LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO:
TORNERÒ DA MIO PADRE
La parabola raccontata oggi nel Vangelo ci porta al cuore di Dio, che sempre perdona con compassione e tenerezza, sempre. Il Padre apre il cuore al figlio maggiore e gli esprime due bisogni, che sono necessità del cuore: far festa e rallegrarsi, cioè manifestare a chi si pente o è in cammino, a chi è in crisi o è lontano, la nostra vicinanza.
Perché bisogna fare così?
Perché questo aiuterà a superare la paura e lo scoraggiamento, che possono venire dal ricordo dei propri peccati. Chi ha sbagliato, spesso si sente rimproverato dal suo stesso cuore; distanza, indifferenza e parole pungenti non aiutano. Perciò, secondo il Padre, bisogna offrirgli una calda accoglienza, che incoraggi ad andare avanti. “Ma padre questo ne ha fatte tante!”: calda accoglienza.
E noi, facciamo così? Cerchiamo chi è lontano, desideriamo fare festa con lui? Quanto bene può fare un cuore aperto, un ascolto vero, un sorriso trasparente; fare festa, non far sentire a disagio! Il padre poteva dire: va bene figlio, torna a casa, torna a lavorare, vai nella tua stanza, sistemati, e al lavoro! E questo sarebbe stato un perdono buono. Ma no! Dio non sa perdonare senza fare festa! E il padre fa festa, per la gioia che ha perché è tornato il figlio.
(Nell'allegato l'opuscolo della Gioventù Ardente Mariana con il Vangelo a Fumetti per i più piccoli)