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“Forte”, i sapori ed i saperi di Calabria approdano nella Capitale

forte.jpgLa brillante idea di Giuseppe Marturano alla riscoperta dei prodotti tipici  - S’ode da qualche settimana, nel quartiere Tiburtino, un insolito profumo. A breve distanza dalla celeberrima ‘stazione’, meta di migliaia di studenti, lavoratori e turisti al dì, la fragranza dei sapori e dei saperi di Calabria sembra aver conquistato tutti, dagli abituali residenti agli ignari passanti, ai visitatori e curiosi ad hoc.

Giuseppe Marturano, intraprendente giovane calabrese che al suo attivo annovera già altre esperienze di successo capitoline nel mondo della ristorazione, ha infatti ideato e realizzato un vero e proprio angolo della bellezza e del gusto. Un ristorante, una pizzeria, una friggitoria, un luogo dedito alla gastronomia? Difficile dare una definizione univoca di questo piccolo ma ammaliante spazio interamente sorto per celebrare il giusto tributo alla cucina della terra natia.

Sapori, perché in questo laboratorio-bottega non manca nulla di tutto ciò che attiene alla calabresità allo stato puro. La cura e la ricerca di ingredienti selezionati e naturali, all’insegna della massima qualità e del soddisfacimento di qualsivoglia esigenza. Saperi, perché dietro ogni ricetta, dietro ogni singolo prodotto tipico, si cela un lavoro certosino, mirato a conferire prestigio e tutela al prodotto medesimo nonché alla sperimentazione di nuove peculiarità enogastronomiche.

“Forte” è il singolare e significativo nome scelto per la sua attività da Giuseppe Marturano. “Terra, sole, passione” sono i caratteri distintivi che animano questo giovane, il quale, supportato dalla preziosa presenza della sua famiglia e di un qualificato staff, dispensa sorrisi e professionalità a chiunque, spiccando per modestia e umiltà.

Vini del territorio, pasta, riso, dolciumi, prodotti derivati dalla lavorazione della liquirizia e del caffè, conserve, sottoli. Tra quest’ultimi, peperoncini, ma anche melanzane, olive schiacciate, funghi di Serra San Bruno, pomodori secchi, cipolla rossa di Tropea. Tutto questo si trova a “Forte”, in via Giuseppe Marcotti n. 20 (aperto dal lunedì al sabato dalle ore 10 a mezzanotte, la domenica dalle 16).

Cosa dire, poi, degli insaccati e dei formaggi, anche questi scelti con estrema cura? La ‘nduja di Spilinga, altri salumi ricavati dal suino nero di Calabria, formaggi, semplici o aromatizzati (come il pecorino al bergamotto) e con diverse stagionature, come il caciocavallo silano dop e il pecorino del Monte Poro.

Un posto centrale è occupato dalle farine di Mulinum – il primo mulino dei contadini con macina in pietra naturale e ruota idraulica, come cent’anni fa, recuperato a San Floro (Catanzaro) grazie a un crowfounding lanciato su Facebook da Stefano Caccavari. L’utilizzo di sola energia rinnovabile, l’afflato comunitario e la scelta consapevole di lavorare solo grani antichi (Senatore Cappelli, Verna, Farro e Segale Maiorca), fa di questa giovane realtà un esempio di imprenditoria consapevole.

Indiscussa regina del menu di “Forte” è la pizza che si può gustare alla pala a tutte le ore, al piatto su richiesta e nelle ore serali, a un prezzo variabile dai 5 ai 9 euro. L’impasto utilizzato è a lunga lievitazione e composto per il 25% da farina integrale in purezza macinata a pietra tipo Verna e per il 75% da farina biologica di tipo 0. Imperdibile, poi, l’appuntamento con i fritti del cartoccio calabro (zippule, curudi, vrascioli, vecchji e frittelle), con prezzi variabili dai 2 ai 4 euro, che è possibile anche assaggiare insieme a sottoli, salumi e formaggi, ordinando l’antipasto calabrese (11 euro).

Ma l’offerta gastronomica di “Forte” è così ricca e variegata da non finire qui. All’ora di pranzo, diviene anche un laboratorio di cucina espressa, con una piccola selezione di primi (5 euro), secondi e contorni (7 euro), che possono essere consegnati direttamente a casa, grazie a una piattaforma indipendente di delivery. A breve, inoltre, sarà inaugurato anche un piccolo e-commerce.

Insomma, “Forte” (tel. 06.69321414) è sì un autentico tempio della sana ristorazione, ma ancor prima un luogo dove ci si sente a casa, si trasmettono sensazioni ed emozioni, s’infonde affetto nei cibi elaborati e nei modi garbati e gentili con i quali vengono dispensati.

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