Non ho ancora sfogliato la Gazzetta del Sud e il Quotidiano di Calabria, quindi non so se e cosa hanno scritto a proposito della notizia che invece compare sul "Fatto Quotidiano". Leggiamo l'incipit dell'articolo di Marco Franchi: "I pagamenti dello Stato alle città per i cantieri del Pnrr, a un anno dalla scadenza del Piano, sono praticamente fermi. Bloccati, secondo l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), dalla burocrazia ministeriale, soprattutto dei dicasteri “leghisti” dell ’Istruzione e dei Trasporti, guidati da Giuseppe Valditara e Matteo Salvini. Con un montante di rimborsi, secondo fonti della stessa Anci, fermo a circa 8 miliardi". Non vorrei sbagliare ma mi sembra che il comune di Cassano guidato da Nembokid abbia anticipato diversi milioncini alle imprese che stanno costruendo scuole proditoriamente abbattute e altre cosucce del genere, se effettivamente ci saranno ritardi notevoli nei pagamenti dello Stato, chi andrà a governare Cassano si troverà ad affrontare un altro problema pesante. Non sto seguendo la campagna elettorale per motivi di salute, ma mi si riferisce che l'argomento non sia stato trattato a sufficienza dalle parti in lizza. Se la ritrosia del governo a rimborsare i comuni dovesse protrarsi a lungo tutte le previsioni di bilancio salterebbero con buona pace dei virtuosi propositi di tutti i contendenti. Sicuramente la candidata a sndaco dott.ssa Gaudiano sarà la meno colpita da questa notizia, perché, come ebbe modo di dichiarare in consiglio comunale, lei capisce poco di bilanci e si fida completamente del suo mentore, quindi starebbe tranquilla.
Una volta a Cassano avrebbero detto "hamu fatt chi caxx", oggi siamo tutti più educatini, laureatini, diplomatini, giacca e cravattine e queste turpi e disdicevoli espressioni non le usiamo più, però a prenderlo in quel posto farà male sempre allo stesso modo.
Ecco un altro piccolo assaggio sempre sul Fatto Quotidiano di un'altra nota sullo stesso argomento di Marco Palombi:
"La proroga non la avremo, la spesa continua ad arrancare, la (seconda) revisione generale per cancellare i progetti che non saranno mai completati e assegnarne le risorse ad altri è sparita nonostante se ne parli da quando al ministero c’era ancora Raffaele Fitto: è assai probabile, insomma, che tra 14 mesi il governo Meloni non sarà più in grado di nascondere il disastro del Pnrr come fa oggi, tenendo all’oscuro delle novità persino il Parlamento. Cominciamo dalla scadenza del 30 giugno 2026 (più altri due mesi per la rendicontazione): “I tempi indicati sono quelli e non possono essere modificati”, ha spiegato venerdì Raffaele Fitto, ex ministro del Pnrr che oggi detiene quella delega nella Commissione europea; “bisogna togliersi dalla testa l’idea della proroga”, era sbottato un paio di giorni prima il successore di Fitto al governo, Tommaso Foti. Forse parlava ai suoi colleghi visto che a proporre la proroga per primo è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. C’è un motivo, nonostante la propaganda dell’esec utivo sui record dell’Italia in materia di Piano di ripresa, se si continua a parlare di spostarne la scadenza: siamo in ritardo e lo siamo sulla cosa più importante..."
Non resta che incrociare le dita ai cittadini di Cassano ed anche ai dipendenti comunali, qualcuno di loro ricorderà i tristi momenti quando restarono per mesi senza stipendio per le fantasie fraschiane di buona memoria, sperando che le cose si appianino.
Tonino Cavallaro