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I gioielli di Casa Savoia, la storia si ripete

UMBERTO II.jpgAbbiamo ricevuto l'interessante nota che segue da parte del Partito di Alternativa Monarchica, attraverso il quale scopriamo delle "marachelle" repubblicane, pagate poi a caro prezzo. In quanto a "liti temerarie" alcuni comuni nostrani non sono da meno quando intraprendono azioni giudiziarie perse in partenza, ma tanto pagano i cittadini. (La redazione)

Pochi sanno che il compianto Re Umberto I aveva stipulato a fine Ottocento, in tempi di tumulti anarchici, una polizza sulla vita con la Prudencial di Londra. Il Re, come è noto, fu assassinato a Monza nel Luglio del 1900 e il premio fu incassato da Vittorio Emanuele III che decise di depositarlo presso la Hambro’s Bank di Londra.

Si trattava, ovviamente di denaro privato di Casa Savoia, non di beni della Corona, cioè dello Stato.

Passarono gli anni e quei soldi rimasero in quella banca. Arrivò la Seconda Guerra Mondiale e il deposito non fu confiscato dagli inglesi, ma confluì nel «Prestito per la Vittoria» acceso dal governo di Churchill per finanziare le spese belliche.

Finita la guerra e arrivata, in Italia, la repubblica, questa sequestrò ogni bene di Casa Savoia non facendo distinzione fra beni della Corona e beni privati. 

I beni della Corona erano beni di proprietà dello Stato, ma usati dal Sovrano nell'esercizio delle sue funzioni, come per esempio la tenuta di San Rossore, ma quella somma era il risultato di una polizza accesa con denaro personale di Casa Savoia.

Ne nacque un contenzioso legale fra Re Umberto (FOTO IN ALTO)  in esilio e la repubblica italiana che fu sonoramente sconfitta. Il giudice britannico rese disponibile l’intera somma, maggiorata dagli interessi del prestito, per il monarca e i suoi eredi. La repubblica non poteva non sapere di aver torto, avrà sicuramente sentito dei legali che avranno spiegato al governo repubblicano che quella causa era, per usare il termine tecnico giuridico una "lite temeraria", infatti la Corte britannica, nella sentenza, definì il comportamento del governo repubblicano italiano "frivolus and vexatorious", ma la repubblica si imbarcò in una causa persa in partenza e fu pure condannata al pagamento delle spese legali!

Che dire? Repubblica di usurai. Re Umberto, da parte sua, si comportò da gran signore e pagò lui le spese che avrebbe dovuto pagare la parte soccombente, cioè la repubblica dicendo "il contribuente italiano non deve essere caricato di questa spesa".

E la storia si ripete: nel caveau della Banca d'Italia sono depositati i gioielli di Casa Savoia. Si tratta di gioie che il Casato comprò pagandoli di tasca propria, ma la repubblica non ha mai voluto restituirli. I Savoia porteranno la questione davanti alla magistratura a livello europeo e la repubblica perderà di nuovo facendo un'altra figuraccia.

Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia

Addetto relazioni internazionali PdAM

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