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Cassano. Concorsi "facili" per amiche ed amici. Niente di nuovo

Concorso-truccato.jpg*Sui concorsi di Cassano, il fato benevolo ancora una volta tende la mano agli amici dell'Amministrazione.*

Chi dovrebbe occuparsi della cosa pubblica a Cassano, vive per la politica o per cogliere le “opportunità” offerte dal proprio ruolo politico?

Tra la gente comune, si ripete come un mantra che ad ogni livello istituzionale non c’è una classe politica adeguata a gestire la cosa pubblica.

Quali sono, però, le caratteristiche di un bravo politico e di una classe dirigente adeguata ai compiti di governo non è assolutamente facile da individuare.

Tra queste sicuramente oggi più che mai la più invocata è l’onesta, intesa come la capacità di esercitare un ruolo pubblico senza approfittarne personalmente, oppure, avvantaggiando interessi di vario genere ma, è necessario, che ciò si incontri con l’etica e le capacità morali degli individui.

Partendo da questa ampia ed attuale premessa di carattere generale, ci corre l’obbligo di offrire alcune considerazioni alla cittadinanza sulle risultanze dei concorsi pubblici che si sono espletati finora nel Comune di Cassano.

Prescindendo da ogni rilievo circa la legittimità di quanto sta avvenendo, questione che attiene squisitamente agli Organi competenti in materia, non possiamo però non stigmatizzare una gigantesca questione di opportunità politica e morale.

Già nei mesi scorsi avevamo affrontato l’argomento, richiamando l’attenzione della politica sul delicato tema che sta generando moltissime preoccupazioni e non poca sfiducia nella comunità, e ricevendo come pronta risposta da parte dell’amministrazione una minaccia di querela, da parte delle opposizioni il solito ormai silenzio degli ignavi, così come agenzie educative, associazioni e sindacati totalmente non pervenuti.

Per la serie “tutto va bene, madame la marchesa”, anzi benissimo, salvo poi accorgersi all’indomani di importanti inchieste giudiziarie portate avanti dall’ottimo procuratore Gratteri, che la comunità tutta vive un fenomeno di degrado che investe ogni campo della società, dell’economia e della politica.

Ci sono delle incompatibilità che non rispondono alla legge ma alla coscienza e soprattutto a quei valori succitati di onestà intellettuale, etica e rigore politico-morale che deve contraddistinguere il buon amministratore. Ma evidentemente questo ai nostri politici locali interessa ben poco.

Il responso della importante stagione concorsuale bandita dal Comune negli ultimi anni è alquanto singolare.

Tutto inizia con una professionista vicina al Sindaco, che risulta vincitrice di concorso in un ruolo direttivo nel settore Urbanistica, un po' bistrattata sotto la gestione commissariale, poi il tutto finisce in una bolla di sapone e ritorna così in auge di nuovo dopo le elezioni del 2019 con una bella promozione a comandante dei vigili.

Un’altra professionista, fedele assessora della prima ora del Sindaco, si dimette per partecipare ad un concorso da dirigente indetto dalla stessa Amministrazione di cui lei fa parte. Sfumata questa possibilità, pare per motivi burocratici, diviene subito Consulente di fiducia del sindaco con un incarico di dirigente supervisore e, dopo qualche anno, viene assunta come dirigente nell' Ente amministrato dallo stesso Sindaco con il quale lei quotidianamente già collaborava gomito a gomito, grazie alla decisione dell’Ente di avvalersi di una graduatoria esterna di idonei messa a disposizione da un generoso comune limitrofo.

Un tecnico geometra, sostenitore e candidato in una delle liste del Sindaco, a cui prima viene affidato più di un incarico esterno come assistente al RUP e poi vincitore di concorso, così come ben altri tre vincitori di concorso come vigili urbani, di cui due candidati nelle liste del Sindaco ed un parente di un consigliere comunale di maggioranza.

Finanche l’autista personale del primo cittadino, incaricato di guidare l’auto di rappresentanza dell’Ente (a tal proposito sul tema staff e mezzi a disposizione avremo modo di approfondire costi e modo di utilizzo) assunto tuttora a tempo determinato su chiamata diretta, risulta essere in pole position come primo degli idonei per un posto sempre di autista, ma questa volta a tempo indeterminato. E’ facile ipotizzare un probabile prossimo scorrimento della graduatoria.

Altro posto vede l’assunzione a tempo indeterminato come amministrativa di una prima segretaria personale del Sindaco, anche lei molto brava e dunque vincitrice di concorso.

Così come per l’ex vice presidente del consiglio, assieme alla famiglia sostenitrice elettorale del Sindaco, con meraviglia però non più candidatasi nell’ultima competizione, ma da qualche mese anche lei assunta a tempo indeterminato grazie ad uno scorrimento di graduatoria che ha interessato gli idonei.

Ora, è notizia recente, un’ex assessora assidua frequentatrice dei salotti politici di una parte e dell'altra, anche lei grande sostenitrice elettorale del Sindaco - questa volta però non della prima ora, ma solo dopo che il cielo è tornato terso e sereno e la nuvola nera si è diradata - attualmente nello staff, e da questa posizione ha tranquillamente partecipato all’ultimo concorso espletato, risultando essere la prima vincitrice.

Come si può rilevare, dunque frequentemente chi ha ricoperto o ricopre incarichi istituzionali e non nelle varie Amministrazioni Papasso, partecipa ai concorsi senza nemmeno avvertire l’esigenza di sospendersi dal proprio ruolo, quantomeno durante lo stretto tempo necessario allo svolgimento delle prove concorsuali: la mattina si lavora in Comune a stretto contatto con gli Amministratori, e poi il pomeriggio si cambia veste e si entra in Palazzo da partecipante ai concorsi.

Un’altra ex assessora della prima ora, anch’essa appartenente ai grandi elettori, risulta attualmente prima in graduatoria ad un nuovo concorso in fase di espletamento e, da quello che ci viene riferito, non sappiamo a quale titolo, pare frequenti già assiduamente il Palazzo.

Insomma, all'appello dei collaboratori assunti, ora ne manca solo uno, nel recente passato molto critico con il Palazzo ed alla ricerca della notizia, oggi invece diventato un tutt’uno con chi amministra in quanto probabilmente aspira a restarci a tempo indeterminato... chissà se sarà il prossimo ad essere baciato e benedetto dal fato!

Che sia ben chiaro: nessuno mette in discussione il merito e la preparazione professionale dei vari soggetti vincitori di concorso, a cui rivolgiamo finanche gli auguri di buon lavoro, così come queste considerazioni vanno al di là di qualsiasi possibile personalismo, ma è palese che siamo difronte ad un caso di pura arroganza del potere che, in barba a quello che succede nel tessuto sociale, ha perso completamente di vista i motivi di opportunità politica.

Per carità, la partecipazione al bando non è un reato, ma come si fa a non comprendere che difronte ad una crescente sfiducia dei cittadini, in un Comune che nel recente passato è stato sciolto per gravi motivazioni dal Presidente della Repubblica, sul piano dell’opportunità politica si è superato ogni limite del ritegno perché si configura un confitto di interessi, e la scarsa partecipazione alle prove ne è un campanello d allarme.

È curioso, ma quello che accade a Cassano potrebbe essere oggetto di studio: qual è la probabilità che il Sindaco si circondi sempre dei migliori, ossia di soggetti con una preparazione tale da essere idonei o addirittura direttamente vincitori di qualsiasi concorso indetto dalla sua stessa Amministrazione (tutto lo Staff ad oggi ha trovato sistemazione presso l’Ente)?

Bisogna riconoscere che essere vicini politicamente a questo Sindaco porta davvero molto bene.

Tantissimi giovani stanno assistendo attoniti alle risultanze dei concorsi, vinti dunque da soggetti che seppur in forme e modi diversi, hanno partecipato attivamente alle diverse amministrazioni Papasso; in buona sostanza questi amministratori bandiscono i concorsi pubblici per i cittadini, per poi candidarsi loro ed andare ad occupare così quei pochi posti di lavoro che lo stesso Comune offre.

Dal canto nostro, non possiamo che essere amareggiati per l’insensibilità di chi è stato scelto dagli elettori ad amministrare la cosa pubblica nell’interesse della comunità e ne esce con un bel posto da dipendente a tempo indeterminato nel pubblico impiego.

Ufficio Comunicazioni ArticoloVENTUNO.

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