Dopo la mandata in onda su RAI1 della SS Messa dalla cattedrale di Cassano Ionio alla quale ho assistito da casa, mi sono tornati alla mente gli avvvenimenti che hanno preceduto la visita di Papa Francesco avvenuta il 21 giugno del 2014, Commemorare quell'evento è giusto e direi doveroso ma é altrettanto giusto puntualizzare i fatti accaduti prima del “giorno della spianata”.
Ci tengo a ricordare che fra i coristi che animarono la grande kermesse/celebrazione di Sibari c’ero anch’io, lo dico questo non perché me ne voglia fare un vanto, giusto per chiarire che i giorni di cui scrivo li ho vissuti con partecipazione, esattamente come tanti altri abitanti del comune.
Non vi è dubbio che avvenimenti epocali, per gli abitanti di Cassano Ionio, sono avvenuti nel corso degli anni in cui la locale diocesi è stata retta da mons. Nunzio Galantino. Apice di una serie di accadimenti, non tutti piacevoli però, è stata appunto la visita di Papa Francesco culminata nella straordinaria manifestazione della “spianata di Sibari” con più di 250 mila fedeli giunti dalla Calabria e dalle regioni vicine.
Per contro, i fatti più spiacevoli accaduti a Cassano in quegli stessi anni sono stati in particolare il brutale pluri-omicidio nel quale perse la vita anche il piccolo Cocò di solo 3 anni e il barbaro assassinio del sacerdote don Lazzaro Longobardi, parroco per tanti anni delle chiese di San Giuseppe a Sibari e di San Raffaele Arcangelo di Lattughelle.
Sul primo di questi episodi venne montato un palcoscenico mediatico costruito principalmente da un articolo e da un servizio televisivo prodotti dal quotidiano LA STAMPA che misero in risalto una “forte” presenza ‘ndranghetista nel territorio sibarita.
Apriamo una parentesi: non molti sanno che La Stampa di Torino realizzò – ed è tuttora in essere - il progetto editoriale
“Vatican Insider dedicato all’informazione globale sul Vaticano, l’attività del Papa e della Santa Sede, la presenza internazionale della Chiesa cattolica e i temi religiosi. E’ un organo indipendente multimediale, prodotto in tre lingue, italiano, inglese e spagnolo …… Viene diffuso attraverso il sito VaticanInsider.com, altre piattaforme digitali e i principali social network. Si avvale di uno staff di qualificati vaticanisti, affiancati da alcune delle più prestigiose firme internazionali nel campo dell’informazione vaticana e religiosa”
Risulta comprensibilissimo come un tale progetto possa sopravvivere solo attraverso una continua e stretta “collaborazione” con la stampa e i vertici del vaticano, apparvero, quindi, estremamente esagerati i toni e i termini usati nell’occasione dal quotidiano nazionale a firma Niccolò Zancan, per stigmatizzare il tragico episodio di sangue che precedette l’arrivo del Papa e che fu in effetti il motivo scatenante della sua visita, citiamo ad esempio:
”Cassano allo Ionio è un posto spaventoso. Perché la paura è un contagio. E se tu entri dentro un ristorante armato di una domanda e il ristoratore corre in cucina imprecando e supplicando, per favore, di non nominare il suo locale e neppure il nome di quel bambino, è ovvio che alla fine ti spagni. Tutti ci spagniamo qui…….”
Chiunque abbia letto quell’articolo in qualsiasi parte del mondo non ha potuto fare a meno di pensare che Cassano fosse un covo di malavitosi ‘ndranghetisti e che il malaffare pervadesse l’intera comunità. Nessun accenno alle positività del territorio, che sono tantissime, ma, quel che lasciò sbigottite moltissime persone oneste, laboriose e per niente compromesse con delinquenza o similia, non ci fu NESSUNA presa di posizione ferma e decisa nei confronti di quel giornale né da parte della politica locale (fatta eccezione per un blando comunicato del sindaco) e neanche da parte della curia.
Una pubblicità gratuita veramente eccezionale, non credete?
In quell’articolo, peraltro, non ci fu nessun riferimento all’assassinio del povero don Lazzaro. Perché? Eppure l’omicidio di un prete particolarmente mite che si prodigava per i bisognosi più di molti altri era anch’esso un fatto “epocale” per Cassano, dove tra i tanti atti violenti accaduti negli anni non si era mai registrato un simile delitto.
Su questa domanda bisognerebbe riflettere attentamente.
Non vado oltre nel ricordare quei tristi giorni, ma in tutto quel che accadde allora, visita del Papa compresa, non ci vedo molti motivi di compiacimento e non me ne vogliano tutti coloro che in quel frangente si diedero molto da fare per l’organizzazione non semplice di quell’evento, tra cui anche il nostro attuale sindaco.
Ci sarebbero altre cosette poco edificanti che accaddero a margine di quei momenti di fibrillazione generale, e se avrò tempo e voglia ne scriverò in seguito.
Tutto ciò per non dimenticare la realtà dei fatti senza alcun desiderio di appannare l’invito “alla speranza” lanciato da Papa Francesco in quell’occasione che ci deve spingere ad operare sempre per il bene, quello collettivo soprattutto. Buona giornata.
Tonino Cavallaro
Libero pensatore
Alcune foto estrapolate dalla TV durante la SS Messa del 22 giugno scorso