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La follia della con-fusione tra Corigliano e Rossano

confusione.jpgNel corso del Cinquecento l’immagine della follia comparve con grande frequenza e ricchezza di valori nella letteratura. Si pensi, per esempio, a Erasmo o ad Ariosto, che la utilizzarono per analizzare in profondità i comportamenti dell’uomo o le situazioni sociali. Il tema della follia appare anche in Shakespeare e ovviamente in Cervantes, nei quali si carica di elementi tragici, mettendo a nudo degli uomini le contraddizioni, le paure e le passioni degli uomini. Questo tipo di follia viene ancora sentita come parte integrante della ragione umana. Solo verso la metà del Seicento, il modo di vedere la pazziacambia e, come sostiene Foucault, essa cessa di essere un’immagine grazie alla quale si possono rappresentare gli aspetti più inquietanti della condizione dell’uomo, pertanto la pazzia e la follia che sta coinvolgendo nella totale e piena CON-FUSIONE, l’opinione pubblica dei cittadini coriglianesi e rossanesi, diventa elemento fortemente negativo; viene considerata come non –ragione, inglobando tutti quei atteggiamenti considerati divergenti: i Pazzi, i Folli, i Diversi e tutte le diverse associazioni “UNO, CENTO E NESSUNO E TANTE ALTRE”, si illudono di realizzare una CON-FUSIONE inesistente, avversata e non voluta dalla sana e stragrande maggioranza dell’opinione pubblica.

Ho già anticipato in diversi miei articoli, sia a livello nazionale, sia a livello internazionale la mia piena e totale contrarietà a questa scellerata CON-FUSIONE (vedi l’ultimo mio articolo sulla fusione “CORIGLIANO/ROSSANO: UNA SCIAGURA SENZA FINE”, pubblicato anche su “LA VOCE CANADESE”.

Vorrei raccogliere la sfida di tutte queste pseudo associazioni che tanto si agitano e si tormentano l’animo, di dissociarmi e di esprimere un diverso punto di vista, spero non mosso da campanilismi, affermando che tutti gli effetti virtuosi delle FUSIONI tra comuni, possono essere raggiunti attraverso LE AREE URBANE, mi riferisco alla vasta AREA URBANA della sibaritide, della grande storia della “MAGNA GRECIA”, di tutti i paesi che gravitano sull’immensa pianura, dai paesi albanesi fino all’alto ionio e non semplicemente alla CON-FUSIONE di due comuni, evitando al contempo conseguenze negative in termini di riduzione della partecipazione democratica e di cancellazione delle identità comunali insiti nei processi di fusione. L’area della sibaritide rappresenta il motore dello sviluppo culturale e socioeconomico del territorio, è fra i pochi, in Italia, a vantare una storia antica, ricca e prestigiosa, dalla civiltà della Magna Grecia a quella sibaritica, dalla bizantina a quella normanno sveva, i territori citati sono fra i più interessanti e degni per avere mostrato esempi incomparabili di civiltà, di cultura, di laboriosità e di progresso. Al contrario, le realtà urbane e sociali, afflitte da mali storici, quali il campanilismo, imperante tra i due grossi centri urbani, pertanto mi chiedo e chiedo ai promotori della folle CON-FUSIONE, come sia possibile procedere ad un referendum in un clima torbido e tormentato in cui vivono i cittadini coriglianesi. Nessuno può dimenticare che il Comune di Corigliano è stato già sciolto dal Ministero dell’Interno per gravissimi fenomeni di infiltrazioni mafiose, nessuno può ignorare la gravissima situazione in cui versa l’attuale amministrazione con a capo il suo Sindaco e i suoi compari nullafacente.

Un Sindaco nuovamente sottoposto a pesanti indagini da parte della Commissione d’accesso per infiltrazioni mafiose, nominata da Sua Eccellenza, Sig. Prefetto di Cosenza, rischiando sicuramente lo scioglimento del Consiglio Comunale.

Un Sindaco, sottoposto a pesanti indagini da parte della Procura della Repubblica di Castrovillari, dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro e dalla Direzione Generale della Corte dei Conti, per gravissimi illeciti commessi nell’esercizio delle sue funzioni.

Gli azzeccagarbugli sostenitori del “SI’”, ovviamente vogliono far ingolosire i cittadini, assicurando i benefici di ingenti incentivi statali, secondo me è l’esatto contrario. Una CON-FUSIONE di tale ampia portata, come quella che coinvolge i due comuni, non può che comportare conseguenze negative per i cittadini. In prima battuta, aumento delle tasse che verranno equiparate al paese che possiede le aliquote più alte. Non vi è certezza alcuna che vi sia un miglioramento dei servizi, le frazioni dei vecchi comuni diventano “frazioni di frazioni”.

Le preoccupazioni principali dei cittadini sono quelle di ritrovarsi senza i servizi a cui sono abituati e perdere un punto di riferimento sul territorio. Questo progetto, su cui nessuno sta facendo veramente informazione , perché ci vengono raccontati esclusivamente i vantaggi; nessuno ci ha ancora spiegato le modalità della dislocazione dei servizi e in quale maniera puntano a migliorarne la qualità, considerando che la maggior parte degli uffici si trasformeranno in un poco più che FRONT OFFICE.

Di domande senza risposte ne rimangono tante: avremo un solo Corpo di Polizia Municipale, dove sarà ubicato? Che cosa succederà alle stazioni dei Carabinieri? Alle scuole? Agli uffici postali? Alle filiali delle banche? Al trasporto pubblico verso le frazioni?   Rossano ormai ha perso tutto, non ha più uffici, è rimasto completamente isolato, abbandonato al suo destino, senza figure politiche all’altezza della situazione, si è affidata a tante associazioni che non rappresentano l’opinione pubblica “UNO, CENTO E NESSUNO”, in questa totale CON-FUSIONE, CORIGLIANO si verrebbe a trovare semplicemente INCORPORATA a ROSSANO al fine di mantenere il controllo politico di tutto il territorio, pertanto le preoccupazioni per il futuro non sono poche e tutte decisamente concrete. A metà strada fra i due Comuni, perfino chi credeva a questa fantomatica CON-FUSIONE, si è trovato, costretto a tirare i remi in barca ed ha preferito dissociarsi piuttosto che continuare a combattere contro i mulini a vento.

In questi mesi si è sentito parlare di presunti contributi a favore del nuovo comune e già si scomodavano “insigni studiosi”, istruiti e pagati a dovere per certificare inesistenti percorsi e benefici.

Noi , orgogliosi di essere coriglianesi, preferiamo mantenere la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra economia, la nostra storia, il cui valore semplicemente non si può né quantificare e né monetizzare, non intendiamo cancellare quell’evoluzione frutto dell’impegno di generazioni, la memoria, il ricordo e il rispetto verso i nostri avi che per secoli, con il loro duro lavoro e in periodi di ben maggior difficoltà di quello attuale, di ben maggior povertà e di ben maggiore sofferenza, sono riusciti a   mantenere integra la nostra comunità.

Dopo quasi un anno dall’inizio del progetto di CON-FUSIONE, portato avanti soprattutto dall’Amministrazione rossanese, senza mai consultare l’opinione pubblica , i pasticciati referendum falliscono quando non c’è informazione e coinvolgimento dei cittadini fin dall’inizio del percorso, ben prima del referendum, ma in fase preparatoria. Se si calano dall’alto decisioni prese nelle segrete stanze e si utilizza il solito ricatto dei soldi per influenzare il voto, i cittadini rispondono di NO

La CON-FUSIONE ha creato tanto disorientamento nell’opinione pubblica, CORIGLIANO non ha alcuna necessità di essere incorporata a Rossano, al contrario deve guardare avanti ed andare oltre, ossia verso quell’ area vasta della sibaritide che va dall’alto ionio, al pollino ed ai paesi albanesi che vi gravitano.

Tutti questi comitati di affari, queste associazioni pro CON-FUSIONE che non rappresentano nessuno, qualora si dovesse procedere all’elezione referendaria, cosa che io escludo, in quanto pienamente fiducioso nella MAGISTRATURA ORDINARIA, in questo caso nella MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA, subiranno una durissima sconfitta plebiscitaria.

Prof. Giovanni FERRARI. Docente Universitario

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