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SULLA 106 LA CALABRIA HA BISOGNO DI CHIAREZZA

megalotto svincolo sibari.png.jpgBASTA FROTTOLE ELETTORALISTICHE SULLA 106 LA CALABRIA HA BISOGNO DI CHIAREZZA E RESPONSABILITA’ 

(foto: Il previsto svincolo di Sibari) In questi giorni il problema relativo alla realizzazione del cosiddetto Megalotto Statale 106, da Sibari a Roseto, è al centro dell’attenzione, non solo per le cd opere compensative, ma anche per la mancata consegna da parte del Consorzio Sirio del progetto esecutivo dei lavori prevista entro il 18 marzo 2019. Su questo ritardo si sono sviluppati criticamente allarmi, denunzie, polemiche e interpellanze che di fatto mirano ad addebitare il ritardo dei lavori progettuali al nuovo governo gialloverde che avrebbe bloccato l’iter procedurale facendo rimpiangere la celerità dei governi precedenti.

Tra questi attacchi critici si distingue come al solito una solerte deputata del PD.

Cerchiamo invece, per quel che ci è possibile, di stabilire la verità, per evitare che si possa prefigurare un complotto ai danni della Calabria e dell’altrettanto solerte governo regionale calabrese! Com’è noto il general contractor Sirio fa capo per 40% a Salini Impregilo Spa e per il 60% ad Astaldi Spa. L’Anas di recente ha informato i calabresi che il general contractor Sirio ha chiesto una proroga di 3 mesi per la consegna del progetto esecutivo “ a causa delle difficoltà finanziarie che hanno interessato la società Astaldi”.

L’Anas non ha detto tutta la verità, volendo prefigurare una momentanea difficoltà facilmente superabile da parte della società Astaldi. La verità invece è un’altra! Nei mesi scorsi l’Astaldi, in evidente difficoltà finanziarie, ha chiesto all’autorità giudiziaria il concordato “in continuità aziendale”, per evitare di incappare nella procedura fallimentare.

Che succede ora?

L’Impregilo che partecipa al 40% del Consorzio Sirio ha avanzato una proposta di acquisto sostanziale dell’Astaldi, previo risanamento finanziario. Il gruppo Impregilo subordina dunque l’immissione dei suoi capitali in Astaldi al fatto che la Cassa Depositi e Prestiti intervenga con un prestito a lungo termine. Il governo gialloverde è chiamato a dirimere una vertenza significativa. Non si possono immettere danari pubblici in società decotte, ma si devono effettuare interventi, come si dice in gergo tecnico “di sistema”. E’ evidente che le imprese di costruzioni (vedi Tecnis per l’Ospedale della Sibaritide) attraversano un momento di gravi difficoltà, dal quale se ne esce se vi sono soluzioni adeguate. E allora chi protesta in Calabria interviene facendo finta che questi problemi non esistano.

Il 30 marzo ultimo scorso il Tribunale competente per territorio avrebbe dovuto decidere sulla proposta di Impregilo. Il governo regionale anziché trastullarsi con le opere compensative farebbe bene ad informare i calabresi sullo stato reale dei rapporti Astaldi - Impregilo che condiziona negativamente il Consorzio Sirio. Gli amministratori locali bene farebbero a non cadere nella trappola delle promesse ma dovrebbero sollecitare risposte esaurienti da parte dell’Anas. Quanto ai tempi di apertura dei cantieri, per evitare facili strumentalizzazioni, è da precisarsi che Sirio aveva a disposizione ben sei mesi per la consegna del progetto esecutivo; i sei mesi sono già trascorsi e ora si parla di una proroga di almeno altri tre mesi per la consegna dello stesso progetto esecutivo. Si giunge così, salvo altre complicazioni da parte del Tribunale, al 18 giugno c.a.

L’Anas ha per contratto duecentoquaranta gg. (8 mesi) di tempo per l’approvazione del progetto esecutivo e si arriva così al febbraio 2020. Questi sono i termini contrattuali! I miracoli sono possibili; ma non si può sbandierare ai calabresi l’apertura immediata dei cantieri per l’avvio concreto dell’opera. Su questi aspetti è lecito attendersi qualche precisazione da parte degli amministratori politici regionali.

MDP Cassano Jonio

Luigi Adduci

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