Pubblichiamo l'appello che Francesco Garofalo lancia ai cassanesi, ma ci permettiamo di ricordare i motivi della visita che non furono puramente di "cortesia" a meno che non vogliamo infilare la testa nella sabbia come gli struzzi e riportiamo contestualmente anche una nota da FB di una nostra amica, che condividiamo, giusto per invitare a riflettere sull'avvenimento epocale della visita del Papa a Cassano. (la redazione)
"Venga intitolato un luogo simbolo del Comune di Cassano, a Papa Francesco in ricordo perenne della sua storica visita il 21 giugno 2014. Un momento, che ha segnato la vita di ciascuna e ciascuno. Il messaggio di Papa Francesco, rimanga vivo e rimanga tra di noi e che venga preso come eredità non solo da noi ma da tutte le nuove generazioni". È quanto propone Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi "Giorgio La Pira", della città delle terme. "Non un atto puramente simbolico, ma nella consapevolezza - ha evidenziato -, che l’amato Sommo Pontefice debba rimanere un faro per tutti e una stella polare da raccontare a futura memoria. Un Papa profetico, che ha parlato a tutti, nessuno escluso, esortandoci a testimoniare il Vangelo a ed essere operatori di pace e di fraternità. Cassano e la Calabria, non possono dimenticare".
"Diciamo le cose come stanno, senza nascondersi dietro ad un dito: Papa Francesco venne nella nostra bella Cassano, perché proprio qui si compì quanto di più efferato potesse compiersi, ossia l' uccisione di un bimbo innocente di tre anni per mano della 'ndrangheta!
Al di là dei proclami e dei fanatismi che fanno breccia davvero su pochi...
Questo, oggi più di ieri, dovrebbe far riflettere seriamente, ed invece, oltre a non perdere l'occasione per tacere, molti non smettono, neanche davanti alla morte, di veicolare messaggi falsi e tendenziosi"