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Cassano. Dimissioni degli assessori Bianchi e Sposato. Considerazioni

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bianchi_sposato.jpgSi sapeva da tempo dei dissapori esistenti tra i due assessori del comune di Cassano Bianchi e Sposato e il sindaco Papasso e, finalmente, nella giornata di ieri i due, dando la stura al loro malcontento, hanno diffuso le lettere di dimissioni che hanno inviato al loro ex-mentore, che, secondo l’avv. Bianchi avrebbe dovuto diventare un “Padre nobile” (sic - non si capisce a quale tratto del suo agire possa riferirsi l’aggettivo) nella prossima competizione elettorale e non il padre-padrone che decide tutto lui (come se per cinque anni non fosse stato così).

Alcuni passaggi delle motivazioni delle loro dimissioni ci sono apparse interessanti. Innanzitutto hanno tenuto ambedue a precisare che il loro coinvolgimento elettorale nel 2019 non è stato basato sulla condivisione di una “ideologia” politica, infatti Sposato mette in evidenza che: Seppur non tra le fila dei candidati delle liste a Tuo supporto, ho contribuito con entusiasmo e determinazione all’ultima competizione elettorale adoperandomi anche nel reclutamento e nel supporto dei candidati della coalizione.”

E Bianchi ribadisce: “Come noto, la coalizione che ha vinto le elezioni amministrative nel 2019 era esclusivamente civica e non caratterizzata da alcuna colorazione politica”...in seguito… “ho dovuto assistere, dall'esterno, a incontri e riunioni che hanno visto coinvolti i vertici regionali e provinciali di partiti politici (Partito Socialista e Partito Democratico) che durante il quinquennio di governo non sono mai intervenuti. Da tali partiti io mi sento distante per idee, formazione, sensibilità e tradizione familiare e non potrei condividere con gli stessi un percorso politico.”

Costoro raccontano di non aver condiviso le tendenze sinistrorse (magari un po’ annacquate) del loro Kapò, e forse hanno sopportato malvolentieri la sua candidatura alla Camera nelle file del PD. Ma continuiamo ad analizzare un’altra delle motivazioni addotte dai due: Sposato scrive: Per quel che riguarda, invece, il processo di scelta del Tuo candidato a sindaco da supportare nella prossima tornata elettorale non è da parte mia accettabile e né tanto meno condivisibile in quanto frutto di una scelta non partecipata e condivisa dalla maggioranza civica”.

E Bianchi incalza: la scelta del candidato a sindaco da sostenere nella prossima competizione elettorale è avvenuta senza coinvolgere in maniera collegiale la maggioranza civica che ti ha sostenuto, ma è stata una scelta d'imperio che hai effettuato Tu sulla base di logiche che attualmente mi sfuggono”.

In sostanza i due dimissionari ci tengono a far sapere che:

Tutto il resto del contenuto delle due lettere è semplice corollario o riempitivo. Riflettendo sul primo punto delle motivazioni c’è da credere che potrebbero essere disponibili, eventualmente, a nuove “esperienze” elettoralistiche in formazioni, sempre civiche e non legate ad alcun partito.

In ogni caso, nel clima politico attuale, possiamo solo apprezzare la decisione dei due assessori, che qualcuno potrebbe definire tardiva, (meglio tardi che mai) ed il coraggio di uscire dalla penombra in cui sono stati relegati per 5 anni. Auguriamo all’ing. Sposato e all’avv. Bianchi tanta fortuna per le loro future carriere politiche, magari in una coalizione dove possano essere apprezzate le loro qualità di giudizio autonomo e fattivo senza condizionamenti di alcun genere.