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Danni ambientali dei porti turistici di Policoro e Pisticci

pisticci porto mini.jpgPubblichiamo il Comunicato della Sen.ce  Margherita Corrado (M5S) e non possiamo fare a meno di porci la stessa domanda sul nostro porto privato nato per la nautica, "Laghi di Sibari". In più di 40 anni il saldo del rapporto tra impatto economico e danni ambientali che ne sono derivati è a favore degli abitanti della comunità locale? Domanda questa che dovremmo porci anche per altre realtà che insistono sul territorio cassanese-sibarita come "Area archeologica", "Marina di Sibari" e tutta la serie di strutture ricettive con migliaia di posti letto sorte su tutto il litorale, hanno in qualche modo influito o modificato l'economia della comunità locale?

A domande di questo tipo bisognerebbe dedicare tempo ed attenzione, proprio in questo tempo di Corona Virus, per evitare gli errori del passato e tentare di migliorare, laddove possibile, l'esistente, tenendo sempre ben presenti gli interessi dell'intera comunità che in questo territorio vive e lavora 12 mesi l'anno. (La redazione)

Qual'è il reale impatto economico dei porti turistici di Policoro e Marina di Pisticci (MT) e quale l’entità dei danni ambientali connessi?

Giovedì 26 marzo è stata pubblicata l’interrogazione diretta ai Ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e trasporti (atto n. 4-03063) che mette a fuoco la severa problematica ambientale legata ai porti turistici realizzati sulla costa ionica lucana. Qui, nei primi anni 2000, un articolato piano di investimenti nel settore turistico finanziato dal CIPE, il Progetto Costa d’Oro, ha coinvolto la società consortile costituita da Marinagri S.p.a., Siritide S.r.l. e Nettis. I timori espressi da numerosi comitati locali in ordine all’impatto ambientale di detta iniziativa, peraltro mai ultimata e contestata da una parte della comunità locale fin dalle fasi autorizzatorie, si sono rivelati più che fondati. I porti di Policoro e Marina di Pisticci hanno infatti causato fenomeni di erosione costiera nelle aree sopraflutto, con danni agli arenili e alle zone verdi litoranee (dove peraltro le foci dell’Agri e del Basento sono SIC-ZPS), che i responsabili delle due infrastrutture sarebbero tenuti a risarcire mediante ripascimento. Anche questa operazione, però, comporta potenziali rischi: come segnalato dall’associazione “Cova contro”, nel 2015 sono stati riscontrati inquinamento chimico e anomalie radiometriche sulla spiaggia in sinistra foce Basento, forse a causa dallo spostamento di sabbia prelevata dall’asta fluviale del medesimo corso d’acqua. La Marinagri, in particolare, avrebbe anche ristretto il canale di bonifica n. 7 per ridurre il rischio idraulico al proprio complesso residenziale, accentuando, di fatto, quello per i residenti all’esterno e nella stessa Policoro. Le inadempienze del Consorzio di Bonifica a questo riguardo ma anche della Regione e dell’Arpa Basilicata, che non pubblica i risultati delle analisi geochimiche sui sedimenti portuali e in generale gli esiti delle verifiche dello stato ambientale dei luoghi, sono motivo di giusta preoccupazione per la popolazione del Materano. Ai tre Ministri ho chiesto, perciò, anche una valutazione del reale impatto economico dei porti turistici di Policoro e Marina di Pisticci, comprensiva di un esame dei numeri reali relativi agli addetti (diretti e indiretti), nonché dei crediti e dei debiti delle suddette strutture, al fine di fare un bilancio economico e sociale dell’intero Progetto Costa d’Oro.

Margherita Corrado (M5S Senato)

(Porto di Policoro)

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Porto di Pisticci

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 Laghi di Sibari

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