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Sibari. Demolizioni "coraggiose" e cittadini che chiedono ...

demolizione sibari1.jpg"Al sig. Sindaco della benemerenza,
“Per il servizio reso alla Città di Cassano all’Ionio ed alla sua comunità; per aver promosso i valori di democrazia, libertà e giustizia sociale; per aver lavorato con passione per il riscatto ed il progresso civile, sociale e culturale di una Città ricca di risorse e cuore pulsante di quel vasto territorio ove riecheggia l’epopea magnogreca di Sybaris”.
Queste le parole scritte nel testo approvato dal consiglio comunale alcuni giorni fa.
Sono termini che infondono alla comunità cassanese una certa fiducia nelle istituzioni, frasi che entrano nel cuore della gente e trasmettono un forte e radicato senso di giustizia e legalità. Il nostro è un territorio che ha un eccezionale bisogno di riscatto e per tale circostanza è richiesto uno sforzo da parte di ogni fetta della società, non è sufficiente l’impegno delle sole istituzioni: Tutti siamo tenuti e abbiamo il dovere di prodigarci affinché il futuro possa riservare ai nostri giovani tempi migliori. Che uomini saremmo se non ci sforzassimo per migliorare, potenziare, fortificare ciò che abbiamo ricevuto in eredità da chi ci ha preceduto. Ogni singolo contributo è di fondamentale importanza per determinare gli scenari che potenzialmente si possono definire e rappresentare nell’avvenire. Le associazioni di volontariato e il terzo settore in generale giocano un ruolo fondamentale nella diffusione di valori in termini di legalità e impegno sociale. A questo proposito volevo sollevare una questione da porre all’attenzione dell’amministrazione comunale, coinvolgendo sia la maggioranza che la minoranza. A Sibari vi sono degli immobili, che al di là della effettiva proprietà (Comune, Consorzio di bonifica o altri enti) fino a circa un lustro fa ospitavano associazioni di volontariato. Il sindaco della benemerenza in quegli anni ha ritenuto, per questioni di sicurezza e ordine pubblico, più opportuno disporre lo svuotamento dei locali ratificando l’inagibilità degli stessi. Ora la questione è semplice: Bisogna stabilire secondo quali criteri oggi, si pensa di poter affidare quegli stessi immobili, in assenza dei requisiti che hanno comportato l’obbligo di abbandono delle strutture da parte delle associazioni ivi ubicate.
O dobbiamo pensare che all’epoca si è trattato di ostruzionismo verso chi era sospettato di alimentare un presunto vento di opposizione?"
 
Abbiamo ricevuto la sopra riportata nota da parte di un probo cittadino di Sibari, e, poiché condividiamo in toto il suo scritto non ne sveliamo le generalità. Egli alla fine terminava così la sua chiosa: “nella speranza di avere una risposta da chi è preposto a tal uopo per dovere istituzionale”.
 
Abbiamo riflettuto sullo scritto del cittadino e ci é ritornato in mente un comunicato diffuso qualche giorno fa dal Comune di Cassano Ionio in cui leggevamo quanto segue:
 
demolizione sibari.jpg"ESEGUITE ANCHE A SIBARI LE DEMOLIZIONI DEGLI ABUSI EDILIZI RISCONTRATI NEGLI ANNI SCORSI. IL SINDACO PAPASSO: «RIPRISTINATA QUELLA LEGALITÀ CHE È IL FILO CONDUTTORE DELLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE».
CASSANO - Anche a Sibari s’è concluso il forte intervento per il ripristino della legalità, la lotta all’abusivismo edilizio e, soprattutto, la lotta all’occupazione del suolo pubblico. «Nei mesi scorsi - ha dichiarato il Sindaco Gianni Papasso - abbiamo emesso una quindicina di ordinanze per degli abusi edilizi commessi sul suolo pubblico. Devo dare atto ai cittadini di Sibari che, nella stragrande maggioranza, hanno provveduto da soli alla demolizione. Stamane, invece, era programmata la parte della demolizione a carico del Comune (ma che poi sarà addebitata agli inadempienti)».
 Sul posto, sin dalle prime luci dell’alba, i membri l’ufficio tecnico comunale, della squadra manutenzione, tutti al lavoro per il ripristino della legalità. Il Sindaco nel suo intervento ha ringraziato il Capitano Ornelli per i Carabinieri della Compagnia di Cassano, il dottore Pignataro del Commissariato di Corigliano-Rossano, il Colonnello Maniglio per la Guardia di Finanza di Sibari, l’architetto Aiello per la Polizia Locale, il 118 e i Vigili del fuoco per l’encomiabile lavoro che stanno svolgendo insieme ai dirigenti comunali Tonino Iannicelli e Luigi Serra-Cassano e alla Manutenzione.
“Sono delle azioni - ha detto ancora il Sindaco - fatte con dolore ma che servivano per riconsegnare alla collettività degli spazi abusivamente occupati. C’era un elenco di 52 immobili che abbiamo trovato e che furono assunte con delle deliberazioni dalla commissione straordinaria e stiamo andando avanti. Non stiamo facendo niente di eccezionale, stiamo solo facendo il nostro dovere di amministratori pubblici ripristinando la legalità, demolendo ciò che era abusivo e riconsegnando alla comunità degli spazi pubblici occupati senza permesso. La mia amministrazione comunale sta intervenendo in lungo e in largo su tutto il territorio comunale anche per rimettere a posto ciò che non andava bene dalla collina al mare. Possiamo fare tutto questo se il nostro operato sarà improntato, allo stesso tempo, alla legalità, alla democrazia, al rispetto del prossimo, per vivere un nuovo civismo al passo con i temi moderni”.
Anche a Sibari, quindi, con questa azione coraggiosa dell’amministrazione comunale, ritorna la legalità. Prossimo step: Lauropoli."
 
Venivamo così a conoscenza di un’ulteriore “azione coraggiosa” dell’amministrazione comunale. A dire il vero, tutta l'attività di ripristino della legalità in materia di abusi edilizi era stata decisa durante i due anni di gestione commissariale e che l’attuale amministrazione ha dovuto per obbligo di legge portare a compimento, come, tra l’altro a scanso di equivoci, aveva fatto prontamente sapere il sindaco con un altro precedente comunicato (vedi ns. articolo). Poichè questa “azione coraggiosa” ha riguardato alcuni abusi edilizi perpetrati nella frazione di Sibari e l’attività di abbattimento era la continuazione di quanto iniziato a Doria, non avevamo dato molto peso alla notizia; fino ad oggi, quando è giunta la nota del solerte cittadino di Sibari. blaiottaCi siamo chiesti i motivi di quella richiesta di informativa riguardante i locali annessi alla ex-chiesa di Sant’Eusebio e così, chiedendo quà e là, abbiamo saputo di un altro grande atto di “pura e disinteressata generosità” del sindaco Papasso. Visto che la numerosa famiglia vivente nella costruzione abusiva di Sibari, dopo l’abbattimento della loro abitazione, era rimasta senza un tetto, il primo cittadino, con la magnanima condiscendenza di un altro "grande e generoso personaggio" della sibaritide il presidente del Consorzio di Bonifica dott. Marzio Blaiotta (nella foto), si adoperava per far concedere ai malcapitati proprio quei locali di cui scrive il nostro lettore. A questo punto abbiamo cominciato a capire il senso della richiesta di informazioni. Ma non finisce qui, pare (il dubitativo è d’obbligo perché non abbiamo documenti probanti) che siano stati stanziati anche 10mila Euro per il ripristino dei locali (a suo tempo dichiarati inagibili) e della corte circostante, da tempo ricettacolo di rifiuti vari. Solo ora comprendiamo come “i valori di democrazia, libertà e giustizia sociale”  ricordati nell’atto di benemerenza siano stati compiutamente rispettati e ci stringiamo in un impeto d’affetto attorno al nostro “coraggioso” sindaco.
A questo punto a proposito dell’importuno che “ha osato” chiedere lumi, stendiamo un velo pietoso, perché non ha capito il senso vero del dovere di un primo cittadino, ed è a quest’ultimo che indirizziamo ancora i nostri più spontanei  “Hip Hip Hurrà!, Evviva, Eia Eia Alalà!”
Antonio Michele Cavallaro
 

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