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Trebisacce. La poesia di Giacinto Licursi all'Accademia Gustav Mahler

libro licursi copertina.jpgLo scorso sabato, presso lo splendido auditorium dell'Accademia musicale Gustav Mahler in Trebisacce, è stata presentata l'ultima opera poetica di Giacinto Licursi dal titolo "Amarena o della Seduzione del Tempo". La Serata  ha visto la presenza di artisti e intellettuali trebisaccesi che in assenza della politica locale hanno fatto da degno corollario all'evento di stampo prettamente culturale. In prima fila era presente la sig.a Maria Teresa Petta  moglie del recentemente scomparso Remo Spatola, caro amico di Giacinto

Dopo il saluto del M° Francesco Martino, direttore dell'accademia ospite dell'incontro letterario, si sono succeduti sul proscenio il prof. Gianni Mazzei che ha commentato da par suo la lirica del Licursi. Conduttore della serata Mario Brigante che ha anche recitato brillantemente alcuni versi inneggianti all'amore. Con l'intervento dell'autore si è chiuso l'interessante "simposio poetico" in cui l'amore, soprattutto per la vita, occhieggiava da ogni parola, da ogni verso contenuti nella silloge licursiana.

Leggiamo nella prefazione del prof. Mazzei

"Un’opera che lascia nella mente e nel cuore incanto, ritmo e numerosi richiami letterari e filosofici. Quella di Giacinto Licursi non è una poesia semplice, ma un intreccio di cultura, con influenze da poeti, filosofia, cinema e musica.

Il titolo “Amarena” evoca il gusto dolceamaro della vita e si riferisce ad un’orsa uccisa nel parco, richiamando l’idea di superare difficoltà culturali e politiche tornando ad un substrato pre-umano, come San Francesco d’Assisi. La silloge richiama Shakspeare e il teatro, collegando cinema e musica. L’autore omaggia personaggi come Carlo Rivolta e Paola Meo e affronta il femminicidio. Le suggestioni letterarie sono molteplici: dall’atmosfera surreale alla Borges agli echi di Pavese, Prevert e Gozzano.

La poesia di Licursi esplora il dilemma esistenziale tra carne e spirito, tra Kronos e Kairos. Non mitizza l’infanzia come Pavese, ma la vede come tempo immemore.

Lo stile è vicino a lirici greci e al ritmo narrativo di Pavese, con influssi delle tradizioni orali albanesi. La sua poesia ha anche una valenza socio-politica, come nei “giorni concavi” e nei “muri appassiti”, simile alla pregnanza antropologica di Vito Teti sui borghi del sud."
Invitiamo i nostri lettori appassionati di poesia a procurarsi una copia del volumetto, la poetica di Giacinto Licursi è particolarmente viva nel presente e dà interessanti spunti di riflessione sul passato e sul nostro incerto futuro.

 Antonio Michele Cavallaro

L'immagine di copertina e la postfazione in quarta pagina che trovate nell'allegato sono di Antonia Tursi.

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