Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

V.a Domenica di Quaresima. La parola di Papa Francesco

papa_francesco.jpgIn questa quinta domenica di Quaresima, la liturgia proclama il Vangelo in cui San Giovanni riferisce un episodio avvenuto negli ultimi giorni della vita di Cristo, poco prima della Passione. Mentre Gesù si trovava a Gerusalemme per la festa di pasqua, alcuni greci, incuriositi da quanto Egli andava compiendo, esprimono il desiderio di vederlo. Avvicinatisi all’apostolo Filippo, gli dicono: «Vogliamo vedere Gesù».“Vogliamo vedere Gesù”. Ricordiamo questo desiderio: “Vogliamo vedere Gesù”. Filippo ne parla ad Andrea e poi insieme lo riferiscono al Maestro. Nella richiesta di quei greci possiamo scorgere la domanda che tanti uomini e donne, di ogni luogo e di ogni tempo, rivolgono alla Chiesa e anche a ciascuno di noi: “Vogliamo vedere Gesù”. Viene da pensare al segno della croce, che è diventato nei secoli l’emblema per eccellenza dei cristiani. Chi anche oggi vuole “vedere Gesù”, magari provenendo da Paesi e culture dove il cristianesimo è poco conosciuto, che cosa vede prima di tutto? Qual è il segno più comune che incontra? Il crocifisso, la croce. Nelle chiese, nelle case dei cristiani, anche portato sul proprio corpo. L’importante è che il segno sia coerente con il Vangelo: la croce non può che esprimere amore, servizio, dono di sé senza riserve: solo così essa è veramente l’“albero della vita”, della vita sovrabbondante. Anche oggi tante persone, spesso senza dirlo, in modo implicito, vorrebbero “vedere Gesù”, incontrarlo, conoscerlo. Da qui si comprende la grande responsabilità di noi cristiani e delle nostre comunità. Anche noi dobbiamo rispondere con la testimonianza di una vita che si dona nel servizio, di una vita che prenda su di sé lo stile di Dio – vicinanza, compassione e tenerezza – e si dona nel servizio. Si tratta di seminare semi di amore non con parole che volano via, ma con esempi concreti, semplici e coraggiosi.

(Nell'allegato il libretto Cenacolo GAM  (Gioventù Ardente Mariana)

Ultime Notizie

La Medihospes Soc. Coop, ente gestore del Centro SAI di CIVITA, in collaborazione con il Comune di Civita e l’associazione...
MERCOLEDÌ 1° MAGGIO SI INAUGURA IL MUSEO ALESSANDRINO DELLE MASCHERE Alessandria del Carretto ospita il primo museo calabrese dedicato ai...
EMOZIONI PER IL “CONCORSO AIDO DIMMI DI Sì. IN RICORDO DI FELICECALABRO' II EDIZIONE” DEL GRUPPO AIDO CO RO Il...
Pensando a Bergamo, capita raramente che la prima associazione a venire in mente sia la città di Napoli. Eppure è...
Il libro di Achille Della Ragione pubblicato qualche anno fa, dopo un successo nazionale, si avviava ad esaurirsi, per cui...

Please publish modules in offcanvas position.