Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Lauropoli. L'arte di Enzo Palazzo nella Chiesa della Presentazione del Signore

Ultima cena e le 12 coppelle.jpgL’installazione è stata realizzata all’interno della Chiesa della Presentazione delSignore di Lauropoli

L’ultima cena dell’artista concettuale Enzo Palazzo evoca simbolicamente la riunione dell’umano col divino

§ § § § §

<Il Mistero celebrato attende di essere tradotto in vita concreta: servizio, dono di sé, annuncio>. Con queste poche ma efficaci parole, il direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, Vincenzo Corrado, annuncia e tratteggia il significato profondo della Pasqua e ciò che essa dovrebbe essere vissuta nella vita quotidiana.

Intanto, da parte sua, l’artista concettuale Enzo Palazzo con la sua installazione di arte sacra, nella chiesa della Presentazione del Signore di Lauropoli (CS), rivive, rappresenta e fa rivivere ai visitatori L’ultima cena.

<L’Ultima cena, opera di grande impegno e profondo significato -esordisce Palazzo- dove ripropongo in una sintesi di intensa suggestione, aspetti e momenti, per dare forma a uno austero rito conviviale, fortemente segnato dal presagio e dai simboli della passione, riformulata in una nuova prospettiva e organizzando l’opera in un ordine geometricamente calcolato>.

Come spiega i simboli che compongono, nella sua complessità, l’intera installazione?

<Il lenzuolo sullo sfondo dipinto con figure che racchiudono una credenza drammatica. Elementi come una serie di dodici coppelle in terracotta contenenti ognuna un piccolo pane, una ciotola in bronzo al centro contenente un pane più grande, dodici posate dai convitati perfettamente allineate, il libro della Bibbia chiodato su un pezzo di legno, tre chiodi posti su garze e tavoletta, evocano un atto doloroso, una ferita. In questa cadenza -aggiunge Palazzo- ho racchiuso i Calvari, le Crocifissioni, le Vie Crucis. Tutti i pezzi poggiati su un elemento quadrato nero sul pavimento. Sono tutte presenze evocative e modi che a distanza di millenni ricostruiscono un evento che appartiene alla nostra cultura>.

Questa installazione è facilmente comprensibile dal pubblico eterogeneo,?

<L’universalità del tema dell’ultima cena è tale da permettere a ciascuno di noi di leggere in essa la nostra storia; questa mia installazione Ultima cena, non celebra solo un rito di addio, ma è anche capace di evocare simbolicamente la riunione di corpo e anima, dell’umano e divino>.

<Al di là delle invenzioni formali come l’intrecciarsi di pittura e scultura, e dell’uso dei materiali extra artistici tipico del concettuale, l’ultima cena è una straordinaria invenzione iconografica.>

Questa straordinaria “invenzione iconografica” fa espresso riferimento all’attualità, alla sopraffazione dei più forti, alla Palestina di Gesù?

<Al giovedì della cena segue il venerdì di passione e l’opera allude anche alle violenze della storia, ai processi ingiusti, alla sopraffazione dei più forti agli assassini degli innocenti e dei vinti. Il tempo, infine si confonde in un eterno presente, dove la Palestina di Cristo si sovrappone all’epoca moderna dei cucchiai, e il pane dell’altroieri al Medioevo e nell’Espressionismo delle figure, ispirandosi a Klee e Chagall. Il convito di Cristo, a cui idealmente assiste una intera comunità, -conclude l’artista- si incarna nella vita quotidiana, nel lavoro e nel cibo di tutti i giorni. Rivela la dimensione non formalistica, anzi sofferta, che ogni segno possiede, che è l’elemento dolore, ed è questa comune legge della vita, prima ancora dell’arte, a cui mi sono richiamato>.

Le risposte dell’artista ci inducono a riflettere su un accadimento biblico, di credo religioso, cioè dell’ultima cena che Gesù ha consumata e condivisa con i suoi dodici apostoli; ma è anche un invito a capire “il Mistero celebrato che attende di essere tradotto in vita concreta, cioè di servizio, dono di sé, annuncio", come giustamente ha sottolineato Vincenzo Corrado, altrimenti resta mera rappresentazione che tenta di unire, appunto, l’umano al divino senza alcuno aspetto benefico in ognuno di noi.

Martino Zuccaro

(Enzo Palazzo con la sua opera)

 

Ultime Notizie

Il libro di Achille Della Ragione pubblicato qualche anno fa, dopo un successo nazionale, si avviava ad esaurirsi, per cui...
Il paese della Mandorla sale in cattedra all'Ateneo di Pisa, e si fa conoscere e apprezzare dal mondo intero, per...
Tra poco meno di due mesi in molti comuni dell'Alto Jonio cosentino si voterà per il rinnovo delle cariche amministrative,...
Medici imboscati, Tavernise (M5S): nel Vibonese altre 23 unità Oltre 1350 in tutta la Calabria. Fenomeno da monitorare Supera le 1350 unità...
Dopo la doppia vincita su Napoli e Venezia con 42 estratto ecco a voi una terzina Cagliari Firenze 31 estratto anche in...

Please publish modules in offcanvas position.