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La "Lega dei Giovani Pazzi" a Lauropoli negli anni '50

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lega giovani pazzi.jpgCapita spesso, a chi ha raggiunto l'età dei ricordi, di dire "ai miei tempi....", questa volta la mente va agli anni '50 e il luogo é Lauropoli. Allora la frazione di Cassano contava circa mille abitanti e le strade, compreso il corso Laura Serra, non erano asfaltate, ma c'erano dei personaggi particolari che spesso partorivano idee strane. Uno in particolare, poco più che ventenne, (non ne ricordo il nome, qualcuno dei lettori  anziani forse lo ricorderà) era una persona simpatica anche se un po' bizzarra, ogni tanto con un gruppo di ragazzi un poco più giovani di lui, se ne andava a passeggiare a contrada "Francischiello" separata dal paese da un valloncello profondo che di fatto , ancora oggi, delimita e segna i confini del centro abitato. Il paesino non offriva grandi svaghi e quindi la fantasia volava alta e il personaggio in questione immaginava che in quel bel pianoro ci sarebbe stata bene una casa speciale dove potessero vivere delle persone particolari, magari anche leggermente "pazze".

Tanto per cominciare e dare una forma concreta ad un'azione che avrebbe potuto in qualche modo dare sfogo alle fantasie sue e dei giovanetti che lo seguivano, decise di creare l'Associazione dei Pazzi, con tanto di tessera e di regolamento.

Non c'é da meravigliarsi, la televisione era di la da venire, la radio non era in tutte le case, libri e giornali men che meno, quei ragazzi andavano a scuola alle medie e al ginnasio a Cassano e i più grandi al liceo di Castrovillari. Con grandi sacrifici in tanti venivano a piedi fino alle scuole medie ubicate nei pressi del seminario vescovile o fino alla stazione della Calabro-Lucana di Cassano per prendere poi la littorina per Castrovillari. Di tempo ed occasioni per svago ce n'erano poche, la passeggiata a "Francischiello" con uno più grande dalle idee bislacche era un diversivo tutto sommato simpatico.

lega giovani pazzi 11.jpgQuindi fu deciso di formalizzare l'associazione e si elaborò la tessera (allora circolavano le tessere dei partiti e quella dell'Azione Cattolica), che vennero prese a modello e il risultato é quello che vedete nella foto. Nacque così la "Lega Giovani Pazzi - Lauropoli".

La tessera creata in modo alquanto artigianale, riportava all'interno i dati anagrafici del membro e la frase lapidaria e seriosa dopo la parola d'ordine "Menefreghismo": "Giuro di eseguire gli ordini della LEGA e di eseguirli con tutte le mie forze contro chiunque vuole offenderci" .

Viene da ridere a leggere questa frase scritta in uno stampatello tremolante, e sono sicuro che anche allora l'ilarità fu alla base di quella idea strampalata quanto si vuole, ma che univa un gruppo di giovani dalla fantasia fervida. Gli iscritti furono una ventina e si sbizzarivano con quell'idea di creare in quella località fuori dall'abitato, isolata ma amena, una specie di fortino dove poter incontrarsi e vivere in libertà, per discutere, leggere, fare musica o semplicemente stare insieme, insomma un "centro di aggregazione" come potremmo dire oggi.

E' difficile poter mettersi nei panni di quei giovani, eppure, se riflettiamo con attenzione, posti come quello a cui aspiravano quei ragazzi non ve ne sono tanti in giro: le palestre, i bars, i pubs, le discoteche non rappresentano luoghi di crescita e di confronto ideali e paritari, anzi, spesso, aumentano spropositatamente l'egoismo e il mito del più forte. C'era molto più cultura in quella tessera e in quei semplici propositi di una "identità immaginaria" che non nelle tante castronerie mediatiche di cui si é vittime nel mondo odierno, per non parlare della politica attuale, fuorviante che spinge all'egocentrismo e al leaderismo più becero e prevaricante. Buona domenica.

Tonino Cavallaro