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Segno dei tempi. Risposta da trivio ad una critica argomentata di una mostra d'arte

Firenze mostra sotto il duomo.jpgStamattina ho avuto un’ulteriore conferma di quanta rozza pseudo-cultura vi sia intorno a noi. Ormai non vi è alcuna attività in cui non si annidi rozzezza, volgarità e scurrilità gratuite. Anche il mondo dell’arte è infettato, purtroppo, con questo tipo di “fragranze” semantiche usate talvolta a piene mani sia in conversazioni private e pubbliche e sia sui socials nella messaggistica telematica. Recentemente su una rivista online molto diffusa fra gli appassionati d’arte: www.artribune.com è apparso un articolo firmato da Massimiliano Tonelli, direttore della rivista, nel quale veniva criticato l’allestimento di una mostra d’arte a Firenze curata dalla regione Toscana. L’articolista titolava e stigmatizzava così il suo intervento:

C’è un minestrone di scadente arte pubblica contemporanea ai piedi del Duomo di Firenze - A dir poco un pastrocchio. Una cacofonia di opere d'arte piazzate alla rinfusa nello spazio pubblico senza cura, senza dialogo, senza logica, senza rispetto né consapevolezza”. (Invito gli interessati a leggere l’intero articolo cliccando qui).

Nel resto della nota, Tonelli ha largamente spiegato i motivi della sua disapprovazione con una certa “forza” ma sempre in termini corretti e senza personalismi. Si poteva rispondere alle critiche, giuste o sbagliate a seconda dei punti di vista, in tanti modi ma la scelta dell’ufficio stampa (della mostra “Il Cielo Sopra Firenze) è stata invece sorprendentemente quella di insultare pesantamente l’autore dell’articolo e la testata mediante una lunga serie di messaggi diretti su WhatsApp al direttore di Artribune Massimiliano Tonelli.

A mo’ di esempio riportiamo uno dei tanti messaggi che comunque sono stati pubblicati nel successivo articolo di artribune.com (CLICCARE QUI’), che la dicono lunga sulla “qualità” di chi è stato scelto per gestire un ufficio stampa di un’organizzazione che si occupa di Arte.

Vergognati sei solo un poveretto, pensi che l’arte sia solo quella dei tuoi compari? La tua rivista del caxxo non vale niente. Vedi di sparire e di startene nel tuo, coglione che non sei altro. Ti disturba che gli altri hanno successo e a te non ti si caga nessuno? Ma è quello che ti meriti”.

Stamattina trasecolavo leggendo frasi di questo tenore, stupito non tanto per la volgarità, ma per il fatto che quel tizio sia stato scelto da un ente pubblico (presumibilmente la Regione Toscana) per promuovere una mostra allestita in una città fra le prime al mondo nel campo della cultura e dell’arte in ogni sua accezione. Un esempio tangibile di come spesso vengono determinate certe scelte umane dettate certamente non dal merito.

Al direttore di www.artribune.com dott. Massimiliano Tonelli, tutta la nostra solidarietà e stima.

Antonio Michele Cavallaro

 

mostra firenze.jpg

 

 

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