Riceviamo e pubblichiamo la nota inviataci dal prof. Giovanni Ferrari (nella foto): pur non condividendo in toto il suo pensiero, dobbiamo ammettere che la fusione dei due comuni Corigliano e Rossano non ha portato i risultati sperati, a parte il fatto che con la fusione il territorio è diventato secondo Collegio Senatoriale e il quinto Camerale della Calabria, cosa che potrebbe essere importante per avere maggiore rappresentatività a livello parlamentare. Tutto il resto, lascia in effetti molto a desiderare, ma purtroppo, non crediamo sia possibile tornare indietro, ci auguriamo solo che, dopo questa prima esperienza sicuramente negativa, le cose si assestino e si possa guardare al futuro con maggiore ottimismo. (La redazione)
“Noi l’Italia la vediamo realisticamente qual è: non un vivaio di poeti, di santi e di navigatori, ma una mantenuta costosa e scostumata: ma è la sola che riesce a riscaldare il nostro letto e a farci sentire uomini anche se cornuti”
Indro MONTANELLI
La memoria mi riporta agli anni settanta, quando seguivo i corsi di FILOSOFIA DEL DIRITTO alla prestigiosa Università degli Studi di Urbino “CARLO BO”, con il Professore Don Italo MANCINI su Norberto BOBBIO, maestro di vita e di diritto.
BOBBIO ha dedicato una intera vita a studiare il rapporto tra morale e politica, problema vecchio ma di grande attualità, ha scritto tantissimi saggi sulla questione morale, oggi ripresi, selezionati e curati da Marco REVELLI e pubblicati nel 2009 dai Meridiani Mondadori “Etica e politica. Scritti di impegno civile”.
Bobbio, nell’utilizzare i termini di etica e morale, introdusse quel rapporto stretto che lega l’etica con la politica, in sostanza, bisogna chiedersi se la politica è immorale o non lo è, se ha più senso parlare di liceità o illiceità morale delle azioni politiche, tutte queste analisi partono dal fondatore della scienza politica moderna ossia da Niccolò MACHIAVELLI, esponente di primo piano della visione dualistica del rapporto tra etica e politica, definendo un aspetto doloroso della politica, utilizzando aspetti crudi e violenti creando solo dolori, inganni, ingannatori, egoisti, astuti ed ignoranti. Il politico non vuole ciò che non è morale in quanto immorale, piuttosto si adatta a scegliere procedure e atteggiamenti non morali ossia crudeltà che pietas, infedeltà invece che lealtà, doppiezza invece che integrità, essere disposti ad entrare nel male.
Un’altra brillante considerazione è la storica intervista sulla questione morale rilasciata dal Segretario del Partito Comunista Enrico BERLINQUER a Eugenio Scalfari, pubblicata su “La Repubblica” il 28 luglio del 1981.
Questa è una delle interviste più famose sulla questione morale, la più citata nei dibattiti odierni; BERLINGUER attacca duramente Craxi e il PSI, colpevole di essersi uniformato ai metodi clientelari e di Governo del sistema affaristico della Democrazia Cristiana.
Fatta questa breve premessa, come non parlare del sistema affaristico-clientelare instaurato da questo pseudo comunista e pseudo Sindaco del Comune di Corigliano e non di Corigliano/Rossano, ormai i pentiti della Con-Fusione non si contano più.
La peggiore amministrazione dal dopoguerra ad oggi, un territorio devastato da tutti i punti di vista, superando persino le precedenti amministrazioni, un comune che definirei il più corrotto del mondo, solo l’intervento dei magistrati, della Procura della Repubblica di Castrovillari e della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro può dare una spallata a questo sistema affaristico.
Gente incompetente che non conosce il lavoro, che non hanno mai lavorato, che vivono di parassitismo, sono pagati dalla povera gente che paga tasse e tributi salati. A Corigliano il codice penale è diventato un codice etico della politica, emergono fatti e circostanze di spaventosa corruzione, purtroppo è finita la lotta politica, sono finite le gloriose battaglie del caro ed indimenticabile Sindaco Architetto Gabriele MELIGENI, intellettuale, persona onesta, competente, avversato da tutti, sempre al fianco dei più deboli, dimenticato, esiliato persino nel cimitero di San Giorno Albanese, nessuno ha mai pensato di intitolagli non una Piazza, non una strada ma neanche un vicolo, al contrario si pensa ad intestare scuole a corrotti presidi ex democristiani, tutto ciò ci porta a pensare ad un uso immorale della questione morale.
L’arroganza, la prepotenza, l’ignoranza, l’incompetenza, termini che non conoscono confini nelle persone incapace, un personaggio che ha saputo solo distruggere un bellissimo territorio come Corigliano che si affaccia su tutto il comprensorio della sibaritide, non contento di tutto ciò ha la pretesa di candidarsi anche alla provincia di Cosenza, in modo che possa distruggere l’intera provincia, mi chiedo e chiedo a tutti i coriglianesi, è sicuro di prendere anche il suo solo voto? Il codice penale l’ha trasformato in codice etico della politica, i coriglianesi l’hanno votato a livello plebiscitario e non solo, hanno votato anche la Con-Fusione, oggi tutti Pentiti, ha la malattia del carrierismo ossia l’esatto contrario del professionismo, bisogna uscirne da questo uso immorale della questione morale, vedi la vergogna sul mercato ittico di Schiavonea e tante altre vergogne, la passione politica è finita, la stima reciproca è caduta, i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti, il partito di questo pseudo “Garzoncello che vien dalla campagna” è soprattutto una macchina di potere clientelare: scarsa e mistificata conoscenza della vita e dei problemi della gente, idee ed ideali senza programmi, senza sentimenti e passione civile, senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani che affliggono l’intera popolazione, senza perseguire il bene comune, bensì persegue il suo proprio bene ed interessi personali. La mancanza della qualità dei mezzi apre la strada alla corruzione del fine.
Cari concittadini, pentirsi è un male doloroso, non dovete pentirvi, dovete piangere sulle vostre stesse macerie, siete tutti voi corresponsabili del vostro male oscuro; leggete in tempi non sospetti, uno dei miei ultimi scritti:”Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Ho lottato da solo contro questa pseudo Con-Fusione, contro i poteri forti, contro loschi personaggi infiltrati in politica, contro la Massoneria, ricevendo minacce, infamità e lettere anonime.
Prof. Giovanni FERRARI
Docente Universitario