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Dall'archivio Serra di Napoli un "papiro" dimenticato

serra_cassano2 0331.jpgErrabondando nelle stanze d’archivio del bel palazzo “Serra Cassano” di Napoli alla ricerca di documenti che in qualche modo potessero darci informazioni certe sulla nascita o fondazione delle due frazioni di Cassano: Lauropoli e Doria, due miei cari amici ed io, anni fa ci imbattemmo nel documento che stamattina, bighellonando fra le centinaia di foto scattate in quei giorni, è saltato fuori sullo schermo del mio PC quasi a volermi rimproverare per averlo per così tanto tempo tenuto nascosto.

I due amici erano Peppino Aloise e Leonardo Zaccaro, per la precisione, giusto per non dimenticare anche loro, infaticabili ricercatori fra le polverose e vetuste carte di quell’archivio che andrebbe ancora e ancora esplorato con certosina, forse sarebbe meglio dire “francescana”, pazienza visto che il documento è la concessione formale di indulgenze a Donna Rosa Maria Caracciolo SERRA, madre di Laura Serra, ed ai suoi eredi, da parte di Frate Francesco ZAVARRONI Generale dell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola.

Il documento è stato redatto il 27 Febbraio del 1729, in seguito a donazioni fatte dalla stessa nobildonna all’Ordine del nostro Santo Paolano e le Indulgenze si riferivano alla vedova di Giuseppe Maria Serra (1693-1726), padre di Laura e costruttore del palazzo di Napoli, morto prematuramente a soli 33 anni lasciando la futura 3.a Duchessa di Cassano, Laura, orfana in tenera età.

Il “Papiro” era di quelli da incorniciare e mettere in bella mostra magari in una cappella privata, ma credo che non sia mai stato esposto, per noi è una delle tante curiosità di cui abbiamo preso qualche foto e di cui mi ero ripromesso di svelare l’esistenza ogni tanto. Per il momento accontentatevi di questa che allego all’articolo. Arrivederci al prossimo vagabondaggio.

Per dare maggiori indicazioni sull'argomento trattato nel documento diamo di seguito alcune informazioni sul Francescano dei Minimi che concesse le indulgenze, reperite sul web.

P. Francesco Zavarroni, nacque a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, il 1 febbraio 1672 e morì a Roma nel 1740. Nel 1728 venne eletto Preposito Generale dell’Ordine dei Minimi nel Capitolo tenuto a Pesaro. Fu Lettore giubilato del Collegio urbano “de Propaganda Fide”, Consultore di varie Congregazioni romane, tra le quali quella dell’Indice, Qualificatore del sacro tribunale dell’Inquisizione, teologo di augustissimi personaggi, quali ad es.: Augusto III, re di Polonia, l’eminentissimo Prospero Lambertni (poi papa Benedetto XIV), Pico della Mirandola, Annibale Albani, ecc. Scrisse un gran numero di opere, ma per le stampe non pubblicò che alcuni brevi “saggi”. Dei pochi lavori, ci sono noti: 1. Chronologiae sacrae et prophanae Sinopsi a creatione mundi usque ad Adventum Christi, in sex aetates digesta secundum vulgatam anno rum quatuor millium, Mediolani, typis Josephi Pandulphi Malatesta an. 1722, in 12°; 2. Le cento e una Proposizioni, estratte dal libro delle Riflessioni Morali sul Nuovo Testamento, condannate dal Sommo Pontefice Clemente XIII, nella Bolla “Unigentius”, considerate come contenenti il sistema di Giansenio, e come dannabili per se stesse, Milano, presso Domenico Bellagatti, 1723, in 8°; Dei suoi lavori manoscritti, molti dei quali andarono dispersi, sono ricordati: 1. Tractatus varii Theologico-Dogmatici, inter quos recensentur: De locis theologicis, vol. in fol.; De sacramentis, vol. in fol.; 2. De sacris universae Ecclesiae ritibus; 3. De prisca et nova universae Ecclesiae disciplina; 4. Animadversiones in nuperum Breviarium Gallicarum; 5. Apologia pro Brutiis contra calumnias eorum qui Brutios Tortores Christi fuisse asserebant Inoltre, commissionò la statua marmorea di S. Francesco di Paola nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, fondò in Roma altri conventi di frati e di monache ed ampliò il Collegio di S. Francesco di Paola ai Monti

Tonino Cavallaro

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