica e politica, Galasso ha intrecciato un’intensa attività giornalistica, in veste di editorialista, collaborando a numerosi quotidiani e periodici nazionali tra cui Il Mattino di Napoli, il Corriere della sera, La Stampa e L’Espresso.

Più volte ho avuto modo di confrontarmi con Giuseppe Galasso nel corso di dibattiti pubblici, soprattutto nei circoli Rotary cittadini, di cui è spesso gradito ospite in virtù delle sue competenze e abilità oratorie.

Ci divideva una diversa visione del periodo borbonico: lui lo condannava con severità; io, viceversa, ritenevo che alcuni re, come Carlo III e Ferdinando II, meritassero una rivalutazione storica del loro operato e tale compito non poteva essere lasciato a scrittori, giornalisti e storici minori come Pino Aprile e Gigi Di Fiore o agli infaticabili animatori di siti neoborbonici, a molti dei quali mi onoro di collaborare.”

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