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Cassano - Avena: *Dicono di voler dare “continuità”. Ma continuità a cosa?*

antonello avena.jpgIn questi anni abbiamo registrato una forte incapacità di intercettare risorse pubbliche che avrebbero potuto migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini e costruire una comunità.
Unesempio recente è il bando “Bici in Comune”, promosso dal Ministero per lo Sport e i Giovani con il supporto dell’ANCI. Un’opportunità per finanziare progetti comunali legati alla mobilità ciclistica, alla promozione di stili di vita sani e alla valorizzazione del territorio attraverso il cicloturismo. Corigliano-Rossano ha ottenuto un finanziamento di 130.000 euro. Cassano? Aveva presentato un progetto, ma è stato bocciato senza appello.
Un’altra occasione persa. Cassano non risulta tra i beneficiari nemmeno dei fondi per le biblioteche comunali, nonostante da anni non ne possieda una degna di questo nome. E per anni è rimasta fuori anche dal bando “Sport e Periferie”, che avrebbe potuto ridare dignità e funzionalità al campo sportivo comunale, lasciato invece in condizioni indecorose.
E quando, nonostante tutto, un’opportunità importante viene intercettata, come nel caso del finanziamento da 40 milioni di euro per un innovativo impianto di trattamento dei rifiuti – con Cassano classificato quinto su scala nazionale – che succede? Si rinuncia. Parrebbe per errori tecnici, anche se nessuno ha mai fornito spiegazioni chiare né ufficiali. Un fatto grave, che testimonia non solo incapacità amministrativa, ma anche totale mancanza di rendere conto alla cittadinanza del proprio operato amministrativo.
 Il paradosso si completa con il bando “Sport e Periferie” del 2025, che prevede contributi a fondo perduto per la costruzione di palazzetti dello sport. Invece di partecipare, Cassano ha scelto di finanziare il nuovo palazzetto a Sibari con un mutuo da circa 1.400.000 euro, da restituire con gli interessi. In sostanza, si è scelto di indebitare i cittadini quando si poteva accedere a fondi statali gratuiti. È evidente: si partecipa solo ai bandi dove c’è da versare cemento, mentre vengono ignorate tutte le misure orientate alla crescita culturale, sociale e sportiva della nostra comunità. E oggi, di fronte a tutto questo, c’è ancora chi chiede di “dare continuità” a questo modo di amministrare?
Noi diciamo basta. Vogliamo un Comune capace di progettare, di pianificare, di vincere i bandi giusti, quelli che servono davvero alle persone. Un Comune che investa in cultura, sport, servizi, inclusione. E che lo faccia con competenza, serietà e rispetto per le risorse pubbliche. Cassano non può permettersi altri anni di occasioni mancate. È il momento di cambiare davvero.
Antonello Avena, candidato a sindaco

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