Coldiretti Calabria a Parma insieme a 20mila agricoltori per difendere la salute ditutti
Aceto: Europa più coraggio più pace
Sono ventimila gli agricoltori della Coldiretti arrivati a Parma da tutta Italia con un folta delegazione della Coldiretti Calabria capitanata dal presidente Franco Aceto. per difendere la salute di tutti i cittadini. Un grande corteo pacifico non di protesta, ma a difesa soprattutto delle nuove generazioni, che raggiungerà la sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare. E’ l’ente incaricato di valutare l’immissione al consumo dei nuovi alimenti che ha sede proprio nella città ducale, simbolo della Food Valley nazionale dove vengono prodotte tante eccellenze della Dieta mediterranea messe oggi a rischio dagli alimenti che l’Agenzia è chiamata a valutare.
Non a caso assieme alle bandiere gialle dell’organizzazione con il tricolore italiano sventolano quelle blu dell’Unione Europea a sottolineare il sostegno all’Europa, ma con una richiesta forte di avere un’Europa diversa, a cui oggi si chiede più coraggio. Sulle centinaia di cartelli esposti dai manifestanti, si leggono alcuni slogan come “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, ma anche “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle guerre militari e commerciali” e “L’Europa ci serve come il pane”. Ma all’Europa si chiede ora un deciso cambio di passo su temi cruciali come quello della burocrazia che soffoca i nostri agricoltori. C’è bisogno di un’Europa che ascolti davvero i bisogni della gente e non le lobby o le multinazionali, di un’Europa attenta alla difesa dell’identità di ogni Stato.
Coldiretti, come richiesto da illustri scienziati, è scesa in piazza per chiedere che vengano fatti studi medici clinici e preclinici, prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti compresi quelli già presentati prima del 1 febbraio 2025. Un tema importante per l’intera popolazione e secondo un'indagine Noto Sondaggi 2024, sette italiani su 10 si dichiarano contrari al consumo di carne, latte e altri cibi fatti in laboratorio, l'8% in più rispetto al 2023.
In piazza a sostenere l'iniziativa, oltre 1000 comuni rappresentati con molti gonfaloni provenienti da tutto il Paese. Numerose associazioni di categoria come quella dei consumatori del Codacons e dell’Adusbef, Federbio, Fipe (l’associazione italiani dei pubblici esercizi leader nel settore della ristorazione), rappresentanti di Natura Sì, oltre ad altre sigle che hanno manifestato il sostegno pur non potendo essere in piazza. Presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni agricole europee.
A supportare la mobilitazione, anche la campagna digitale #facciamoluce, per informare i consumatori sui potenziali rischi di questi prodotti e promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana.
Un’Europa più forte e coraggiosa, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace.
“L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più generosa.
Innanzitutto, servono risorse adeguate per sostenere il settore agricolo europeo, da destinare solo ai veri agricoltori, quelli che assicurano la sovranità alimentare al Continente. Investire in agricoltura, infatti, rappresenta uno strumento concreto di difesa e sicurezza strategica comune per l’Unione europea – ricorda Coldiretti. Le imprese agricole sono da tutelare con meno burocrazia e più semplificazione, partendo dalla riduzione dell’incomprensibile carico di impegni associato agli eco-schemi.
Indispensabile mettere regole sui cibi ultraformulati, anche sulla base delle evidenze scientifiche sui problemi per la salute legati al loro consumo, e su quelli fatti in laboratorio, che vanno trattati come farmaci, mentre è assolutamente sbagliata ogni ipotesi di mettere etichette allarmistiche o tasse sul vino, prodotto che si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea e che negli anni è divenuta il simbolo del bere mangiare responsabile.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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Coldiretti Calabria: basta esitazioni, l’emergenza cinghiali è fuori controllo. Necessaria la completa attuazione del Piano Straordinario
Aceto: L’aggressione avvenuta a Cetraro dimostra che il problema ha ormai superato ogni livello di tollerabilità
Coldiretti Calabria esprime profonda preoccupazione a seguito del tragico episodio avvenuto a Cetraro (CS), dove una persona, mentre curava il proprio orto, ha perso la vita a seguito di un attacco da parte di un cinghiale. Questo drammatico evento conferma quanto la proliferazione incontrollata della fauna selvatica rappresenti una minaccia sempre più grave, non solo per l’agricoltura, ma anche per la sicurezza delle persone, con avvistamenti sempre più frequenti nei centri abitati. La presenza incontrollata dei cinghiali in Calabria ha messo e sta mettendo in ginocchio le aziende agricole, distruggendo colture, attaccando gli allevamenti e causando incidenti stradali. Le perdite economiche aumentano e la pressione sugli agricoltori e i centri urbani è insostenibile.
Non si tratta più solo di una questione agricola, ma di una vera emergenza di ordine pubblico. I cinghiali si avvicinano sempre più spesso alle abitazioni, rappresentando un pericolo concreto per la sicurezza delle persone e rendendo impossibile la convivenza nei territori rurali.
Coldiretti Calabria auspica che insieme alla Regione si possa portare a termine, in tempi rapidi, l’attuazione del piano straordinario e che si possano mettere in campo tutte le azioni necessarie per sollecitare un maggiore impegno degli enti gestori dei parchi, per garantire l’attuazione efficace del Piano Straordinario di Controllo della Fauna Selvatica, con azioni mirate a ridurre la presenza degli ungulati e a ristabilire un equilibrio nel territorio. Nel frattempo, l’organizzazione ha già avviato incontri con i propri soci e promosso corsi di formazione per gli agricoltori, affinché possano essere pronti a collaborare nell’attuazione di tutte le misure previste. Il Presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, ha dichiarato in merito che “non possiamo più permettere che la presenza incontrollata della fauna selvatica continui a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini e a distruggere il lavoro degli agricoltori. L’aggressione avvenuta a Cetraro dimostra che il problema ha ormai superato ogni livello di tollerabilità e va affrontato con strumenti concreti e immediati. È necessario che il Piano Straordinario di Controllo della Fauna Selvatica venga applicato in modo efficace e senza esitazioni. Coldiretti Calabria insieme alla Regione, ha tracciato il percorso da fare, ora però, servono azioni rapide e coordinate da parte di tutti i soggetti coinvolti per accelerarne il compimento, per ristabilire un equilibrio e garantire la sicurezza nei territori.”
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria