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CALABRIA. ARPACAL: alla ricerca del tempo da perdere

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lago di Nemi svuotato.jpgL’Arpacal (l’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Calabria), dopo aver dichiarato che in questi giorni non aveva niente da fare (sic), e che quindi decideva di andare a cercare un’inesistente terza nave di Caligola nel Lago di Nemi (le uniche due le aveva trovate Mussolini svuotando letteralmente il lago nel 1928. (Vedi immagine), ipotizzata da un rabdomante storico genzanese (Genzano, altra cittadina incombente sul lago), è di fatto partita in tromba magna, con le sue (pagate da noi) costose apparecchiature, verso il bacino lacustre laziale.

In un affollato assembramento di tromboni accademici e politici scalda poltrone (vedi cronache della frenetica mobilitazione nei giornali), tanto ignoranti quanto assetati partecipanti alla clamorosa scoperta, si sono mossi i potenti mezzi applicati al meticoloso scandagliamento dei fondali lacustri nel punto indicato dall’ispirato veggente.

Fondali già a suo tempo esplorati dal sottoscritto (con scarsi mezzi pagati di tasca propria), non alla ricerca dell’inesistente terza nave di Caligola (in realtà di Claudio*), ma di reperti inerenti il canale scolmatore realizzato per evitare l’allagamento del tempio di Diana posto sulla riva opposta (bastava farmi un’economica telefonata).

Le costose e sofisticate apparecchiature dell’Arpacal hanno permesso di individuare preziose carcasse di auto scaraventate dai locali nei fondali del bacino vulcanico.

Ora le ricerche proseguiranno per qualche giorno: “Hai visto mai,”, s’ipotizza, “che ci siano altre carogne d’auto ancora sconosciute alla scienza?”.

Poi si rientrerà alla base calabrese, anche se, si dice, non ci sia ancora niente da fare (che noia!).

Ci mancherebbe altro che si andasse a perdere altro tempo per cercare la Sybaris arcaica nel sito indicato da quell’altro visionario dell’architetto Maurizio Silenzi Viselli nella sua conferenza tenuta nel Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide (“Sibari, questa sconosciuta?”; edito dal Club Rotary Corigliano Rossano Sybaris, Pro Loco di Trebisacce e Sybaris Tour).

Meglio cercare l’Isola che non c’è, perché a cercare quella che c’è si rischierebbe di doverci lavorare sopra (che fatica!). Ed abbandonare il dolce far niente.

Anzi, se avete qualche “Araba Fenice” (che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa), o cercate la Titina, (la cerco e non la trovo), o vi chiedete: “Dove sta Zazza? O maronna mia! … Jammela a cercà, cò la banda in testa, jammela a truvà…Za, za, za, za, za, za, zazzazaaa…”; beh, sapete a chi chiedere ricerche scrupolose.

In difetto, basterà aspettare che scavino qualche pilone del 3° Megalotto per la nuova 106 (tracciato previsto che ci passa sopra nell’indifferenza della Soprintendenza), e quando la troveranno: “Uuuh, e chi se l’aspettava? E mò ci vorrà una costosa variante…”.

*Dico Claudio per molti motivi, non ultimo la sua attenzione agli schiavi liberati (liberti: vedi “Il Porto di Roma”; Newton & Compton Editori), di cui trattava il rito di Diana Nemorense (“Il ramo d’oro”; James Frazer, 1890)

Maurizio Silenzi Viselli